Domani, giovedì 5 agosto, in occasione della manifestazione culturale “INCONTRI CON GLI AUTORI” organizzata dal Comune di Portoferraio e dalla Biblioteca Foresiana attraverso la Cooperativa Arca, sarà presentato nel chiostro della De Laugier a Portoferraio alle ore 21,30 il libro “Vittoria Altoviti Avila Toscanelli, una nobildonna dell’Ottocento e il mare dell’isola d’Elba”, di Gloria Peria, Persephone Ed.
Il libro pubblicato per la prima volta nel 2017 è attualmente alla sua Terza Edizione che siamo lieti di poter “offrire” a quel pubblico, sempre, culturalmente attento presente sulla nostra isola. La Dottoressa Peria ci presenta una figura di donna eccezionale, Vittoria Altoviti, nobile fiorentina sposata col borghese Toscanelli, fondatrice di Villa Ottone, in contatto con un milieu di scienziati del suo tempo, e lei stessa ricercatrice, da lei invitati sull’isola, con lei impegnati in missioni scientifiche nel Mediterraneo da lei finanziate. Amica e vicina di casa di Giorgio Roster le cui foto sono presenti nel libro a restituirci “l’animula” di quel tempo.
Riportiamo qui sotto l’Introduzione al libro del Professor Tanelli:
Nel Museo di Storia Naturale dell'Università di Firenze è conservata la Collezione algologica di Vittoria Altoviti Avila Toscanelli raccolta alla fine dell'Ottocento dalla nobildonna fiorentina, studiata e classificata in collaborazione con Francesco Ardissone e Francesco Castracane Antelminelli, insigni botanici e precursori delle ricerche sistematiche sulla flora marina, in particolare sulle diatomee.
Vittoria nasce a Firenze nel 1837, ultima erede di una famiglia di banchieri, politici e alti prelati – fieramente anti medicea – nel cui blasone il lupo e l'aquila ricordano le mitiche origini longobarde degli Altoviti e quelle spagnole degli Avila. Il lupo scarnificato e rampante, scolpito nella Cattedrale e sopra il portale del Seminario di Fiesole, ricorda ancora che gli Altoviti nel Medioevo e del Rinascimento furono i Vescovi dell'antica lucumonia etrusca.
Una famiglia illustre, consapevole di tanta storia, ma nella seconda metà dell’ Ottocento in sensibili difficoltà economiche, tanto che l'innamoramento di Beppe Toscanelli – brillante e irrequieto rampollo di una ricca famiglia svizzera emigrata a Pisa – della «ingenua, vivace e piacentissima» marchesina Vittoria, viene accolto con grande giubilo. Le nozze si celebrarono nel 1854.
Un matrimonio turbolento che si scioglie nel 1880, dopo avere generato quattro figli, fra i quali il terzogenito Giovanni Battista (Bista), nato nel 1857, futuro Sindaco di Portoferraio – destinato a segnare la vita e gli affetti di Vittoria – e Nello, il più giovane, che come il padre sarà parlamentare del Regno. Bista è malato e gli amici di famiglia, Giorgio Roster, medico ed igienista, e Raffaello Foresi, gli consigliano di andare a vivere in un salubre luogo di mare: l'Elba. Ed è così che, attorno al 1875, Vittoria giunge nello “Scoglio”. Viene costruita, con grande splendore e senza economie, Villa Ottone ai Magazzini, prossima alla Chiusa dei Foresi e alla Ottonella dei Roster. Un triangolo di luoghi e di personaggi, destinato a segnare gli avvenimenti culturali, scientifici e politici dell'Isola d' Elba della seconda metà dell'Ottocento.
Raffaello Foresi era stato il grande artefice di questo cenacolo elbano. Lo potè vivere solo per breve tempo, fino a quel 12 dicembre 1876, quando nella sua Portoferraio scomparve un grande uomo di vita e di cultura. Lasciava una splendida collezione di minerali e di reperti «antistorici», dell'Elba che solo grazie a Giorgio Roster e con il decisivo intervento di Quintino Sella, venne salvata dalla dispersione ed acquistata dall' Istituto di Studi Superiori di Firenze, con uno stanziamento straordinario di 12.000 Lire (circa 50.000 Euro) messo a disposizione dal Ministero della Pubblica Istruzione. La collezione Foresi, arricchita dalla collezione Roster, successivamente acquistata dall' Istituto, costituiscono il nucleo della celebre Collezione de I 5.000 Elbani, una delle più prestigiose raccolte storiche di minerali del Mondo.
