Il Duomo di Portoferraio è dedicato alla Natività della Beata Vergine Maria.
A pianta rettangolare a tre navate.
La facciata è con tetto a salienti ed ogni saliente corrisponde ad una navata: sei pilastri schiacciati la scandiscono verticalmente.
Alla base del timpano,poggianti su i due pilastri più elevati, si trovano due statue in marmo a grandezza naturale che raffigurano S. Sebastiano Martire e S. Giovanni Evangelista; al centro un grande rosone con decorazioni fitomorfe in gesso; il portale d’ingresso è sormontato da un frontone mentre le due porte laterali da lunette.
La copertura dell’edificio è a doppia falda con capriate e travi in legno ed un manto in coppi ed embrici realizzando così una copertura alla romana.
All’interno sei archi a volta che poggiano su pilastri a T in cemento, terminanti con pulvino, dividono la navata centrale dalle due laterali.
Le laterali, in cornu Evangelii dalla parte di tramontana, in cornu Epistulae dalla parte di mezzogiorno,sono suddivise da tre archi in altrettante cappelle.
In corrispondenza del portale d’ingresso tre soffitti a crociera sostengono l’organo.
Nella navata di destra, in cornu Epistulae rivolta a mezzogiorno, si trova l’altare dedicato alla Madonna del Buon Viaggio con una tela dipinta ad olio raffigurante la Madonna con Gesù Bambino e i santi Ambrogio e Margherita Regina: in fondo nella stessa navata c’è l’altare dell’Immacolata con una statua settecentesca in cartapesta, sotto questo altare è collocata una teca in vetro che contiene l’immagine di Maria Bambina alla quale il Duomo è dedicato.
Nella navata centrale c’è l’altare maggiore e il pulpito entrambi in marmo: il presbiterio è sopraelevato e protetto con una balaustra in marmo, è diviso dal coro da un grande arco alla cui sommità angeli in gesso sorreggono un cartiglio.
Nella navata di sinistra, in cornu Evangelii, rivolta a tramontana, a fianco dell’altare maggiore c’è quello del SS Crocifisso dove è venerato un grande crocifisso ligneo del 1549.
Il pavimento è a scacchiera in marmo policromo.
Situato presso la sagrestia è il campanile a forma di torre terminante con una guglia a base quadrata dove sono quattro campane.
La chiesa Matrice di Portoferraio, divenuta tale solo dal 1948, quando fu costituita la nuova parrocchia di S. Giuseppe, ebbe prima il titolo ufficiale di insigne chiesa arcipretale.
Ce lo ricorda il manoscritto del conte Vincenzo degli Alberti del 1776 (biblioteca comune di Portoferraio) che è una relazione fatta per il granduca di Toscana.
"Parrocchia col titolo di Arcipretura
Non vi è altro che una Cura il di cui Parroco ha il titolo di Arciprete ed ha per aiuto un Cappellano e un Sagrestano ognuno dei quali retira un mensuale assegnamento da quelli dell’Abbondanza e oltre a questo il Curato ha anche tutti gli emolumenti della Cura quali sebbene non sia facile il sapere precisamente a quanto ascendino pure si puol congetturare che tutta le rendita tra certi ed incerti sa di circa a scudi 180.
Presentemente questa Cura è vacante per la morte seguita dell’Arciprete Ferrandini il di cui studio per quanto ho sentito era solamente di immaginare delle nuove frivole devozioni per ricavare con questo pretesto da tutti quei poveri quel denaro di cui si dice che possa ben aver approfittato il suo erede”.
Fu nel 1698 che un regio ordine sovrano (benigno rescritto) addossò lo stipendio del curato di Portoferraio con tutto il mantenimento della chiesa all’ufficio dell’Abbondanza della città di Portoferraio.
Dopo la venuta di Napoleone all’Elba,cominciò a denominarsi il Duomo, godendo questo titolo sia per motivi di importanza come unica parrocchia di Portoferraio sia per motivi storici ed ecclesiastici per essere stata l’Elba una porzione distaccata dalla diocesi di Ajaccio con proprio vicario generale all’epoca di Napoleone.
La sua costruzione è contemporanea a quella dell’inizio delle prime fondamenta di Cosmopoli.
La fondazione infatti risale all’anno 1549.
Il nucleo originario di questa chiesa è pertanto il più antico di tutti gli edifici del centro storico di Portoferraio.
Si parla di Chiesa della Natività, costruita per servire all’assistenza religiosa ai militari e ai costruttori di Cosmopoli, la città voluta da Cosimo I dei Medici, nonché a tutta la popolazione che si andava formando.
Espletava funzione parrocchiale benchè in dipendenza alla autorità del pievano di Rio il quale estendeva la sua competenza anche su quel territorio che andrà in seguito a costituire il comune di Portoferraio.
Già in epoca precedente sotto il dominio della repubblica di Pisa, Ferraia (Portoferraio) aveva formato un comune ed aveva una parrocchia. Ma guardando tutto il territorio dell’epoca dobbiamo aggiungere il comune di Latrani con la chiesa di S. Stefano protomartire vicino alla località i Magazzini ed altre chiese,ritenute dal Ninci parrocchiali, come S. Leonardo sotto il Volterraio, S. Frediano a Monte Orello, S.Lucia a S. Martino.
La tradizione attesta che nel Medio Evo cinque erano le parrocchie dell’attuale circoscrizione comunale.
Di queste cinque una era intitolata a S. Giovanni Battista.
La devozione a San Giovanni è molto sentita a Portoferraio ed ancora oggi affiora sia espressa dalla chiesa della Misericordia che ha per titolare, benchè sostituito da S. Cristino, San Giovanni sia dal nome della piana che si trova davanti a Portoferraio.
E proprio in questa piana era stata eretta la pieve di S. Giovanni di Ferraria.
Marcello Camici