Quel lunedì era il primo giorno nella nuova scuola elementare per Giada. Era una giornata bellissima, il sole splendeva alto nel cielo e non c’era nemmeno una nuvola sulla città, né un filo di vento. Quello era un giorno speciale per Giada, era emozionata e felice. Giada era una bambina di circa nove anni, magra, abbastanza alta e bionda, con gli occhi azzurri. Era una bambina molto timorosa e quel giorno aveva un po’ di paura della nuova scuola. Appena entrò nella sua nuova classe, tutti i suoi compagni la guardarono male, e le sembrò che anche la maestra le lanciasse un’occhiata terribile. Per tutto il tempo non parlò con nessuno; Giada pensava solo ai suoi vecchi amici lasciati nel paesino di montagna. La mattinata era ormai quasi finita, quando la maestra diede da leggere alla classe un brano che si intitolava «Il Drago di Fuoco». Quando arrivò a casa, Giada era così di malumore che si chiuse in camera e si mise subito a leggere il brano assegnato. Era stanca di quella giornata, ma nella sua nuova casa i suoi giochi erano ancora inscatolati e non aveva niente da fare.
La storia parlava di un drago che doveva proteggere il suo popolo dagli estranei e da tutti coloro che non fa-cevano parte del regno. Giada fissò l’immagine sulla pagina. Il drago non sembrava per niente simpatico e la guardava con occhi terribili.
La bambina continuò a leggere, ma quella giornata era stata molto pesante e così appoggiò la testa sulla pagina. Ora il drago era sempre più vicino. Giada chiuse gli occhi…. Il drago era un essere enorme, era verde e viola e sputava fiamme di fuoco. Aveva il compito di proteggere il suo regno aiutato da elfi, streghe e altri compagni che lo aiutavano e lo sostenevano. Una notte arrivarono nel regno del drago un re e una regina che volevano impossessarsi del regno. Arriva-rono accompagnati da un esercito di duemila Troll alti circa quindici centimetri che sembravano dei grandi massi. Gli stranieri attaccarono i compagni del drago. Senza l’aiuto dei suoi compagni, il drago si sentì perduto e pensò di sottomettersi a quel re e alla regina. Poi vide in un angolo la bambina che dormiva e pensò che fosse un altro nemico venuto da chissà dove. Si avvicinò per guardarla bene. Giada si svegliò con il naso caldo del drago sulla fronte. Gridò forte e lui si spaventò. Anche il drago fece un salto per lo spavento e Giada capì che non era poi così terribile. Il drago capì che non era un nemico, le raccontò dell’attacco che il suo regno aveva subito e le confessò che aveva molta paura.
Giada salì in groppa al drago e gli sussurrò:
“Ti aiuto io”.
Il drago, incoraggiato dalla bambina, sputò fiamme sul re, sulla regina e su tutto l’esercito dei Troll, che fuggirono a gambe levate. Il drago ringraziò di cuore la bambina che…si svegliò.
Giulia Ferrini