Ieri, 22 settembre 2021 si sono compiuti 78 anni dalla tragedia che ancora molti elbani, soprattutto riesi ricordano: l’affondamento del piroscafo "Andrea Sgarallino" durante la seconda guerra mondiale.
Questa nave, che prima della seconda guerra mondiale compiva regolare servizio di trasporto passeggeri, con lo scoppio del conflitto era stata requisita dalla Regia Marina, convenientemente dotata di aspetto mimetico e armata per svolgere i servizi militari.
Dopo l'occupazione militare tedesca dell'Isola d'Elba (12 settembre 1943) alla nave venne fatta battere bandiera tedesca.
La mattina del 22 settembre 1943 il piroscafo, ancora con aspetto militare ma da pochi giorni restituito al servizio trasporto passeggeri civili tra l'Isola e il continente, stava compiendo la sua terza traversata.
Alle ore 9,49 lo Sgarallino si trovava ormai in prossimità di Portoferraio e costeggiava le località di Nisporto e Nisportino allorchè un sommergibile della marina britannica che incrociava nelle acque della baia, tratto in inganno dalla bandiera "nemica" e dal suo aspetto, ordinò il siluramento dell'imbarcazione.
Due ordigni colpirono al centro la nave, spezzandola in due tronconi e causandone l'affondamento immediato: a poche centinaia di metri dall'attracco perirono così circa 300 (forse 330) persone, per lo più militari elbani in congedo che rientravano a casa e abitanti civili che tornavano dal continente. Di questi un centinaio erano abitanti di Rio nell'Elba e i loro nomi sono ricordati in una lapide nella piazza principale del Paese. Solo tre persone scamparono alla tragedia.
Oggi lo Sgarallino giace su un fondale a 66 metri di profondità poco al largo di Nisporto.
Il 22 settembre 2003, sessantesimo anniversario della tragedia, il relitto è stato raggiunto da un gruppo di subacquei di un apposito comitato di documentazione e onoranze che ha apposto su una fiancata del relitto una semplice targa commemorativa delle vittime della tragedia.
Italo Bolano, da sempre appassionato di mare e delle sue vicende belle e oscure, ha immortalato l’episodio in una ceramica monumentale dai toni forti, nel suo tipico tratto espressionista dalla quale emana tutta la potenza distruttiva dell’evento.
Questa ceramica, delle dimensioni di mt 1,40 x 2,20 e che fa parte del Museo Diffuso dell’Isola d’Elba, fu posta nella Piazza Caduti delle Miniere a Rio nell’Elba e inaugurata dall’allora Sindaco Catalina Schezzini il 24 luglio 2007, anche alla presenza di alcuni riesi che nella tragedia avevano perso genitori o parenti.
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