Giovani impegnati e partecipi.
Questa la sintesi di un campo scuola realizzato all'inizio del mese di luglio a Massa Marittima.
Si sono messi in gioco i giovani dell'Azione Cattolica diocesana, guidati dai due vicepresidenti Giacomo Cappellini ed Eugenio Severi. Così, una decina di educatori, tre preti e due suore si sono uniti a 23 giovani, per pregare, riflettere, confrontarsi, vivere attività di gruppo e di gioco.
E' stata la dimostrazione che si possono creare momenti di socialità nel massimo rispetto delle norme sanitarie.
"Questo campo - hanno raccontato gli educatori a Toscana Oggi - ha segnato un po’ per tutti una sorta di "ritorno alla normalità", senza però mai dimenticarsi di tutte quelle regole che da ormai più di un anno abbiamo imparato a conoscere e rispettare". Aggiungendo: "Parlando con i ragazzi partecipanti è emerso come, in questo periodo pandemico, essi abbiano molto risentito del lockdown e dell’assenza di relazioni con gli amici, ma allo stesso tempo questo tempo è servito affinché i ragazzi potessero crescere sotto l’aspetto personale".
E una giovane partecipante ha così espresso la sua soddisfazione per l'esperienza: "Sono molto contenta di aver partecipato dopo tutti questi mesi difficili, è stata un’occasione per tutti per ritrovarci e stare insieme. Durante il lockdown ho pensato continuamente alla famiglia dell’Ac e ai campi e ho provato grande felicità appena le iscrizioni sono state aperte. Le aspettative che avevo dall’ultimo campo del 2019 erano molte e devo dire che sono state tutte rispettate e addirittura superate".
Esperienze come queste (e ce ne sono) invitano a guardare alla realtà giovanile in modo positivo rispetto a quello che appare soprattutto sui social media. Ma queste esperienze sono anche uno stimolo a noi adulti che troppo spesso siamo timorosi di fronte ad una situazione sociosanitaria con cui occorre sicuramente imparare a convivere.
Nunzio Marotti