Un glorioso giorno di primavera, un giovane stava andando sulla riva del fiume Crepuscolare, lì, dalla sponda opposta s’intravedeva il villaggio del Sole. Il villaggio serviva alle belve più feroci che non sapevano controllare lo spirito e l'istinto, mentre il giovane arrivava dal villaggio della Luna dove è l’esatto opposto: lì, se ci mandi un gattino carinissimo diventa una guardia perfetta; ma il giovane arrivato alla meta si buttò senza indugio. Contemporaneamente nel villaggio del Sole un’altra “persona” voleva andare al fiume Crepuscolare, quindi con passo pesante s’incamminò verso la sorgente nascosta dove si estendeva un altro villaggio, qui è sempre sera: né giorno, né notte, né alba, né tramonto non c’è un ciclo del tempo. Ritornando al ragazzo, il suo nome è Saro, un avventuriero bianco dal cuore nobile; prima di venire al fiume a rinfrescarsi si stava al-lenando con un orso. Mentre stava nuotando, il ragazzo intravide una sagoma che risaliva il fiume fin oltre la sorgente dove si trovava il villaggio Crepuscolare, quando Saro vide la distruzione totale; ma proprio quando stava per dire:
“Chi è stato?”
Subito un ragazzino, con un comportamento strano e tremante gridò a tutti:
“è lui il distruttore che ha fatto tutto questo!”
Mentre Saro rimasto perplesso rispose:
“ma sei impazzito? Io sono appena arrivato!”
“Eppure ho visto qualcuno, o qualcosa che sta-va venendo qua.”
Ma in tutto questo, Saro pensava:
“Sono io o qui fa caldo?”
E subito notò che il villaggio era tutto in fiamme mentre dall'altra parte della collina si vedevano due occhi rossi e giganteschi come due case con tanto di mansarda; ma quegli occhi diventavano sempre più piccoli finché dalla cortina di fumo si intravide una sagoma di un bambino che si girava e scappava a tutta birra, senza voltarsi, allora, Saro lo seguì ma lo perse dentro una foresta. Il giovane tornò al villaggio e chiese allo sciamano di dargli la pozione oscura del lupo. Saro continuò a cercarlo ma non lo trovò quindi si allenò per trovarlo e punirlo per il danno al villaggio Crepuscolare e mettere al sicuro gli altri villaggi del Sole e della Luna. Per iniziare Saro doveva padroneggiare la pozione oscura quindi la bevve ma perdendo leggermente il controllo si perse; trovò una ragazza vestita di bianco e di blu e quando lo vide restò immobile come una statua e poi sparì e il suo spirito si fermò pure lui pietrificato ma subito si accorse di avere il pieno controllo, così sembrava ma da semplice lupo diventò un licantropo che però aveva sempre il controllo su di sé; stranamente, infatti, appena vide una gazzella si fiondò senza pensarci due volte. Sapendo di non controllarsi si diresse al villaggio del Sole e chiese aiuto al sole: si ritrasformò in un normale lupo e uno sciamano lo aiutò a trovare un totem dal quale sentì una voce:
“se vuoi controllare il tuo lupo devi recarti sul monte dei felini e portarmi una zanna di leone, poi sulle colline del sud devi rinchiudere in un barattolo di specchi la luce del' aurora boreale e per finire devi prendere un lingotto d’oro e io ti donerò un gioiello che ti permette di controllarti e di trasformarti anche il giorno”.
Allora Saro si mise in commino verso il monte dei felini ma per il percorso si sentì osservato come se qualcuno lo volesse assalire, poi si sentì un suono molto strano, era tipo un ruggito ma più profondo, e dopo si sentì una scarica, e tutto si fermò, tutto era pauroso, perché era ridiventato un ragazzo ed era indifeso, infreddolito, freddo come lo sguardo paralizzante di un felino! E allora Saro capì che era arrivato nell’ostile territorio del monte dei felini; improvvisamente, davanti a lui, comparve un leone con una strana scia nera che strappò al ragazzo un pezzo di maglietta infliggendogli un graffio profondo sul petto; ma le sorprese non erano finite, all’improvviso un ghepardo si piantò da-vanti a Saro che spaventato e dolorante chiuse gli occhi e riuscì a rotolarsi giù per una scarpata. Si accorse di avere un dolore atroce alla spalla e senza volerlo, una volta ripresosi, si trasformò in un lupo e si incamminò nel buio della foresta; si sentì all’improvviso un rumore di passi e un bianco velo lo avvolse: rivide una per-sona, quella ragazza che aveva quasi mangiato e allora Saro disse:
“Rivelati non tenere il viso nascosto rivelati!”
la ragazza per niente impaurita gli rispose:
“te sei forte ma non abbastanza e se vuoi ritro-vare colui che crea disastri devi guardare in al-to, poi corri per tornare alle ceneri per riposarti perché colui che cerchi troverai.”
