"L'Istituto scolastico "Foresi" di Portoferraio – spiega il preside Enzo Giorgio Fazio - vuole omaggiare l'artista Italo Bolano a otto mesi dalla sua scomparsa. Lo facciamo dedicandogli l'Aula d'arte del plesso di Concia di terra, di recente realizzazione".
Perché il Foresi? Bolano ha frequentato il liceo classico di Portoferraio, sia come studente che come docente di storia dell'arte. Inoltre, più volte è stato invitato in veste di conferenziere, come quando, nel 2015, fu chiamato ad inaugurare l'anno scolastico con una prolusione sull'arte e la cultura. E poi, diverse sono state le occasioni di incontro con gli studenti, soprattutto all'Open Air Museum in località San Martino. Si può parlare, quindi, di un legame che si è consolidato nel tempo.
Tempo fa, il preside Fazio gli aveva proposto di allestire artisticamente il giardino della scuola di Concia di terra. Un'idea che non si è concretizzata secondo le intenzioni e che, però, l'iniziativa dei giorni scorsi ha in diversa forma attualizzato.
E' stato così creato un percorso a lui dedicato, che parte da un muro del plesso dove sono collocate alcune sue ceramiche che accompagnano fino all'Aula d'arte a lui dedicata. E per l'occasione, nell'ampia aula polivalente, di recente ristrutturazione, sono esposti nove dipinti dell'artista elbano, in una mostra che resterà aperta fino alla fine di luglio.
La cerimonia si aperta con il saluto del preside Fazio, che è stato suo alunno a Prato. "Lo ricordo con piacere e gratitudine – ha detto - e ho sempre ammirato le sue capacità artistiche. Agli inizi del duemila lo invitai a partecipare ad una mostra che organizzai a Rothenburg ob del Tauber, in Baviera. Si trattava di un ciclo su artisti italiani emigrati in Germania, fra cui Franco Biondi e Gino Chiellino. Ricordo che i suoi colori mediterranei colpirono i visitatori e una di questi, Monika Heidingsfeder, gli disse: "Dio benedica le sue mani, Maestro"". L'aula dedicatagli è stata definita <<spazio della creatività>>, un punto di incontro aperto non solo agli studenti ma anche al territorio.
La moglie di Bolano, Alessandra Ribaldone, ha parlato dei diciotto anni trascorsi con lui, accompagnandolo nel suo percorso di uomo e di artista. Ha ringraziato il preside Fazio per l'iniziativa che si colloca in un ambiente scolastico profondamente rinnovato in questi ultimi tempi ("anche Italo – ha detto – dal suo grande Blu sarà soddisfatto di questa bellezza"). Alessandra ha voluto regalare alla scuola alcuni barattoli del colore utilizzati dal marito. Ha anche annunciato che l'Open Air Museum continuerà ad esistere attraverso una Fondazione.
La docente di arte, Enza Viceconte, ha coordinato – collaborando con la prof.ssa Valentina Tecce e altri – il progetto, oltre ad essere referente al decoro scolastico, ha espresso la sua soddisfazione per questo risultato, sottolinenando l'importanza della didattica laboratoriale.
In rappresentanza dell'Amministrazione comunale è intervenuta Chiara Marotti, assessore all'istruzione, la quale ha ringraziato per il lavoro fatto e ha sottolineato l'importanza culturale della figura e l'opera di Italo Bolano, "un patrimonio da non disperdere ma da valorizzare, dal forte valore culturale e con valenza economica". E la scuola, ha aggiunto, può trarne un vantaggio nell'opera di educazione al bello attraverso forme <<altre>> di apprendimento.
Gli alunni della classe quinta scienze applicate hanno poi presentato la mostra virtuale su Italo Bolano, visitabile sul sito della scuola isisforesi.it.
Si è passati quindi all'inaugurazione dell'Aula d'arte a lui intitolata, con il taglio del nastro affidato a quattro donne (Ribaldone, Marotti, Viceconte e Tecce).
Oltre ad un numero contingentato di studenti erano presenti alcuni membri del Consiglio di Istituto, per testimoniare l'importanza di un uomo di valore, di passione culturale per la sua isola. "Bolano ha sempre creduto – ha concluso Fazio durante il brindisi - che ci può essere un modo diverso di vivere l'Elba: oltre la spiaggia e il paesaggio, esiste un patrimonio culturale e artistico fonte di attrazione e anche fattore di sviluppo economico".
Nunzio Marotti [Toscana Oggi / La Traccia 20 giugno 2021]