Il conte Vincenzo degli Alberti nel 1766 lascia manoscritta una relazione di Portoferraio indirizzata a Sua Altezza Reale. (vedi foto di copertina)
E’ una memoria molto interessante e dettagliata che informa sullo stato economico-amministrativo della confraternita della Misericordia sia in relazione alla chiesa che all’ospedale gestiti entrambe dalla compagnia della Misericordia
Preziosa memoria in particolare per quanto riguarda l’ospedale che per molto tempo a Portoferraio ha rappresentato luogo, presidio di assistenza ai malati e poi scomparso anche dal ricordo collettivo.
“Vi sono anche due confraternite laicali che una detta del Corpus Domini che ha pochissima entrata fissa della quale rende conto al Magistrato de Nove e per esso all’Auditore ne ho trovato niente da dire sull’Amministrazione tenuta da un capo secolare di detta Confraternita.
L’altra è quella detta della Misericordia nella di cui chiesa vi è il corpo di S. Cristino Martire per cui quel paese che ultimamente coll’approvazione del Governo si è posto sotto la sua protezione ha una particolare devozione che arriva fino al fanatismo.
A questa è unito uno Spedale che ha l’obbligo di ricevere gli Infermi e di mantenere i miserabili che si ritrovano carcerati per delitti criminali.
L’entrate di questa Confraternita che sono quelle descritte nella Memoria di numero 6 sono amministrate da un secolare capo della medesima che dovrebbe mutarsi ogni anno ma non è stato da quel temo in qua mutato perché quello che vi è presentemente /che è il primo medico della comunità/ è molto favorito da quel Governatore inconveniente per altro a cui crederei necessario di rimediare con ordinare con il canale del Magistrato de Nove che si venisse all’elezione di un altro Priore tanto più che ho osservato che essendo egli uno dei più fanatici di S. Cristino ha più a cuore gli intrighi della chiesa che quelli dell’ospedale onde credo inevitabile ancora il provvedimento che gl’Amministratori dell’ospedale sieno diversi da quelli della Chiesa.
Per evitare quella confusione che ho osservata nei libri di questa due Amministrazioni e per provvedere al buon regolamento delle medesime in sollievo degli infermi e carcerati come più diffusamente resta notato nella suddetta memoria.”
(“Relazione di Portoferraio fatta a Sua Altezza Reale dal conte Vincenzo degli Alberti suo consigliere di stato”. Manoscritto.Vincenzo degli Alberti 1766 .Carta 16,17,18. 1766. Biblioteca comunale di Portoferraio).
(Manoscritto Alberti 1766 .Confraternita dellla Misericordia.Carta 17.Biblioteca comune Portoferraio)
“La memoria di numero 6“ di cui l’Alberti scrive è allegata al manoscritto.
E’ manoscritta e porta la firma “Ippoliti Seg.rio”.
La chiamerò pertanto Memoria Ippoliti
(Firma del segretario Ippoliti.In Memoria n 6 .” Memoria sopra la Chiesa et Ospedale della Misericordia di Portoferraio” .Senza numero di pagina.Biblioteca comune Portoferraio)
E’ un minuzioso resoconto dello stato amministrativo sia della chiesa che dell’ospedale della confraternita.
Ha il titolo “Memoria sopra la Chiesa et Ospedale della Misericordia di Portoferraio “e certifica la condizione di indebitamento e di disordine amministrativo cui l’ospedale era andato incontro,indebitamento di cui già dal 1728 il governatore de’ Bardi aveva fatto cenno nello scrivere una lettera al granduca.
Questa situazione porterà alla sua chiusura.
La memoria rappresenta testimonianza preziosa dell’opera di assistenza ai malati svolta dalla confraternita della misericordia sin dal 1566 in Portoferraio dapprima dentro una casa “presso la citerna” e poi come ospedale organizzato “che ha l’obbligo di ricevere gli Infermi e di mantenere i miserabili che si ritrovano carcerati per delitti criminali”.
Marcello Camici