E dopo aver detto questo lei sparì, Saro corse via e ignorando quello che disse la ragazza si avviò alla ricerca di un barattolo di specchi, che gli serviva per contenere l’aurora boreale, elemento fondamentale per controllare il potere del lupo; a questo punto doveva cercare un fabbro del vetro per costruire il barattolo. Saro riuscì finalmente a farsi costruire il barattolo, sanguinante e dolorante riuscì a trasformarsi in un licantropo, sollevò il barattolo e lo portò sopra un monte per aspettare l'aurora boreale; una luce colse l’attenzione del giovane, due occhi blu lo abbagliarono, osservarli era come guardare il sole anche se non riusciva a togliere lo sguardo da quella luce. Dopo un po' Saro cadde a terra stordito e quando si riprese vide un'ala bianca e una coda ricoperta di squame affilate che per un nulla non colpì la sua testa. Saro prese il ba-rattolo, scese dalla montagna e si diresse verso il totem a cui consegnò il barattolo degli specchi e il dente del felino, mancava solo il lingotto d’oro, dopodiché Saro avrebbe ricevuto dal totem la collana del controllo; va così alla cercare dell'ultimo pezzo d’oro, sarà facile per lui visto che Tauros deve ridargli proprio quella giusta quantità di denaro che gli servirà per forgiare un lingotto d'oro. Dopo qualche ora Saro tornò con l’oro finalmente al totem che con in lampo di luce forgiò una collana impregnata di forza lunare che una volta messo al collo permise a Saro di vedere un lupo che lo puntava. Saro impaurito ma attratto si avvicinò molto lentamen-te per accarezzarlo e appena lo toccò il lupo scomparve. Dopo un po', Saro venne colpito da una luce accecante e stordito tornò alla normalità, ricordandosi le parole della ragazza. Saro tornò al villaggio Crepuscolare e si stese per terra; in quel momento vide il drago che lo aveva perseguitato per tutto il tempo, e stringendo la collana, Saro si trasformò in un licantropo, mentre il drago scendeva dal cielo. Appena il drago atterrò, Saro si scagliò contro di lui con gli artigli puntati, ma niente, Saro si fece molto male e allora provò a colpirlo sulla pancia, riuscendo a ferirlo, ma il drago si girò e lo colpì con la coda e Saro cadde a terra. Il drago era furioso e si scagliò contro Saro che con un balzo riuscì a saltargli sul dorso e a prenderlo alla testa, avvicinandosi al collo scese per tutto il corpo squamo-so continuando a graffiarlo e a morderlo; ormai sanguinante il drago cercò di volare via ma Saro si aggrappò alla gamba e si arrampicò fino al dorso del drago e portandosi alle ali tagliò le membrane, facendo precipitare a terra il drago. Dopo la collisione con il terreno il lucertolone si trasformò in un ragazzo vittima di un incantesimo; Saro, avendo compassione di lui, provò ad aiutarlo ma dal nulla sbucò di nuovo quella ragazza vestita di bianco che spinse Saro lontano perché ormai quel ragazzo era corrotto dal drago. Egli, infatti, attaccò la ragazza mentre Saro, indebolito, cerca-va di mettere al sicuro la ragazza ma ritornando normale inizia una guerra ad armi pari contro il ragazzo, con i pugni e i calci; una volta finito lo scontro il ragazzo va a terra e Saro, ritornando un licantropo, tenta di finirlo ma la ragazza misteriosa gli dice di non farlo per-ché era suo fratello ed era colpa di una strega se il dra-gone blu si era impossessato di lui. Saro, allora, stupito cercò di aiutarlo passandogli la sua collana del control-lo dei lupi mentre andavano al Tempio dei servigi; un luogo in cui, ogni cinque anni veniva forgiato l'oggetto desiderato. Una volta arrivati Saro disse all'uomo di Latta:
“ho 15 anni e vorrei che mi costruissi la collana del controllo dei draghi per il mio amico bisognoso”
L'uomo di latta rispose:
“come lei ha chiesto”
e dopo qualche minuto Saro diede la collana al ragazzo che, felicissimo, rispose:
“grazie e scusa per i danni causati, prima non ero in me”.
E sparendo per una fitta foresta i due non si rivelarono e Saro di nuovo con la sua collana corse a casa sperando di rivederli.
Ivan Da Soledade