Ho trovato, grazie a uno dei tanti custodi della memoria, questa foto che racconta dell’alba del turismo elbano.
E’ una foto commovente, scattata probabilmente dal guidatore della lambretta sul cavalletto, una foto innocente, luminosa e bellissima, sospesa tra il passato, e la guerra finita forse da poco più di 10 anni, e il futuro portato dalla strada che collegherà (forse collega già) il resto dell’Elba a Chiessi e Pomonte e sul quale già viaggiano dei turisti avventurosi, alla scoperta di un’isola allora esotica e misteriosa come un’Africa domestica.
Ma il passato e il futuro camminano anche sulle gambe snelle delle due elbane che tornano evidentemente dall’aver fatto la spesa a Marciana con i loro semplici e dignitosi vestiti chiari di cotonina (donne fortunate senza lutti recenti in famiglia che quei vestiti avrebbero colorato di nero), il sacco sulla testa della più anziana, i panieri bicolori realizzati probabilmente da loro, quando la maestria contadina produceva ancora strumenti da lavoro e per la festa.
Non è sicuramente una domenica, perché allora la domenica i negozi erano chiusi.
Le donne sulla lambretta, con le loro vaporose gonne anni 50, sembrano una reclame americana del brodo Star, moderne e che già cavalcano il futuro aggrappate a guidatori temerari. Un’esplorazione del presente polveroso, assolato e stupefacente che per loro era già passato e meraviglia.
Ma nessuna delle due sarebbe stata probabilmente in grado di cavalcare un asino come avranno sicuramente fatto nelle vendemmie le due elbane cariche di fagotti e panieri. Per loro, per le due elbane che forse avevano altri chilometri da fare dopo averne fatti già molti, la meraviglia delle “signore” era solo la bellezza quotidiana di vivere in un faticoso paradiso.
Nella foto i mondi si sfiorano, sembrano indifferenti gli uni agli altri, ma sono la continuazione l’uno dell’altro. E la foto rivela questa vicinanza e questa distanza. Questa finta indifferenza che è già curiosità.
Intorno un’Elba che somiglia come una sorella a quella di oggi, ma nel bianco e nero della fotografia, giù in basso verso il Maciarello, si scorge il verde scuro di orti e vigne che sembrano un eden contadino, e verso la Ripa, sopra Ripa Barata e l’Acqua della Madonna, biancheggiano ancora vigne ormai scomparse ma i cui salti ancora segnano la collina.
Lontano, appoggiate sul mare. l'Enfola e la punta del Cavo, nebbiose per la foto o per la caligine di quello che sembra un giorno di tarda primavera o inizio estate.
E’ una foto scattata al confine tra il passato e il futuro, che è il nostro presente.
Umberto Mazzantini