Nel cuore dell’Isola d’Elba, a pochi chilometri da Portoferraio e dalle spiagge affollate esiste un’oasi di pace dove la natura si sposa con l’arte.
"E’ un luogo dove artisti e pubblico possono incontrarsi, discutere, lavorare. Dove tutti possono organizzare manifestazioni culturali, comprese quelle teatrali. E’ un logo inoltre dove l’uomo, avendo conosciuto i suoi limiti, cerca l’incontro con i suoi simili e, meditando sulla natura e sull’arte, può iniziarsi alla conoscenza".
Questo riporta una vecchia targa in ceramica, a firma del suo ideatore e fondatore, Italo Bolano, datata 1969. Già dal 1964 Bolano mise la prima pietra di questo "Museo senza pareti, come la mente degli artisti" e dedicò tutte le sue energie fisiche, artistiche ed economiche per trasformare la vecchia vigna abbandonata del padre in un’oasi di bellezza, circa 10.000 metri quadri di parco ove pini ed eucalipti maestosi, fichi d’india e cespugli di macchia mediterranea si alternano a 30 opere monumentali in ceramica, acciaio e vetro dallas.
Un percorso nella natura e nell’arte dove in qualsiasi ora del giorno la luce cangiante crea giochi di riflessi, accompagnati dal canto degli uccelli che numerosi vi dimorano. Da qui hanno preso vita anche 30 opere monumentali che Bolano ha collocato nei sette comuni dell’Isola, il Museo diffuso Elba che narrano di personaggi, eventi, luoghi particolari dell’Isola, talvolta anche poco conosciuti agli stessi elbani.
E' il primo motivo per visitare questo luogo e soggiornarvi qualche ora.
In questo Museo vivo si possono frequentare laboratori di arte, in particolare di ceramica con una tecnica veloce che consente di realizzare in poco tempo una piccola opera in ceramica e portarsi a casa il proprio souvenir. Ma altri laboratori sono in corso di preparazione, in questo spazio aperto ad ogni collaborazione artistica ed educativa. Ecco il secondo motivo per una visita.
Italo Bolano, artista poliedrico e maestro di vita, che ha operato come insegnante per 40 anni e ha realizzato centinaia di mostre in tutta Europa, ha concluso il suo percorso terreno il 17 settembre 2020. Lo sconfinato amore per la sua Isola lo ha portato a lasciare alla collettività questo luogo che accoglie in sé enormi potenzialità culturali, sociali ed educative. In oltre 50 anni si sono svolte più di 360 manifestazioni culturali curate e finanziate da lui. La moglie Alessandra Ribaldone ne continua l'opera e per questo ha da poco realizzato la <<Fondazione Italo Bolano>> che sarà operativa entro un paio di mesi, e che avrà il compito di gestire l’immenso patrimonio culturale che questo personaggio ha lasciato.
Inoltre è in corso la realizzazione di un progetto - affidato all’arch. Giampiero Gabelli dello studio Gabelli e Sgambelluri di Firenze – di ristrutturazione delle gallerie e dei laboratori realizzando un’opera che sarà punto di riferimento per chi vuole <<fare cultura>> non solo per l’Isola ma oltre.
Ecco il terzo motivo per accostarsi a questo Museo, destinato a chi voglia partecipare a questo grande progetto anche solo per conoscerne le prospettive e sostenerlo.
Nel 1991, sopra una libro in ceramica aperto, Italo ha scritto: "Ars longa, vita brevis: in questo paesaggio che è Arte, come una ninfa meravigliosa, fuggitiva, non mi sono accorto che la vita correva, più veloce di entrambi. Se qualcuno, con amore, continuerà la mia opera, anche io come l’antico poeta, “non morirò tutto”.
Nunzio Marotti da Toscana Oggi