Nel 1979 Franco Solmi (Direttore della Galleria d’arte moderna di Bologna) scriveva:
“Allora ogni tecnica, pittura, grafica, ceramica, si rivelano momenti vicendevolmente integrantisi di una ricerca che è avanti tutto ricerca d’ambiente, di vibrazioni nascoste, di turgori misteriosi, di risonanze e d’echi dell’antica, classica, civiltà mediterranea ove colore e struttura armonicamente si fondono per dar vita a profonde e sotterranee simbologie. Forse la Valle delle Ceramiche non è altro, per Bolano, che una plaga di allusioni e di illusioni pietrificate, costruita per ritrovare orme e segni d’un arcaico e civilissimo procedere dell’uomo: un’Isola nell’Isola”.
Italo Bolano riteneva il Museo Open Air di San Martino la sua migliore opera d’arte, l’espressione massima della sua personalità romantico-drammatica alla quale aveva dedicato le sue migliori energie e sforzi, anche economici per tutta la sua vita, fino all’ultimo.
Sulle pagine di un libro di ceramica, un po’ imbrunito dal tempo, posto su una colonnina nel Teatro del Museo aveva scritto queste parole: “Ars longa vita brevis: in questo paesaggio che è Arte, come una ninfa meravigliosa, fuggitiva, non mi sono accorto che la vita correva, più veloce di entrambi. Se qualcuno, con amore, continuerà la mia opera, anche io come l’antico poeta, “non morirò tutto” – Italo Bolano 1991”.
A sei mesi dalla “partenza” dell’Artista ( avvenuta il 17 settembre 2020) fervono i preparativi per riaprire il Museo addormentato, dopo circa due anni di chiusura forzata a causa della malattia del Maestro. Ma non solo si sta lavorando per riportare alla fruibilità i monumenti, le gallerie, il laboratorio di ceramica.
E stato dato incarico ad un importante studio di Architettura di Firenze – Gabelli e Sgambelluri, specializzati nella conservazione e valorizzazione dei monumenti, della cultura, della memoria – di predisporre un nuovo progetto da sottoporre al Comune di Portoferraio per realizzare un Museo adeguato agli standard Museali per renderlo completo di tutte le necessità conseguenti: abbattimento delle barriere architettoniche, sevizi igienici, aree destinate ai laboratori aperti agli studenti, alla popolazione, agli artisti e ai turisti, biblioteca, aree espositive ecc… volto anche alla conservazione del “magico” mondo di Italo Bolano che Egli aveva creato in modo originale ed articolato in oltre 50 anni di attività in questo luogo.
Nella predisposizione del progetto motivo di ispirazione per l’involucro architettonico del Museo saranno i temi e le forme care al Maestro.
Si sta lavorando, quindi, perché già numerose giungono le richieste di informazioni sul questo Museo elbano citato in tutte le guide nazionali e internazionali e, nonostante la pandemia in atto, che presto sarà sconfitta, molti stanno predisponendo progetti di visita per l’estate e l’Elba – a breve zona bianca – sarà una meta di eccellenza.
Caro Italo, per te che hai dedicato tutta la tua vita a portare l’immagine dell’Isola nel Mondo attraverso le tue opere stiamo lavorando. Tu “non morirai tutto”, la tua eredità artistica è stata raccolta e presto nascerà anche una Fondazione per dare forza e sostanza alle varie iniziative attorno al tuo Museo. I tuoi conterranei saranno orgogliosi di avere nel cuore della Valle di San Martino un’opera che porterà lustro all’Isola, anche nell’ottica del rilancio culturale tanto auspicato.
Perché la cultura salverà il mondo…
International Art Center