Accento ligure. Di poche parole. Sempre molto gentile ed educato.
Questo era Ugo Bottino.
L’ho conosciuto quando si era ritirato a vivere all’Elba trascorrendovi gli ultimi anni.
Qui ha continuato a coltivare la passione della vita: dipingere.
Lo ha fatto contemplando la splendida natura dell’isola, musa ispiratrice.
Lo ha fatto sia attraverso olio su tela che attraverso la sua naturale propensione al disegno: la grafica.
Con una semplice matita nera su foglio bianco il paesaggio elbano esce fuori dalla sensibilità dell’artista.
Essa si esprime in scorci dell’isola dove Bottino imprime al bianco una intensità plastica che si inquadra in un’accorta delimitazione del “segno nero”.
Grafica in cui la definizione del “nero” che incastona il “bianco” non ha bisogno di colore perché immediata è la luce percepita dalla visione unitaria delle composizioni.
Ugo Bottino è artista completo in ogni sua espressione.
Nell’arco della sua vita artistica manifesta molteplici interessi culturali che vanno da una precisa necessità per la ricerca del “fare arte” come contemporanea tecnologia avanzata fino al prepotente sbocco di organizzatore di mostre all’estero per la divulgazione della pittura italiana.
Tutto ciò contestualmente alla fondazione di un movimento “spaziale” che lo vede apprezzato sensibilista del suo tempo da personalità indiscusse nel campo dell’arte, della letteratura, poesia e scienza, con riconoscimenti che giustamente compensano, anche se in minima parte, i suoi meriti per una vita dedicata all’esteriorizzazione dei sentimenti dell’animo.
La raffinata sensibilità coloristica nei quadri ad olio e il segno grafico nel disegno, mentre comunicano la solitudine vissuta dall’artista nel momento della realizzazione del suo sforzo,sono un inno di amore e di gioia alla vita.
Ugo nell’immediato dopo guerra fece parte del G.A.E. (Gruppo Artisti Elbani) con Domenici, Castlevecchi, Bandinelli ed altri.
Non merita l’oblìo in cui è caduto.
Non lo merita da parte dell’Elba che ha dipinto in molte sue opere specie di grafica: matita nera su foglio bianco.
All’amico Vittorio, suo figlio, rivolgo l’invito a realizzare una mostra retrospettiva per ricordare la figura di Ugo Bottino: artista.
Marcello Camici
Immagine 1 - Olio su sughero. Paesaggio dell’Elba
Immagine 2 - Mare. Tecnica mista
Immagine 3 - Marina di Campo. Matita nera su foglio bianco