E’ il nome che ha l’attuale edificio dove è ubicato il municipio del comune di Portoferraio:palazzo della biscotteria.
Fu edificato intorno al 1558 su progetto di Giovanni Camerini per produrvi il “biscotto”: il pane per “le ciurme delle galere e per i lavoranti delle opere” della edificanda Cosmopoli. Camerini, architetto militare, su ordine di Cosimo I dei Medici eseguì il progetto affinchè fosse capace di fare “1000 cantora di biscotto al mese”. Morì a Portoferraio nel 1570.
Con un disegno di inchiostro su carta, Il Camerini crea il progetto del “sito di biscotteria“ e nella legenda di tale disegno spiega il progetto.
Il “sito di biscotteria” ha una geometria quadrangolare perfetta: quattro lati tutti eguali con relativi angoli.
Si entra dentro dal lato del quadrato che guarda verso la piazza d’arme, con una sola entrata “…l'entrata con suo andito che ha due porte, una in principio e l'altra infine del androne quale è in volta”
All’entrata, fa seguito poi un cortile “…Cortile, dove col tempo quando piacerà a V.E.I. vi starebbe bene una Citerna grande et apoi lastricarlo perchè vi concorre gran copia dacqua piovendovi sopra tutte le gronde de’ tetti”.
Dietro il Cortile, il Camerini pone “…Loggia ho ricetto davanti alle bocche de’ forni el di sopra è in volta: su la quale è uno stanzone per mettervi biscotto”.
Dentro questa Loggia si aprono le bocche di forni “..sito delli otto forni che sono a capacità di fare per ciascuno :quattro cantare di biscotto el giorno et sopra essi vi è il loco caldano et sopra esso al terzo grado una stanza detta(….) per tenersi le farine”
Il luogo ,dunque, dove erano ubicati i forni è quello che oggi corrisponde al lato prospiciente su via Gori.
Qui a piano terra sono poste le bocche dei forni,sopra è “il loco caldano” e sopra ancora al “terzo grado” una stanza “per tenersi le farine”.
Sui lati del quadrato del “sito della biscotteria” che oggi sono prospicienti l’uno verso via Bechi e l’altro verso la banca Monte dei Paschi di Siena,il Camerini pone “…stanza per biscotti ,grani et altro eccetto il piano che va basso dove sono e’ tramezzi rossi che oggi vi sono mulini a secco le dua stanze delli dua palchi di sopra sono senza tramezzi et grande quanto la di riscontro”.E’ in questa parte del sito che Camerini pone i magazzini per il grano e per il biscotto prodotto.
E’ ancora in questa parte che l’architetto di Cosimo pone le cantine “ …lentrate della cantine una per di fuora et l’altra per di dentro le quali vanno luna nel altra da tre bande dello edifizio di lunghezza in tutto b. 106 et larghe 10:sono luminose con loro smalti et bottini da ricorre vini quando se ne versassi: e altri ve ne sono per smaltire acque per servizi desse”
Nel lato del quadrato che guarda verso la piazza d’arme ed ha l’ingresso che ancora attualmente esiste,il Camerini pone appartamenti di qua e di la e sopra la porta d’ingresso “dua appartamenti per loggiare: e ancora loro hanno trentd’astanze sopra luna alaltra et le camere de conti e alcune altre bisognando possono ancora loro servire per le munizioni”.
Tutto quanto è stato ben descritto da Vincenzo Coresi del Bruno che nel suo manoscritto così si esprime”…vicino alla piazza d’arme fabbricarono un gran palazzo con cantine sotterranee,stanzoni per più usi,forni grandi per cuocere il pane ,caldane, arsenali,armeria,farineria e più quartieri per i ministri sì come per scrittori per computisti,alloggio per il provveditore delle Fabbriche e Camarlinghi.E perché nei suddetti forni si cuoceva il biscotto per ciurme delle galere e per i lavoranti delle opere ,ai quali si dspensava giornalmente,la nominarono la Biscotteria.Entro di questa ancora ci sta tutto il denaro del Principe assai ben custodito e guardato .La detta fabbrica è assai magnifica,assai alta di mura con cortile in mezzo al quale è posta una bellissima cisterna.Entro detto palazzo o vogliam dire per meglio intenderci,Biscotteria,non si può entrare che per un solo portone , e questo per maggior sicurezza di quanto vi si conserva…”
“Fabbrica”, Palazzo della Biscotteria, dove giornalmente era cotto il “biscotto per le ciurme delle galere e per i lavoranti delle opere”.Questa non era la principale funzione assegnata dal Camerini a tale “Fabbrica”ma certamente era la più conosciuta e popolare da qui il nome.
Le altre funzioni erano quelle di armeria, magazzino, cantina, alloggio per i funzionari dirigenti nonché “le camere de conti”.
Tali e tante funzioni, specie quella della produzione del “biscotto” avevano bisogno anche di avere acqua a disposizione .
Non a caso il Camerini scrive “…Cortile, dove col tempo quando piacerà a V.E.I. vi starebbe bene una Citerna grande …”
Marcello Camici