Il forte Stella fu la prima opera fortificata a cui misero mano i progettisti del duca Cosimo appena sbarcati nel 1548.Dapprima fu costruito in maniera campale. 15 guastatori di Bibona dei trecento inviati dal duca di Firenze con navi partite da Livorno e con a capo Pirro Colonna e Otto di Montauto, soldati esperti di problemi difensivi e militari insieme con l’architetto militare Giovan Battista Bellucci, si misero a fare una strada e ripulire il colle piccolo, chiamato “coletto piccolo”, sui cui verrà edificata la rocca della Stella.
Poi vi furono dispute tra l’architetto e i soldati su quale dei due colli era meglio iniziare a costruire e fu scelto “il coletto più piccolo e più basso come quello che più può scoprir il posto et offendere da più bande li nemici”. La disputa continua senza esser risolta sul modo di costruire sul coletto piccolo.Alla fine si conclude per la forma voluta dai capi dei 15 guastatori (Pirro Colonna e Otto da Montauto) “facendo però questa con intenzione di fortificar l’altro colle”, quello più alto.
Tutto ciò accadeva nell’aprile del 1548 e lo si apprende dall’architetto militare che è Giovan Battista Bellucci detto il San Marino.
Il Bellucci infatti il 27 aprile 1548 così scrive da Cosmopoli al duca Cosimo:
“Al mio arivar qui havemo 15 guastatori di Bibona, quali subito mettemo a far una strada e nettar intorno al coletto piccolo,di poi che il signor Pirro hebbe visto e considerato ben ogni cosa,parlandosi quali delli due colli al presente se potria pigliar, finalmente, dopo molte dispute, s’elesse il coletto più piccolo e più basso come quello che più può scoprir il posto et offendere da più bande li nemici, come in verità è di questa maniera; e circa la offesa che lui riceve da l’altro colle, andarla fugendo con voltargli la fronte, e quella farla gagliarda al più che si può, e come il signor Pirro e il signor Otto hebbero conchluso questo, si venne conseguentemente alle forme delle quali se ne sono fatte di molte; et in verità il signor Pirro è molto affaticato, inseme ancora al signor Otto, e non penso che sia per molto tempo una simil cosa tanto consultata; e veramente chi non vole andare nelli precipitii, non è possibile trovarvi forma bona, et io per me non mi satisfaccio di nessuna, pur alla fine per venire alla brevità a far qualche cosa sì è concluso con questo Signori che si faccia questa forma della quale mando copia a Vostra Eccellenza, la quale per esser piccola e breve si farà in venti giorni havendo un numero di 400 guastatori ;facendo però questa con intenzione di fortificar l’altro colle”.
(Principato. 386, Mediceo del c. 418. Archivio di stato di Firenze)
I lavori campali prendono inizio dunque sul “coletto piccolo” diretti da Bellucci con la supervisione dei capi dei guastatori, non senza contrasto di vedute tra l’architetto e i capi dei guastatori.
Il 3 maggio 1548 Bellucci comunica al duca Cosimo che “s’è cominciato a murare e s’è posta la prima pietra con le medaglie”
(Mediceo del Principato 388 c 156. Archivio di stato di Firenze) ma non sono ancora iniziati i lavori sul colle più alto.
Bellucci rimosso dal suo incarico dovrà lasciare ben presto la direzione della costruzione sul “coletto piccolo” al successore Giovanni Camerini che portò in breve tempo a termine la fabbrica trasformandola da struttura campale a struttura architettonica permanente e rendendola abitabile con la presenza di una cisterna d’acqua sin dal 1549: ”….la citerna del Falcone è ‘ntonicata e quella della Stella si può mettere l’acqua ogni volta che avessimo comodità di potere empierla, che co’ tetti non è possibile se non in tempo lungo….”(dalla lettera scritta da Camerini il 19 giugno 1549 al duca Cosimo I. Mediceo del principato,393,cc.621r-622r.Archivio di stato di Firenze).
Al Camerini si deve il piano urbanistico generale di Cosmopolis come risulta da una lettera che egli invia al duca Cosimo il 19 giugno 1549 con allegati due disegni.Il requisito fondamentale del progetto è quello che le strade interne sono tracciate in modo da creare tra loro angoli retti, cioè costituire un sistema ortogonale.
