Vincenzo Coresi del Bruno, governatore di Portoferraio, fa conoscere a quali ordini di giustiza militare è sottoposta la guarnigione,ordini che lui,governatore, deve far rispettare a tutti i soldati di ogni ordine e grado.
Ne parla in dettaglio nel suo “Zibaldone di memorie” al capitolo “Ordini di giustizia militari da osservarsi dalle soldatesche del Ser. mo Gran Duca di Toscana 1643“.
Il capitolo è costituito da ventisei Titoli ognuno dei quali suddiviso in articoli:
“Titolo primo. Del giuramento dell’uffiziali e soldati
Titolo secondo. Dell’onor di Dio reverenza che si deve alle cose sacre
Titolo Terzo. Della reverenza e fedeltà che devono i soldati alla persona nostra, al generalissimo, uffiziali
Maggiori e minori di comando e dell’ubbidienza verso i superiori
Titolo quarto. Dei soldati fuggitivi e vagabondi
Titolo quinto. Dei furti assassinamenti e incendi
Titolo sesto. Delle violenze d’ogni sorta
Titolo settimo. Delle questioni, ferite, risse, percosse,insolenze, scandali e cartelli
Titolo ottavo. Delle impertinenze, arroganze e neglignze punibili
Titolo nono. Delle licenze e passaporti
Titolo decimo. Dell’armi e munizioni
Titolo undicesimo. Delle paghe e prestanze
Titolo tredeicesimo. Delle rassegne e mostre
Titolo quattordicesimo. Del marciar l’armata
Titolo quindicesimo. De quartieri campo e del foraggiare
Titolo sedicesimo. Delle sentinelle, ronde, guardie et altre fazioni
Titolo diciassettesimo. Dei lavori che devono fare i soldati
Titolo diciottesimo. Dei trattati con i nemici
Titolo diciannovesimo. Del combattere l’inimici
Titolo ventesimo. Dell’acquisti, bottini e prigioni
Titolo ventunesimo. Del manifestare, sopportare o occultare i delinquenti
Titolo ventiduesimo. Dell’auditor generale, sua giurisdizione et obligo
Titolo ventitresimo. Del giudizio di guerra e sua forma
Titolo ventiquattresimo. Dell’auditore del terzo, sua jurisdizione et obligo
Titolo venticinquesimo. Del bargello dell’armata e suo obbligo
Titolo ventiseiesimo. Avvertimenti generali per l’amministrazione della giustizia”
(pg 285-322.Vincenzo Coresi del Bruno. “Zibaldone di Memorie 1729” Fotocopia dell’originale esistente nella biblioteca marucelliana in Firenze.Biblioteca comunale di Portoferraio.)
L’applicazione di questi “ordini di giustizia militare” è da Coresi del Bruno ben descritta nella prima parte della sua opera (pg 1-32) dal titolo “Degli ordini militari dati in questi tempi nella città di Portoferraio molto dei quali si trovano registrati nel Corpo di Guardia di Porta a Mare”.
Si tratta di un insieme di ordini impartiti tra il 1706 a il 1712. Sono interessanti in quanto danno visione della vita quotidina dell’epoca nella guarnigione della piazzaforte.
Qui di seguito sono riportati solo alcuni ordini impartiti:
“A di 18 gennaio 1706
I sergenti o caporali permetteranno di andare al desInare et a cena a due soldati solamente per volta secondo la quantità degl’uomini che haveranno in guardia con avvertirloia ritornarvi prontamente per poter adre la med.ma licenza ad altri ed avvertiranno le sentinelle deicorpi di gurdia a non laciare allontanare alcuno senza loro consenso “
“A di 17 luglio 1707
I caporali di guardia ai Mulini et ai Pagliai non apriranno di notte tempo i rastrelli ad alcuno che domandasse d’uscire o di entrare senza ordine dello stato maggiore eccettuato in caso di bisogno et urgenza di servizio il che osserverà anche il Cap. le delle Galeazze”
“A dì 2 dicembre 1710
Ordine dell’Ill.mo Sig Maestro di Campo che se venissero soldati o Uffiziali di Lungone senza il suo passaporto si trattenghino in guardia o se ne mandi l’imbasciata al suo console e se questo dirà che si lascino entrare senza mandarne altra imbasciata all’Ill. mo Sig. Maestro di Campo. Il suddetto ordine fu mandato anche a porta di terra e al ponticello con dirli di più che da d.to posto si mandino accompagnati per un soldato a Porta di Terra e che ivi si eseguisca il presente ordine come sopra,anzi si deve mandar l’imbasciata all’Ill.mo Sig Maestro di Campo quando il suddetto console dicessero che si lascino entrare“.
“L’ill.mo Sig Girolamo Niccolini Maestro di Campo e governatore della città, presidio, e fortezza di Portoferraio per S.A.R.
Il Gran Duca di Toscana
Ordina e vuole che principalmente si osservi il timor di Dio e decoro della religione cristiana et a nessuno sia lecito proferir brstiemme o parole oziose contro i buoni costumi alle pene state praticate contro similidelinquenti e di più dell’arbitrio.
