Da quanto si apprende in documenti di archivio, (“Libbro dei partiti della comunità di Portoferraio.Atti di primo gennaio 1750 fino al 29 giugno 1755”. Già E2.Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800. Deliberazioni. Archivio storico comune Portoferraio) nel secolo decimo ottavo, nella comunità di Portoferraio, la procedura di nomina del camarlingo avviene seguendo un rituale complesso e preciso.
Dapprima l’offizio di camarlingo di comunità è messo all’incanto dal Consiglio Generale che è assemblea la più importante dell’amministrazione civica. (magistratura comunitativa).
Poi viene scelto e quindi nominato a camarlingo colui che offre la migliore offerta in denaro per ricoprire la carica che è stata messa ad incanto pubblico,in tre incanti successivi nel tempo.
Il prescelto deve quindi fare “obbligazione“ cioè giuramento e deve dare garanzie al Consiglio Generale presentando mallevadori graditi non solo alla magistratura comunitativa ma anche al governatore militare e civile di Portoferraio.
Infine avviene la consegna del libro dell’estimo di comunità al neo camarlingo.
Da Firenze, infine, il magistrato dei Nove della giurisdizione e dominio fiorentino deve con decreto convalidare la scelta e la nomina.
Dopo la nomina resta in carica un anno e per due anni non può più essere scelto.
Alla scadenza del mandato del camarlingo in carica, dal Magistrato degli Anziani viene messo al pubblico incanto l’uffizio di camarlingo di comunità per il quale chiunque può partecipare in qualità di “oblatore“ dando cioè in offerta una cifra di denaro per potere essere scelto a ricoprire tale uffizio.
Si riaprono gli incanti pubblici che, come sopra accennato sono tre, incanti che sono sempre tre e vengono eseguiti in tempi consecutivi.
Viene scelto ed eletto l’oblatore con offerta più alta.
L’oblazione più alta è in genere all’ultimo incanto.
Al primo incanto le offerte sono sempre più basse.
Può accadere che un partecipante al primo incanto ritorni al terzo con offerta maggiore.
L’offerente prescelto deve compiere atto di “obbligazione” (giuramento) e presentare due mallevadori,garanti del camarlingo, che devono essere approvati come “boni et idonei”.
La procedura termina con la consegna del libro dell’estimo di comunità al neo camarlingo.
Quindi, da Firenze,deve esserci decreto di approvazione da parte del magistrato dei Nove della giurisdizione e dominio fiorentino.
INCANTO PER IL CAMARLINGO DI COMUNITA’
E’ dal “libbro dei partiti” della comunità di Portoferraio che si viene a conoscere in dettaglio la procedura di nomina.
In questo libro sono riportati i verbali della sedute del Consiglio Generale della comunità ed è chiamato dei “partiti” perché sono scritte le deliberazioni, chiamate “partiti”, che in ogni seduta vengono prese dal consiglio.
Ogni verbale,manoscritto su carta pergamena timbrata (timbro lorenese vedi foto), termina e porta la firma dall’Auditore che è anche cancelliere.
Ecco come viene verbalizzata nel libro dei partiti la procedura di nomina del camarlingo della comunità di Portoferraio nel 1750
“11 marzo 1750.
Primo incanto del Camarlingo di Comunità
Fu posto al Pubblico Incanto per la prima volta l’uffizio del Camarlingo di questa Comunità a suon di tromba ed alla maggior frequenza di popolo per Ranieri Banchieri Famiglio di questo tribunale per relassarsi all’offerente più utile e vantaggioso e dopo le molte offerte fatte dalli interessati le maggiori furono l’appresso cioè..”
