Dopo la pubblicazione di “Uno sguardo alle radici dello sviluppo sostenibile. I beni culturali dell’Elba” (Elbaprint. Portoferraio 2019) dove cinquanta beni culturali dell’isola sono segnalati e descritti quali luoghi in cui vi è una Elba sconosciuta da scoprire, Marcello Camici in questa nuova pubblicazione dal titolo ”Isola d’Elba.Castello del Volterraio e suoi adiacenti“ attraverso la ricostruzione del contesto storico, archeologico, paesaggistico, geologico e biologico approfondisce la conoscenza del castello del Volterraio ponendosi come scopo fornire intelligibilità a questo bene culturale e al territorio che lo circonda.
Intelligibilità intesa come valorizzazione e fruizione del complesso strutturale del castello attraverso la comprensione funzionale degli elementi architettonici che lo compongono, attraverso la storia di cui è testimonianza vivente , attraverso gli aspetti naturalistici,ambientali e geologici del territorio su cui giace.
Il Castello del Volterraio si trova all’isola d’Elba nel comune di Portoferraio: la Cosmopoli fondata nel sedicesimo secolo da Cosimo I de Medici, Granduca in Firenze nel secolo sedicesimo. Domina dall’ alto tutta la rada su cui si dipana il tessuto urbano di Cosmopoli: sentinella che osserva chi arriva e parte.
Un “grattacielo” naturale di quasi 400 metri da cui si può osservare con un solo sguardo quasi tutta l’Elba.
La sua storia si identifica con quella dell’intero territorio dell’isola essendo luogo con sede di attività umane che iniziate in epoca preistorica arrivano fino al diciottesimo secolo quando viene abbandonato.
Qui c’è stata industria litica nella età della pietra, qui i primi cercatori di metalli: essi hanno costruito mura con funzione di fortezza d’altura. Poi queste mura sono state elevate fino a diventare ‘macchina’ di difesa bellica, avamposto delle fortezze di Portoferraio, inespugnabile baluardo contro gli assalti saraceni.
Per fornire intelligibilità di un castello e del luogo ad esso adiacente ,così importanti per la cultura di tutto il territorio dell’isola d’Elba, l’opera si dipana con capitoli che trattano di:
A) storia attraverso fonti scritte
B) studio del rapporto tra struttura delle opere murarie del castello e loro funzione
C) ambiente naturale (flora, fauna,vegetazione ) e inquadramento geologico
D) proposizione di itinerari di escursione per una visita con valenza geologico-ambientale,storicopaesaggistico e sportiva
E) bibliografia consultata
Le fonti scritte per parlare di storia sono letterarie, saggi storici, documenti di archivio e manoscritti.
Le strutture murarie del castello (torre, cortine nord e sud delle mura, bastione sinistro e destro, porta di accesso, casamatta ecc.) sono ognuna studiate e considerate in rapporto alla funzione per cui sono state create.
Nel capitolo dedicato alla intellegibilità del territorio che circonda il castello l’Autore descrive l’impianto geologico su cui è eretto(diaspri e basalti a cuscino) la cui orogenesi risalente a milioni di anni fa rappresenta nella carta geologica dell’Elba un sito di primaria importanza (Sub Unità ofiolitica del Volterraio),un vero e proprio geosito: la sequenza delle rocce presenti permette al visitatore di percepire la suddivisone in strati della successione stratigrafica delle rocce affioranti.
Dopo aver inquadrato dal punto di vista botanico l’Elba, l’Autore pone il territorio del Volterraio in fascia ecologica 3b e 3c, poi elenca la flora e la fauna che si può osservare in dette fasce.
Il castello non è liberamente visitabile.
Solo tramite visita guidata col permesso del parco nazionale dell’arcipelago toscano che è il proprietario e gestore, può essere visto.
A questo ente va riconosciuto il merito di aver provveduto ad un restauro impedendo così nuovi crolli.
Su tale restauro l’Autore ha alcune riserve che commenta e discute.
La fruizione del castello, oggi legata esclusivamente a visita programmata dall’ente parco, va ampliata e migliorata con tavole didattiche che informino il visitatore sia dell’architettura militare della rocca sia del territorio ad esso adiacente.
Al fine di raggiungere questo miglioramento è dedicato un capitolo dove l’Autore indica itinerari di escursione da farsi a piedi, mirati a scoprire la intelligibilità del luogo che possono essere usati anche a scopo didattico per le scuole.
Itinerari ed escursioni ad un bene culturale quale è quello del castello del Volterraio che devono essere collegati ad itinerari ed escursioni verso tanti altri beni culturali presenti sul territorio dell’Elba.
Tutto ciò può essere oggetto per la promozione di un turismo “culturale”che aggiunto a quello “balneare” può divenire fattore di incremento dell’economia del territorio e pure amplificatore della medesima perché può avvenire anche durante i mesi invernali.
Lo studio si conclude con elenco bibliografico mirato agli argomenti trattati la cui lettura può offrire spunti di approfondimento per chi lo voglia.
“Una formidale macchina da guerra è il castello del Volterraio.
La sua prima difesa è la ‘positio omnino expugnabilis’.
Poi la cinta muraria che si dipana a forma esagonale a circondare tutta vetta.
Una punta dell’esagono è ad est, l’altra è a sud.
Nella punta ad est, nel luogo più alto, si erge la torre sede della estrema ed ultima difesa (funzione di mastio).
Nella punta a sud, luogo più basso, si apre la porta di accesso difesa dal bastione destro e sinistro.
Il bastione destro è connesso alla torre tramite la cortina muraria sud e suo camminamento mentre il bastione sinistro con la cortina muraria nord e suo camminamento.
La casamatta coprendo la cannoniera che esercita una difesa di tipo radente fa da contrafforte al bastione sinistro: se cade in mano al nemico ci si può ritirare dentro le mura tramite un accessosotterraneo.
La contramine fa da contrafforte al bastione destro : se questo cade in mano al nemico la contramine è fatta saltare in aria insieme al bastione e agli assalitori.
Non a caso il castello del Volterraio è mai stato espugnato”
(Estratto dal testo)
Si può leggre gratuitamente ed interamente la pubblicazione al seguente link
https://www.academia.edu/45197702/ISOLA_DELBA_CASTELLO_DEL_VOLTERRAIO_E_SUOI_ADIACENTI
Marcello Camici