Marcello Camici ha pubblicato “POLITICA ECONOMICA NEL 1700 IN TOSCANA. IL CAMARLINGO DI COMUNITA’ A PORTOFERRAIO”.
Questa pubblicazione affianca altre pubblicazioni dello stesso autore sulla politica economica che esiste a Portoferraio nel settecento quali l’istituto dell’Abbondanza
e l’istituto del Monte Pio
L’autore focalizza l’attenzione sul camarlingo di comunità che nel 1700 espleta a Portoferraio importanti attività economiche per la comunità.
Attraverso l’analisi e lo studio di documenti di archivio (verbali del “libro dei partiti” e manoscritti del settecento) l’Autore descrive una figura di primo piano nella vita amministrativa di Portoferraio nel secolo XVIII essendo stata, quella del camarlingo, figura di primo piano nell’amministrazione delle entrate e delle uscite del comune.
Una pagina di storia della vita quotidiana nella Portoferraio settecentesca di cui non è mai stato parlato se non per brevi cenni e di cui si era persa memoria.
Il camarlingo di comunità è un ufficio della magistratura comunitativa di Portoferraio.
La Magistratura comunitativa costituita dal consiglio generale, detto corpo degli Anziani, è istituzione preposta nel settecento ad amministrare affari civili della comunità insieme al governatore (commissario) il quale però amministra anche affari militari, religiosi e di giustizia essendo di fatto la più alta autorità.
Il camarlingo di comunità è eletto dalla magistratura comunitativa ed ha affidati compiti di natura finanziaria: effettuare i pagamenti e incassare i tributi per conto di tutta la comunità.
I pagamenti, le spese, cioè le uscite della "comunità” si fanno dal Camarlingo in virtù di mandato del Capo Anziano. Ma quando devono farsi delle spese straordinarie o che le spese consuete eccedono le solite somme in tal caso gl’Anziani ne devono fare il partito per farlo in seguito approvare dal Magistrato dei Nove” (“Memoria sopra la comunità di Portoferraio” allegata alla “Relazione di Portoferraio fatta a Sua Altezza Reale dal Conte Vincenzo degl’Alberti suo Consigliere di Stato” Manoscritto 1766. Biblioteca comunale Portoferraio).
Oltre che delle uscite “il Camarlingo è responsabile di tutte le partite d’entrata della comunità essendo a suo carico la riscossione delle suddette partite “cioè tributi, pigioni, censi (“Memoria sopra la comunità di Portoferraio” idem come sopra).
Il camarlingo è nominato dal Consiglio Generale: il magistrato degli Anziani.
La procedura di nomina avviene sempre seguendo un rituale complesso e preciso.
Dapprima la magistratura di camarlingo di comunità è messa all’incanto dal Consiglio Generale.
Viene scelto e quindi eletto a camarlingo colui che offre la migliore offerta in denaro per ricoprire la carica.
Una volta scelto deve fare “obbligazione“ cioè giuramento e deve dare garanzie al consiglio generale presentando mallevadori graditi non solo alla magistratura comunitativa ma anche al governatore.
Poi avviene la consegna del libro dell’estimo di comunità.
Il magistrato dei Nove della giurisdizione e dominio fiorentino deve con decreto convalidare la scelta e la elezione.
Dopo la nomina resta in carica un anno e per due anni non può più essere scelto.
“POLITICA ECONOMICA NEL 1700 IN TOSCANA. IL CAMARLINGO DI COMUNITA’ A PORTOFERRAIO” può essere letto gratuitamente al seguente link
https://www.academia.edu/49007006/POLITICA_ECONOMICA_NEL_1700_IN_TOSCANA_IL_CAMARLINGO_DI_COMUNITA_ITA
(Timbro posto in ogni pagina del “libbro dei partiti” della Magistratura comunitativa di Portoferraio. Anno 1750)