Vittoria lascia Firenze ed il "Salotto rosso" di Borgo dei Greci della cognata – di fatto una sorella maggiore – Emilia Toscanelli, sposa di Ubaldino Peruzzi de' Medici, figura eminente del Risorgimento toscano e della politica nell' Italia Unita. Anche Emilia partecipava alla vita politica del tempo, in una linea culturale che fra liberismo inglese e modernismo toscano, promuoveva il ruolo e la dignità della donna: «gli esseri deboli più forti della creazione». Il Salotto rosso era un cenacolo dove si parlava di letteratura e di arte, di scienza e di politica. Erano i tempi in cui i grandi avvenimenti risorgimentali che avevano portato le capitali dell' Italia Unita, da Torino, a Firenze e a Roma, si intrecciavano con le nuove tendenze dei «pittori della macchia» e degli «scrittori-giornalisti», e con le innovative frontiere scientifiche promosse dalle opere del naturalista Charles Darwin, del biologo Hernest Haeckel, e del sociologo John Stuart Mill, penetrate nella società colta fiorentina attraverso le frequentazioni con i tanti Inglesi, che nelle colline di Firenze, avevano trovato la loro «residenza ideale». Erano tempi in cui Antonio Stoppani – che sarà collega di Giorgio Roster, Igino Cocchi, Giuseppe Grattarola, Paolo Mantegaza, nell' Istituto di Studi Superiori Pratici e Perfezionamento di Firenze, fondato nel 1859 dal Governo Provvisorio Toscano – pubblicava la prima edizione de Il Bel Paese, un' opera destinata a diventare il best and long seller della divulgazione ed educazione all' ambiente geologico – antesignana di quelle riflessioni sull' Antropocene, oggi largamente diffuse nella scienza e nei media – stampata in centinaia di edizioni fino ai nostri anni.
Nasce così la passione per le scienze naturali di Vittoria Altoviti Avila, coltivata e incrementata con l'amicizia di Giorgio Roster: «un'amicizia molto speciale», come scrive Gloria Peria, «dettata da una sconfinata fiducia e stima reciproca». L' Elba, della quale Villa Ottone sarà il cenacolo, nella seconda metà dell'Ottocento diviene un luogo d'incontro, di studio e di formazione per un gran numero di naturalisti di chiara fama e di giovani allievi. L' elenco è lungo e non a caso Gloria Peria arricchisce il suo scritto con un Narrationis Personae, dove emergono le biografie essenziali di questi personaggi.
Vittoria accompagna il figlio Bista e l'amico Giorgio nelle escursioni sui sentieri di San Piero, guidati da Luigi Celleri, alla ricerca di tormaline, berilli e quarzi. Ospita a Villa Ottone il mineralista Giuseppe Grattarola ed il geologo Igino Cocchi, ma è il suo amore per il mare dell'Arcipelago che guida e concretizza il suo interesse naturalistico. Un mare che naviga in due lunghe crociere nelle estati del 1878 e 1879. Un mare che, come riporta Gloria Peria da una lettera di Vittoria all’Ardissone «si metterà in festa per Lei e voglio sperare che dove non ho trovato troverò quando ci torneremo insieme».
Ma gli avvenimenti incalzano e poco più di un anno dopo, il 10 novembre 1882, all' indomani della grande regata velica annuale del Royal Yacth Club Italiano voluta e organizzata a Portoferraio dal giovane Bista Toscanelli, muore di Vittoria il figlio tanto amato e con lui si spenge lentamente la passione per il mare ed i suoi frutti. Le frequentazioni elbane si fanno sempre più brevi e rade. Resta la dolce amicizia con Giorgio Roster e la vicinanza con la cognata Emilia, fino a quel 24 giugno 1896 quando a Firenze si spenge con Vittoria la benedizione efficace e continua sulle famiglie e sulle istituzioni filantropiche elbane, come scrisse «il Corriere dell'Elba».
La sua immagine resta nel bel quadro, dipinto ai tempi di Firenze Capitale, da Antonio Ciseri, lo stesso artista del dipinto di Raffaello Foresi, conservato nella Pinacoteca di Portoferraio.
Due anni dopo la scomparsa di Vittoria, il 28 febbraio 1898 come si legge nel Libro delle Acquisizioni, Giorgio Roster donava al Museo di Storia Naturale dell’Istituto di Studi Superiori di Firenze, l'attuale Università, la sua Collezione algologica.
Oggi, fra riscaldamento globale, variazioni climatiche, smaltimento dei rifiuti, e un’infinita serie di varie questioni, le consapevolezze sulle problematiche ambientali coinvolgono vasti settori della scienza, dell'economia, della politica e dei nostri comportamenti quotidiani. In queste consapevolezze la “salute del mare”, ed il ruolo che hanno le alghe e le piante marine quali indicatori ambientali, riveste un ruolo primario. Ed è così che la collezione raccolta da Vittoria Altoviti Avila, ai tempi della seconda rivoluzione industriale, quando il petrolio divenne l'elemento trainante del progresso, è non soltanto un prezioso documento storico ma anche un oggetto di ricerca scientifica e di confronto, nel difficile cammino dello sviluppo economico imperniato sulla sostenibilità ambientale e la tutela del patrimonio naturale.
Chiudiamo così questa introduzione che riassume la bella narrazione dedicata da Gloria Peria a Vittoria Altoviti Avila Toscanelli. Un omaggio alla donna. Un saggio storico sull' Elba di fine Ottocento, scritto con la leggerezza e la maestria di un romanzo d' amore e di scienza.