La sezione portoferraiese della LNI, inaugurata nel 1901 e fin dai suoi primi anni ubicata sembra nella centrale piazza Cavour, si trasferì definitivamente al Grigolo alla fine degli anni ‘60. Il comune le dette in concessione lo spazio recintato che era stato a disposizione del circolo dei dirigenti dello stabilimento ILVA, più negli anni ’70 concesse pure la costruzione di due grandi capannoni per il rimessaggio, la custodia e anche la costruzione delle imbarcazioni.
Il primo Presidente della nuova sede al Grigolo è stato Ettore il Damiani, per tutti il Sor Ettore, mentre il primo Presidente in assoluto della Lega Navale Italiana di Portoferaio nel 1901 è stato il Cav. Avv. Domenico Bigeschi, appartenuto al nobile casato fiesolano dei Bigeschi della Serra, che ha annoverato diplomatici, prelati, naturalisti, letterati e musicisti. È stato anche sindaco di Portoferraio e “uomo di nobilissimo animo e di elevate virtù”. Per una coincidenza della vita, queste belle parole in morte del Bigeschi furono scritte nel 1908 dall’allora primo cittadino Leone Damiani, credo zio o babbo del Sor Ettore.
I Damiani erano un’altra importante, antica e numerosa famiglia portoferraiese al cui interno troviamo agricoltori, commercianti possidenti, scrittori, canonici, naturalisti e professori di lettere.
Negli anni Venti del secolo scorso, oltre a tanti altri immobili e terreni, possedevano anche un fondo in piazza Cavour, dove tenevano la corrispondenza e i conti della loro attività agricolo-alimentare. Questa sorta di moderno ufficio, dotato di una lunga scrivania in legno, era abitualmente frequentato dalle persone più importanti della città e venne chiamato “Lo Scrittoio”. (Rif. “Lo Scoglio” n.99).
Il Sor Ettore, alla fine degli anni ‘70, da quando noi, minimo cinquantacinquenni di oggi , facciamo partire i primi nostri deboli e offuscati ricordi del Grigolo, era già una persona più che adulta che ci incuteva una certa soggezione, dovuta sia all’età che al ruolo, ma anche alla sua intrinseca figura di uomo autorevole di altri tempi al quale, anche quelli più anziani più imponenti o più importanti, portavano un istintivo rispetto. Fu uno straordinario Presidente, sia per la passione che metteva nell’organizzare insieme ai giovani le varie attività del circolo, sia per le caratteristiche che ho appena ricordato, ma soprattutto perché, pur provenendo da quel vecchio mondo portoferraiese “altolocato”, fece un coraggioso passo in avanti e contribuì a rendere i ragazzi dei “Bagnetti” un po’ meno “selvatici”, coinvolgendoli nelle varie attività del circolo e responsabilizzandoli.
Michel Donati