(Filza ”Libbro dei partiti della comunità di Portoferraio. Atti di primo gennaio 1750 fino al 29 giugno 1755” Già E2. Carta 6. Archivio della comunità di Portoferraio 1554-1800. Deliberazioni. Archivio storico comune Portoferraio)
Seguono le offerte di sette interessati con relativi nomi e cognomi:
“Da Paolo Corsi scudi 48
Da Giuseppe Possetti scudi 62
Da Jacopo Bini scudi 82
Da Da Felice Benti scudi 83
Da Mauro Antonio Simoncini scudi 85
Da Francesco Malfanti scudi 90
Da Michele Turchi scudi 92 “
(Idem come sopra)
L’incanto si chiude “essendosi fatta l’ora tarda e non essendovi stato altro oblatore più utile fu licenziato l’incanto ed invitato per il dì 15 marzo per il secondo incanto“
“15 marzo 1750
Secondo incanto per il Camarlingo di Comunità
Fu posto al Pubblico incanto per la seconda volta l’uffizio di Camarlingo a suon di tromba e alla maggior frequenza di popolo per Ranieri Banchieri Famiglio di questo tribunale per relassarsi all’offerente più utile e vantaggioso a favore di detta comunità e di poi
Vitale Rasnelli scudi 102 --.-.—
Simone Pistelli scudi 103 -.-.-. “
“Questa volta si presentano solo due offerenti con offerte maggiori di quelle del primo incanto.L’incanto si chiude con la stessa formula rituale ” essendosi fatta l’ora tarda e non essendovi stato altro oblatore più utile fu licenziato l’incanto ed invitato per il 22 marzo per deliberarsi nelle forme solite”
(Carta 17. Idem come sopra)
(Magistratura comunitativa di Portoferraio.Libro dei partiti. Secondo incanto del Camarlingo di comunità.Verbale della seduta 15 marzo 1750. Carta 17.)
“22 marzo 1750
Terzo incanto del Camarlingo di Comunità
fu posta all’incanto per la terza ed ultima volta l’uffizio dl Camarlingo della Comunità nelle forme solite e consuete come sopra ed offerì
Michele Turchi lire 103.10
Ed essendosi consumata la candela che fu per il solito accesa né essendovi stato altro maggiore offerente fu rilasciato detto uffizio a detto Michele Turchi ,gli fu fatto avvertire di venire in Corte per passarne la sua obbligazione e presentare suoi Mallevadori e fu licenziata l’udienza .
Pietro Saller Auditore”
(Carta 17.Idem come sopra)
OBBLIGAZIONE DEL CAMARLINGO
“15 aprile 1750
Obbligazione del camarlingo
Michele Turchi promette di tenere e fedelmente esercitare la carica di Camarlingo di Comunità ed a suo tempo pagare lire cento tre e scudi dieci come utili ed emolumenti a questa Comunità a forma dell’offerta fatta da detto Michele Turchi siccome di pigliare a schiena tutti gli Debitori di questa comunità tanto per l’estimo quanto per le altre esazioni, conseguente si obbligò ed obbliga e quelli si accollà e si accolla e per riscossi promessa e promette ai debiti sempre bonificarli con i mandati soscritti a forma scritti e così giurò sotto scritto con dichiarazione che tanto detto Turchi presente Camarlingo come ogni altro Camarlingo in avvenire sia venuto siccome consegnare al successore tutti gli avanzi e qualunque cosa appartenente e spettante alla Comunità per inventario,con espressione alla qualità ,peso e quantità affinchè possa e deva conforme sarà tenuto tanto il detto Turchi che ogni altro Camarlingo in avvenire indennizzare la Comunità medesima di tutto quello e quanto mancasse rispetto al numero e rispetto alla qualità ,renderne conto ai Sig.ri Anziani e Cancelliere e per il detto Michele Turchi liberamente e spontaneamente ed in ogni cosa promessero e promettono stiedero e saranno Mallevadori Francesco di Gio Carpi e Gio di Pier Domenico Turchi ambi di Portoferraio insieme et in solido obbligati presenti rimangono e giustamente approvati per boni et idonei dall’Ecc.mo Sig. Dr. Gaspero Allori capo Anziano presente ex approvazione presenti Antoni di fu Marco Sani e Lorenzo di fu Jacopo Faini testimoni“
(Carta 18, Idem come sopra)
(Magistratura Comunitativa di Portoferraio. “Libbro dei partiti”. Obbligazione del Camarlingo. Verbale seduta 15/4/1750. Carta 18.)
CONSEGNA DEL LIBRO DELL’ESTIMO
“9 maggio 1750 fu consegnato il libbro dell’estimo di questa comunità a Michele Turchi Camarlingo della medesima ascendente alla somma di lire mille cinquecento cinquanta nove e scudi duecento”
(Carta 18. Idem come sopra)
La consegna del libro dell’estimo è importante atto amministrativo poiché l’imposizione sopra l’estimo rappresenta la maggior entrata per la comunità di Portoferraio.
Pertanto con la presa in possesso del libro dell’estimo il camarlingo inizia la sua attività.
Marcello Camici
(Nella foto di copertina: Timbro lorenese posto in ogni pagina del “libbro dei partiti” della Magistratura comunitativa di Portoferraio)