Gesù dà inizio al tempo nuovo dell'Amore. Il vangelo di questa domenica ci rimanda al progetto di Dio per l'umanità: che l'uomo diventi libero. Non in un futuro ultraterreno, ma fin da ora. E quando ci si sintonizza, allora la Scrittura si compie in ciascuno.
L'accesso e la permanenza nel dinamismo di liberazione – compito mai concluso nel tempo – richiede un atto di spogliazione (“morire”) dell'io deteriore e despota, che si caratterizza per l'autoaffermazione attraverso il dominio e il possesso.
Solo in questo modo Cristo diviene operante nell'uomo, con una presenza che può essere indicata come Luce, Vita e Amore.
Vorrei lasciare brevemente la parola a due guide spirituali del nostro tempo, Giovanni Vannucci e Thích Nhất Hạnh, che offrono utili riferimenti in questa direzione.
Giovanni Vannucci è un frate cattolico servita, toscano, morto nel 1984. Scriveva: “Quando Cristo è in noi e noi in Lui, celebriamo ogni ora le nozze con la Luce infinita. E possiamo sperimentare che la sua luce è il giudizio della nostra colpevole personalità, è spezzamento di tutte le catene: luce per gli occhi spenti, udito per le sordità interiori; movimento per gli arti paralitici, vita per chi giace nella morte”. Questo è entrare nel tempo nuovo dell'umanità rinnovata, è già esperienza di regno di Dio.
Thay (maestro) Thích Nhất Hạnh, vietnamita, monaco buddhista zen, attivista nonviolento, è morto due giorni fa all'età di 95 anni. La seguente citazione sul respiro consapevole mi sembra in sintonia con quanto detto sopra: “Non c’è bisogno di morire per entrare nel Regno dei Cieli. Anzi, dobbiamo essere completamente vivi. Inspirando ed espirando, abbracciando un bell’albero, siamo in paradiso. Praticando la respirazione consapevole, attenti ai nostri occhi, al cuore, al fegato, siamo immediatamente trasportati in paradiso. La pace è a nostra disposizione. Non dobbiamo fare altro che toccarla. Quando siamo davvero vivi, possiamo vedere come l’albero sia parte del paradiso, e come anche noi ne siamo parte. Tutto l’universo sta cercando di rivelarci questa realtà, ma siamo così ciechi da investire le nostre risorse per tagliare gli alberi”.
(23 gennaio 2022 – 3a domenica tempo ordinario)
PS – Di Thích Nhất Hạnh aggiungo questa frase, che reputo adatta in tempi di particolare intolleranza e violenza verso l'alterità-diversità: “Non penserò che la conoscenza che attualmente possiedo sia la verità assoluta e immutabile. Eviterò di avere una mente ristretta, limitata alle mie opinioni attuali. Praticherò il non attaccamento alle credenze per rimanere aperto al punto di vista degli altri. La verità si trova nella vita, non nelle nozioni intellettuali. Mi manterrò sempre disponibile a imparare dalla vita, osservando costantemente la realtà in me stesso e nel mondo”.
Nunzio Marotti
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