Il discorso sul pane, riportato ancora dal vangelo di questa domenica, mette a confronto le realtà del cielo e della terra (Gesù è “il pane disceso dal cielo”, diverso da ogni altro alimento).
E' bello pensare che l'uomo, ogni essere umano, ognuno di noi sia proprio un incontro di cielo e terra, una realtà unitaria e unica impregnata di infinito e di divino (sia per la sua origine che per il dono dello Spirito, di cui è abitazione). Non c'è contrapposizione fra esigenze naturali e spirituali. Queste ultime, in un certo modo, rendono spirituale ciò che l'uomo vive e incontra, dando un significato e una direzione.
Gesù di Nazareth ha svelato all'uomo il suo destino, indicandogli la possibilità di essere ciò che ancora non è, uomo inedito (Balducci), sviluppatore delle potenzialità. E' l'uomo artefice di se stesso (Pico della Mirandola), che può diventare bestia (bruto), uomo o divino, a seconda di quello che, giorno per giorno, decide di coltivare e mangiare.
Gesù si autopresenta come il vero pane. Chi ne mangia ha la vita eterna, cioè la vita autentica, di qualità, che inizia già da ora e non avrà fine. Sicuramente sconvolge il pensiero di mangiare Dio. Nutrirsi di lui perché diventi carne e sangue nostri? L'uomo non avrebbe potuto inventare tutto questo. La storia di Dio, raccontata dal Cristo, lo vede farsi piccolo, nascere bambino, crescere in famiglia e nel villaggio, percorrere le strade degli uomini, vivere l'amicizia come anche i conflitti, scontrarsi con il potere (qualunque ne sia il volto), essere condannato a morte, morire, risorgere e poi... nascondersi nel pane e nel vino! E' difficile accettare la logica del Dio di Gesù Cristo. Ma è proprio questa logica d'amore sconvolgente che attrae. La sua amabilità non può non attirare gli uomini. E chi crede ha la vita eterna, cioè il compimento dei desideri profondi del cuore.
In questa logica, credere e nutrirsi vuol dire scegliere, in un cammino graduale e dai tempi propri, il distacco da ciò che contrasta con la sincera e mai conclusa ricerca della Verità e con l'apertura all'Amore, ricevuto e donato attraverso relazioni e azioni. Così l'essere umano, nel fluire dei giorni, si trasfigura nell'Uomo vero, autentico, sognato dal Fondamento dell'essere, indicato dalle tradizioni religiose, intravisto dalla sapienza millenaria, scoperto nella profondità della propria interiorità.
(8 agosto 2021 – domenica 19 Ordinario)
PS – “Per me Dio e Verità sono termini convertibili, e se qualcuno mi dicesse che Dio è un Dio di menzogna o un Dio di tortura, mi rifiuterei di adorarlo. (…) Una cosa si radicò profondamente in me: la convinzione che l'etica è il fondamento delle cose, e che la verità è la sostanza di qualsiasi etica” (Gandhi)
Nunzio Marotti
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