Nel rilanciare la rubrica mensile sui Santi, don Domenico Pinheiro ricorda le celebrazioni per LA FESTA PATRONALE di San Giuseppe, a cui è intitolata la chiesa della Sghinghetta di Portoferraio. Martedì 16 marzo ore 18: apertura del triduo in preparazione alla festa patronale e celebrazione della Santa Messa con Padre Sabu Konath; a seguire, mercoledì 17, medesima ora, S.Messa con Don Francesco Guarguaglini; giovedì 18 ore 18 S. Messa celebrata da Don Sergio Trespi. Venerdì infine, sempre alle 18, S. Messa solenne presieduta dal nostro Vescovo Sua Ecc. Mons. Carlo Ciattini, animata dal coro parrocchiale, che sarà presente anche alle precedenti celebrazioni dette. Tutti sono invitati a partecipare e a rivivere la grazia tramite l'intercessione di San Giuseppe.
E vediamo cenni su San Giuseppe: l’uomo che sognava i progetti di Dio. Con una lettera apostolica di Papa Francesco, è stato stabilito che il 2021 è un anno speciale dedicato proprio a San Giuseppe, il padre dell’accoglienza adottiva e sarà concessa l’indulgenza plenaria ai fedeli che reciteranno qualsivoglia orazione legittimamente approvata o atto di pietà in onore di San Giuseppe specialmente nelle ricorrenze del 19 marzo e del 1° maggio, nella Festa della Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, nella Domenica di San Giuseppe, il 19 di ogni mese e ogni mercoledì, giorno dedicato alla memoria del Santo secondo la tradizione latina”
Ogni 19 marzo quindi la Chiesa celebra San Giuseppe, lo sposo della Beata Vergine Maria e Patrono della Chiesa universale.
San Giuseppe è l'uomo dell’obbedienza silenziosa che, come ha sottolineato Papa Francesco nel 2017 dicendo: “Si è fatto carico di una paternità che non era sua: veniva dal Padre. E ha portato avanti la paternità con quello che significa: non solo sostenere Maria e il figlio, ma anche far crescere il bambino, insegnargli il mestiere, portarlo alla maturità di uomo. E questo, senza dire una parola. Nel Vangelo non c’è alcuna parola detta da Giuseppe”. A Giuseppe parlava Dio attraverso i sogni indicandogli la strada da prendere, e rassicurandolo davanti alle sue numerose domande e dubbi umani.
Questi i momenti cruciali di Giuseppe che protegge Maria e Gesù. Erode, ordinò che tutti i bambini del territorio di Betlemme al di sotto dei due anni fossero uccisi senza eccezione, Giuseppe, avvertito dall'Angelo in sogno, sorse prontamente, e presi Maria e il Bambino, fuggì in Egitto. Morto Erode, S. Giuseppe fu avvertito nuovamente dall'Angelo di far ritorno, ed egli, premuroso, rimpatriò. Temendo però di Archelao, succeduto nel trono al padre Erode, fu da Dio avvertito di stabilirsi in Galilea. Si ritirò a Nazaret, dove ricco di meriti, si spense fra le braccia di Gesù e di Maria. Per questo S. Giuseppe è il grande protettore dei moribondi e dei padri, oltre che dei falegnami e procuratori legali. Il grande prodigio che lo Spirito Santo. aveva annunciato a Maria non coinvolse Giuseppe che si trovò fortemente angustiato. Ma il Signore piacque rivelare per mezzo di un Angelo al suo servo fedele il grande mistero della Incarnazione e Giuseppe accetto la sua missione..
Don Pinheiro infine ricorda che il 25 marzo è la solennità dell'Annunciazione del Signore. Nella festa dell’Annunciazione si celebra il momento in cui nel piccolo villaggio di Nazareth, l’angelo Gabriele porta a Maria l’annuncio della sua prossima maternità, secondo quanto raccontato nel Vangelo di Luca (Lc 1,26-38) e tale solennità venne introdotta nella Chiesa romana da papa Sergio I alla fine del VII secolo, con una processione alla basilica di Santa Maria Maggiore, nella quale i mosaici dell’arco trionfale sono dedicati alla divina maternità di Maria, proclamata Theotokos dal Concilio di Efeso (431).
La lettura dell’incontro tra l’Angelo e Maria
L'incarnazione di Gesù renderà nuove tutte le cose e questa festa, in un solo colpo, supera e rinnova l’intero Antico Testamento, in esso di fatto anticipata in alcuni punti, ad esempio nella Genesi quando si parla della donna che schiaccerà la testa al serpente o nell’annuncio dell’Emmanuele in Isaia. Nel racconto evangelico il saluto dell’angelo chiarisce a Maria che Dio con la sua protezione è presente nella sua vita; quindi le annuncia una maternità che renderà visibile l’invisibilità di Dio; poi Maria chiede chiarimenti per rendere più personale e volontario il suo sì, che rappresenta il totale abbandono della creatura al suo Dio.