Quest'anno, la domenica delle Palme non vedrà la festante processione con rami di ulivo e protagonisti i bambini. Nelle letture evangeliche del giorno, la gioiosa entrata di Gesù a Gerusalemme è seguita dal racconto della passione. I brani sono lunghi e densi, ecco allora due piste di riflessione fra loro collegate.
La prima.
Nel racconto della passione di Cristo troviamo il gioco delle scelte umane. Ricordiamo brevemente i personaggi. I sacerdoti e gli studiosi della Legge hanno l'obiettivo di uccidere Gesù, ma vogliono farlo senza creare disordini. La donna versa il profumo e ama Gesù. Giuda studia come consegnare Gesù ai sacerdoti. Pietro si entusiasma, si autoproclama il migliore e, successivamente, ha paura, rinnega Gesù e infine si pente e piange. Alcuni giudei mettono le mani addosso a Gesù e dicono il falso contro di lui. Il sommo sacerdote lo accusa di bestemmia. Pilato è schiavo delle sue paure e dell'ambizione di potere. I soldati lo maltrattano, credendo di farlo per obbedire agli ordini ma non per questo viene meno la loro personale responsabilità. Simone di Cirene partecipa, suo malgrado, alla sofferenza di Gesù. Il centurione coglie in quell'uomo crocifisso l'amore divino. Le donne piangono. Giuseppe d'Arimatea accoglie Gesù nel sepolcro nuovo. Gesù cena con gli amici, li ama, offre se stesso in dono, annuncia il futuro di vita, ha paura, si affida al Padre, muore, si lascia deporre dalla croce e portare nel sepolcro.
Domanda: io dove mi colloco?
La seconda.
Nel loro cammino di crescita, i cristiani scoprono di essere corresponsabili del male. Il benessere è spesso caratterizzato dallo scaricare il peso della croce su altri (c'è sempre qualcuno sotto di noi). Il tradimento o la violenza o il lavarsi le mani o l'indifferenza o il silenzio “complice” indicano l'essere comunque coinvolti. Una riflessione, attenta e distaccata da interessi immediati, mostra che il nostro tempo, anche per i social, è ricco di giudizio sugli altri e povero di autocritica, di pietà e compassione. L'economia che uccide, con le sue ripercussioni sull'ambiente, le disuguaglianze e la qualità di vita, è conseguenza delle scelte umane, dell'obbedienza alla divinità denaro-profitto, e spoglia dignità, coscienza, vita. Come spezzare il circolo vizioso della complicità? E' necessario, ciascuno secondo il proprio grado di consapevolezza, un cammino di conversione (papa Francesco la chiama “conversione ecologica”, che non è solo ambientale ma integrale, riassunta nella Laudato si' come “ascolto del grido della terra e del grido dei poveri” che deve spingere a scelte concrete nel prendersi cura di tutte le creature). Sicuramente, significa far sentire la propria voce in difesa delle vittime della cultura dello scarto e di ogni tipo di violenza, spezzando il silenzio e l'indifferenza. Significa fare scelte rispettose delle persone e dell'ambiente (“votare con il portafoglio”: consumo critico, finanza etica). Vuol dire, restituire agli altri dignità e prossimità, aiutando a portare il peso della croce (risultato dell'egoismo personale e sociale), come il Cireneo del vangelo.
Per i cristiani, ma anche per chi ha cuore l'umano, questo tempo è occasione per un rinnovamento interiore, tempo di risveglio della coscienza per essere e fare nuove cose in questo mondo. Un mondo amato e per il quale Dio stesso ha dato la sua vita, per dare speranza nella forza vincente dell'amore.
(28 marzo 2021 – domenica delle Palme )
Nunzio Marotti
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