Tale sistema asseconda il requisito del rapido spostamento dei difensori da un fronte all’altro del sistema difensivo secondo la cultura urbanistica che risale a Leonardo. Risulta inoltre come l’elemento urbanistico più importante sia la piazza d’armi che deve interagire con la residenza granducale (il forte Stella) e con il duomo. Nella piazza d’Armi si concentrano le funzioni religiose, perché vi prospetta il Duomo, e militari, perché è il luogo dove si raccolgono le truppe prima della loro dislocazione ai vari fronti.
(Giovanni Camerini. Planimetria di progetto di Portoferraio del 1549 su cui sono stati segnati i tratti di muro del porto con le fondazioni eseguite nel 1553. Stilo, penna e inchiostro. Mediceo del Principato. 417°,cc.989v-990r. Archivio di stato di Firenze)
Con il primo governatore, chiamato commissario, posto da Cosimo I al governo militare e civile di Cosmopolis-Portoferraio, si apre una lunga serie di governatori che risiederanno nel forte Stella.
Il primo governatore fu “il signor Otto da Montauto” come lo chiama il duca Cosimo in una lettera da lui scritta al vescovo di Forlì nel 1548 “Al Vescovo di Forlì. 20 aprile 1548 da Livorno ….Pure oggi con la gratia di Dio li habbiamo fatti inviar alla volta dell’Elba insieme con trecento guastatori su certe navi che si trovavano qui havendoli dato per capo il Signor Otto da Montauto che è persona di quella esperienza et valore che Voi sapete …”
(Archivio Mediceo. Filza 11 c 55.Archivio di stato di Firenze)
Dunque non a caso è questo il luogo, il forte Stella, dove sta la massima autorità militare e civile è infatti il “coletto più piccolo e più basso come quello che più può scoprir il posto et offendere da più bande li nemici“
Lo stesso Cosimo lo sceglie come sede per i suoi appartementi facendo porre all’ingresso il suo busto in bronzo forgiato da Benvenuto Cellini indicando così che quella era sua dimora. (vedi foto di copertina)
Ma nel 1781 ben dopo oltre duecento anni il busto fu levato da questa sede:
“Il dì 2 di maggio del 1781 fu levata dalla sua nicchia sull’ingresso della porta principale della Fortezza Stella il busto di bronzo rappresentate Cosimo I, opera del famoso Chellino Chellini il qule fu di qua trasportato in Firenze come cosa degna di essere collocato nella galleria d S.A.R.” (Sebastiano Lambardi. ”Memorie antiche e moderne dell’isola dell’Elba”. Firenze 1791.Ristampa Forni editore. Pg 221)
A partire dal secolo XVII l’appartemento ducale al forte Stella diviene del governatore.
Il sito è predisposto in modo tale da potervi uscire od aver soccorso in caso di assedio.Il forte infatti è stato costruito non solo con architettura che ricorda quella di una stella ma anche con un sistema murario nel cui interno è costruito un camminamento con vie di soccorso e di uscita una sorta di via di fuga, di percorso anti-mina ancora oggi presente e non studiato
(Rilievo della pianta del forte Stella.Portoferraio 1552.Giovanni Battista Bellucci. Mura di difesa al cui interno è presente camminamento. Biblioteca nazionale centrale di Firenze, II, I280,c.23r.)
In caso di necessità le soldatesche della guarnigione potevano inoltre arrivare al forte Stella tramite due rampe di scale una posta a nord che univa il forte Stella al Forte Falcone (sul fronte di terra) e l’altra posta ad est che univa il forte Stella ai bastioni del fronte di mare come è ben visibile in alcuni dipinti.
(“Prospettiva della città e fortezze di Portoferraio del Ser.mo granduca di Toscana” G.M. Terreni (1739-1811).Olio su tela. Particolare del forte Stella con portale d’ ingresso dove è collocato il busto di Cosimo I de Medici e la dimora del governatore all’interno. Sotto il forte e intorno sono i giardini. A destra, posta ad est, è la rampa di gradini che unisce forte Stella ai bastioni del fronte di mare, in primis il bastione dei Pagliai)
Marcello Camici