L'odierno brano del vangelo è incentrato sulla figura del Battista, testimone del Cristo.
Il testimone è colui che distoglie l'attenzione da sé per indicare altro da sé. Il testimone esce da se stesso (è l'esodo, come per gli ebrei), affronta il deserto (dove si scoprono i desideri veri-autentici-umani e ciò che è essenziale) e si lascia rinnovare da Dio per diventare generoso operatore di trasformazione attraverso una vita, per quanto possibile, bella e buona.
L'avvicinarsi del Natale indica all'umanità la fonte dell'umanizzazione, quel Cristo-luce che illumina le tenebre del non-senso, dell'esistenza vuota e inutile, dei giorni e delle ore buttate via nella vana attesa di un colpo di fortuna. Il testimone, con i suoi limiti e le fragilità, comunica gioia perché resta tenacemente aggrappato alla speranza. Una speranza non frutto del pensiero umano ma basata sulla fedeltà del Dio che è venuto e viene sempre, che realizza il suo progetto per vie segrete di cui si trovano tracce nei vangeli.
Di sé il Battista afferma: «Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaia».
Questa frase richiama il grido e, di conseguenza, l'ascolto. Nell'enciclica Laudato si', parlando del pianeta malato e della crisi socio-ambientale, Francesco afferma che dobbiamo <<ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri>>. La terra e i poveri stanno da tempo gridando in attesa di ascolto personale e sociale, sul piano locale e globale. Un ascolto non distratto né selettivo o parziale. Ascoltare davvero vuol dire <<prendere dolorosa coscienza, osare trasformare in sofferenza personale quello che accade al mondo, e così riconoscere qual è il contributo che ciascuno può portare>>. Si tratta di “raddrizzare” il modo di vivere, ad ogni livello, convertire gli stili di vita, aiutandosi gli uni gli altri, perché nessuno si salva da sé, nessuno si salva da solo. Il tempo è un dono per poter intraprendere questo cammino di cambiamento dentro di sé e fuori di sé.
(13 dicembre 2020 – III domenica di Avvento per i cristiani)
PS – Scrivendo “dentro di sé e fuori di sé”, mi viene in mente questa frase: <<Il Regno è dentro di voi e fuori di voi>>. E' nel “vangelo secondo Tommaso” (testo apocrifo, non accolto nel Nuovo Testamento) ed evidenzia quello che, chiamato “stato di grazia”, il poeta elbano Manrico Murzi considera legato alla “meditazione purificatrice, quella rivoluzionaria del poeta o del profeta !” (Murzi commenta i detti di Gesù, considerato Maestro spirituale, nel libro “Lettere sul vangelo secondo Tommaso”, pubblicato nel 2014, che riporta il carteggio fra lui e Paolo Bianchi).
Nunzio Marotti
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