La Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne è già trascorsa,vorrei tuttavia ricordare la storia tragica di due giovani per una riflessione sui femminicidi che ogni minuto avvengono in maniera efferata nel resto del mondo nei confronti di donne che lottano per la pace e la democrazia e la cui memoria non dovrebbe essere avvolta dall'oblio.
Il 12 ottobre 2019 Hevrin Khalaf ,giovane curda di 35 anni,ingegnere e segretaria del Futuro partito siriano,emblema dell'emancipazione femminile in Siria, è stata violentata e lapidata per strada da un gruppo di miliziani filo turchi jihadisti al soldo di Erdogan, il dittatore turco al quale l'Europa ha dato miliardi di euro per impedire ai profughi di arrivare da noi.La madre Suav, al telefono con la figlia, ha assistito in diretta alla sua morte mentre veniva falcidiata da una scarica di kalashnikov, ed il suo corpo oltraggiato e colpito da pietre all'urlo di "Così muoiono i maiali". Il grido disperato della madre "Hevrin Min " non è riuscito a fermare la ferocia di questi aguzzini.
Il 27 agosto 2020 è morta,dopo 238 giorni di sciopero della fame in un carcere vicino ad Istanbul,Ebru Timtik,avvocatessa curda di 42 anni diventata celebre per l'impegno profuso nella difesa dei diritti dei più deboli.
Accusata senza prove dal governo Erdogan di far parte di una organizzazione terroristica,incarcerata insieme ad altri suoi colleghi, richiedeva una revisione del processo che la condannava a 13 anni di carcere e denunciava le condizioni di mancata dignità che oltre 300 avvocati stanno vivendo nelle carceri turche.
Ridotta a 30 chili, dopo il rifiuto del tribunale di Istanbul di rilasciarla, a dispetto di un referto medico che indicava quanto la sua salute stesse regredendo, condotta in ospedale il giorno 27 agosto, la sera stessa è spirata.
Sono stata colpita dalla storia di queste due giovani donne delle quali potrei essere madre perché non hanno esitato a scegliere "dove bisogna stare", dalla parte degli ultimi.
Angela Calistri