Che l’uffiziale che sarà di guardia non possa partirsi dal suo posto per qualsivoglia ragione senza prima renderne avvisato il sergente maggiore perché possa in tal caso eleggere chi assista per l’uffiziale assente alla riserva però dell’ora di pranzo e della messa nel qual caso si permette possa assistere il subalterno uffiziale di quel posto.
Che i caporali non diano licenza alli soldati di andare a desinare o acena se non a quattro per volta ne mandino;altri finchè quelli non sieno ritornati, a diferenza però dè corpi di guardia della Cianca, della Torre, e Ponticello che non ne potranno mandare che due per volta.
Che dovendosi far parata in passando qualche superiore o in occasione di processione si faccia sempre dentro al corpo di guardia.
Non parendo bene che le ronde generalmente camminino senza fuoco o lume per il Ramparro dovranno da qui in avanti camminare con fuoco e lume.
Abbino sopra tutto attenzione alla quiete e silenzio dovute peril buon servizio e gastighino li soldati in qualsivoglia luogo li sentino bestemmiare.
Che doppo montate le gurdie non si Lscino metter fazioni né mezze fazioni.
Trovandosi in forte bastimenti da guerra di qualsivoglia nazione e sentendo che ne venghino altri per pigliar porto non si lascino uscire senza l’ordine e a tal effetto l’uffiziale prenderà le sue cauzioni come anche detti bastimenti da guerra non si lascino uscire in alcun tempo senza saputa del capitano della bocca essendovi però altri bastimenti loro contrari.
Sia cura ancora dell’uffiziale l’impedire che non segua risse né rumori fra di loro”.
“Rendez-vouz in caso di all’armi
Compagnia dei granatieri abbia il suo rendez-vous alle Galeazze
Compagnia porta di mare accorrerà alla porta di mare e si posterà in battaglia su la piazza di detta porta dalla banda sinistra lasciando a diritta il Rastrello e facendo faccia alle Galeazze di maniera che la prima riga torni vicino al lastrico della strada che viene di piazza di armi e a adetta porta lasciandolo perà libero.
Compagnia di porta di terra accorrerà alla porta di terra postandosi in battaglia nella piazza del corpo di guardia facendo fronte vreso il mare.
Compagnia ordinaria della piazza accorra in piazza d’arme postandosi in battaglia nel luogo ove fa parata facendo fronte verso la Stella.
Compagnia ordinaria accorra su la piazza delle Cisterne o Pozzini facendo faccia alla strada.
Compagnia straordinaria di leva si posetrà su la piazza del bastion delle Palle facendo faccia al mare.
Compagnia nuova di leva si posterà su la piazza del proprio quartiere cioè ai Mulini facendo fronte al detto suo quartiere
I Bombardieri si posteranno su la piazza della biscotteria facendo faccia alla porta della biscotteria.
La compagnia della banda si posterà su la piazza del Carmine facendo fronte al corpo di guardia della piazza d’armi
Ogni corpo di guardia avrà cura di mandare ad avvertire gl’uffiziali con fare al consueto con mandar subito ad aprire i quartieri.
Le pattuglie seguitino ad invigilare per la città e tanto più in luoghi più reconditi e poco praticati.”
“Girolamo Niccolini Governatore per S.A.R
Istruzione da osservarsi dall’Uffiziale del Corpo della Porta a Mare aspettanti a Bombardieri
1711
Che il Sig Provveditore faccia fare un libretto per il corpo di guardia da tenersi dal caporale che sarà di guardia pro tempore nel quale scriva nome e cognome del bombardiere che va a vedere ogni sera et ogni mattina l’artiglieria con il nome e cognome del soldato che ‘accompagna.Che il bombardiere che va a rivedere tutte le sere detta artiglieria alla presenza del soldato sciolga tutte le sere e mattina ogni ( ) luiere dell’artiglieria e veda se ohni pezzo che rivede abbia quattro palle et il tutto si faccia alla presenza di detto soldato.
Che il bombardiere che va a rivedere ogni sera faccia motto all’uffiziale del detto corpo di guardia dove monta acciò li dia un soldato in compagnia con esso per rivedere l’artiglieria e l’attrezzi e non trovandone a dovere ne dia parte all’uffiziale di guardia.Che ogni sabato sera conforme il solito alla presenza del soldato oltre alla solita rivista il Bombardiere che monta sfondi la lumiera col solito ferro e riconosca se sta bene e se la polvere non ha patito e trovando aver patito ne dii parte come sopra.In oltre pigli la trafila di ogni genere che sarà al posto degli attrezi e passi le palle per detta trafila per riconoscerle se stanno a dovere.
Che il capo bombardiere o in sua impoteza un sergente di detta compagnia giri una volta al mese tutta la muraglia assieme con un bombardiere di guardia a sua soddisfazione per riconoscere se l’artiglieria sta a dovere e riferisca se trova disordini e questo segua in uno o più giorni faccia prima motto al corpo di guardia dove monta per la muraglia e il C.le ne prenda ricordo al d.to libro
Sottoscritto
Girolamo Niccolini governatore per S.A.R.”
(Vincenzo Coresi del Bruno. “Zibaldone di memorie”1729.Copiato sull’originale .Prima pagina,Biblioteca comunale Portoferraio).