LE TOMBE - Località del Campese, oltre Seccheto (Vallebuia)
(da appunti di Andrea Mario Gentini) Andrea Gentini, fu Cerbone, detto Cerboncino (1856 – 1953) narrò più volte ai nipoti (piuttosto assenti perché adolescenti) alcuni episodi storico-archeologici nei quali egli si trovò coinvolto verso la fine del 1800, allorquando un’organizzazione legale di quel tempo lo ingaggiò per l’opera di esumazione di alcuni guerrieri inumati nell’antichità (500 a.C. al 1050 d.C.) sul crinale a sud di Vallebuia.
Andrea Gentini, partendo da San Piero in Campo, si recava con il proprio cavallo, in località “Le Tombe” e, giunto sul posto, i Funzionari dello Stato, che colà attendevano, lo impegnavano, insieme ad altri, per sollevare le rudimentali pietre granitiche che sigillavano i sepolcri. In opportuni contenitori venivano poi sistemati i resti ossei di ogni combattente e gran parte del suo armamentario ivi rinvenuto: elmo, scudo, pugnale o sciabola (di cui nessun nipote di Andrea pensò di memorizzare le dimensioni e le forme che in seguito sarebbero tornate utili per stabilire a quale comunità o civiltà fossero appartenute).
Il Gentini – quale degli addetti – era l’unico che sapesse leggere e scrivere e, pertanto, gli venne affidato l’incarico di elencare il contenuto di ogni cassetta su di un apposito modello. Più volte nonno Andrea ammise di aver notato che l’altezza di ogni Caduto era di gran lunga superiore alla norma e, misurando l’osso della tibia (stinco) di uno di essi a paragone del suo (il Gentini era alto cm. 172), sentenziò che quello del Combattente era esageratamente più lungo. I materiali rinvenuti furono racchiusi in appositi involucri e inviati presso centri museali mai più da nessuno individuati.
Si pensa che l’Isola abbia, sinora, restituito un considerevole bagaglio di informazioni relative al lontano passato, ma sembra sia altrettanto vero che pochi Elbani abbiano potuto, o saputo, trattenere in loco quei pregevoli reperti che sono finiti in gallerie d’arte continentali presso le quali, come è ovvio, hanno perduto di significato.