Da bambino associavo la Quaresima solo a penitenza e sacrifici. Se si riesce a oltrepassare questo limite, la Quaresima può diventare un tempo opportuno per riprendere in mano la propria vita e fare il punto della situazione.
Stiamo vivendo una potente messa in crisi di molte certezze. Quelle certezze che, consolidandosi nel tempo con l'esperienza, orientano l'agire personale e sociale.
Le cose nuove che stiamo vivendo possono rappresentare uno stimolo a ripensare il personale cammino. E' possibile fermarsi, rientrare in sé (“deserto”), non per fuggire dal mondo ma per ritrovare le ragioni dello stare al mondo? Dare un significato alle diverse situazioni di vita è necessario per sfuggire al senso di vuoto.
Si parla di frana o deriva dei fondamenti del vivere, di ansia per il futuro, di nostalgia di un passato (spesso idealizzato come “età dell'oro”). Ma è proprio così?
L'attaccamento alle forme storiche del vivere, che sono opera dell'uomo, è una delle cause del mal-essere. Diverse tradizioni religiose affermano che è possibile andare oltre ciò che sta morendo, che ha esaurito la sua funzione. Si parla di una più profonda consapevolezza di ciò che l'uomo può essere, cercando in sé quella luce interiore che illumina l'esistenza, che libera energie addormentate, che motiva più fortemente all'azione.
Il vangelo di oggi presenta l'esperienza dell'uomo Gesù che lotta per non venire meno alla sua identità di figlio che solidarizza con gli uomini suoi fratelli. La sua esistenza (il numero “quaranta” indica tutta la vita ma anche un momento di crisi e di svolta, come più volte richiamato nella Bibbia ma anche in Buddha e Maometto) è stata un combattimento fra la fedeltà al progetto di amore di Dio e la logica contraria (rappresentata da “Satana”, il divisore).
Gli uomini, che quotidianamente affrontano il cammino spirituale, sperimentano il risveglio della coscienza e la libertà spirituale, il Sé che permane nel cambiamento e nel fluire degli eventi, da cui non evadono ma in cui sono costantemente immersi. Giungono a sperimentare quell'armonia e convivenza pacifica con tutti gli esseri del creato (“le bestie e gli angeli”), riscontrabile, per esempio, in Francesco d'Assisi e la sua esperienza di fraternità/sororità con gli elementi della natura.
Il superamento delle chiusure, del “si è sempre fatto così”, della tradizione con la “t” minuscola, non è facile. La Bibbia dice che Cristo, “proprio per essere stato messo alla prova ed avere sofferto personalmente, è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova” (Eb 2,18). Vale la pena tentare o perseverare in questo cammino per veder nascere l'homo absconditus (E. Bloch), l'uomo inedito (E. Balducci), l'uomo che non è mai ancora nato.
(21 febbraio 2021 – prima domenica di Quaresima )
PS - “L'uomo superiore [virtuoso] è in armonia con gli altri ma non servile e uniforme. L'uomo dappoco è servile e uniforme ma non in armonia con gli altri” (Confucio).
Nunzio Marotti
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