Il documento dal sottoscritto ritrovato è un memoriale che riporta la supplica al Granduca di Toscana per l’istituzione del Monte Pio a Portoferraio, memoriale che Roberto Ricci, per i soprassindaci di Sua Maesta Imperiale, dichiara autentico con firma in data 15 maggio 1747.
E’ interessante perché:
A) fissa esattamente la data (“9 gennaio 1699”) in cui fu fatta supplica di istituzione del Monte Pio a Portoferraio con la firma di Francesco Pinciatichi che ricopre l’ufficio di Abbondanziere
B) fa conoscere le modalità della nascita; un prestito di denaro da parte dell’istituto dell’Abbondanza di 1500 pezze da otto reali con interesse al quattro per cento/anno.
C) spiega il motivo per cui nasce la richiesta di un Monte Pio a Portoferraio. Il motivo è che nel seicento Portoferraio è “luogo miserabile” dove “uno non può aiutare l’altro”, dove mendicano “le povere e più delle persone”, dove queste persone “si sottopongono a qualche usura per poco impresto”, dove tale prestito “viene fatto da gente infedele, bene miserabile” dove “essendo nell’Abbondanza di questa Comunità denaro superfluo “al bisognevole delle provisioni dei grani”.
D) fa sapere che il Monte Pio di Portoferraio è sotto la vigilanza dei Soprassindaci
Questa la Supplica per l’istituzione del Monte Pio a Portoferraio
“Ser.mo Gran Duca
La Comunità di Portoferraio e Rappresentanti della medesima Um.mi Serv.ri e vassalli di V.A.S. reverentissimamente gli espongono che per essere il luogo miserabile uno, non può aiutare l’altro, e le povere e più delle perone mendicano e si sottopongono a qualche usura per poco impresto che viene fatto da gente infedele, bene miserabile, et essendo nell’Abbondanza di questa Comunità denaro superfluo al bisognevole delle Provvisioni de Grani, a tenore della grazia concessa da V.A. S. a questa Comunità di poter ereggere un Monte Pio fin de 16 ottobre 1699. Supplicano gli Oratori la Pietà e la Clemenza di V.A.S. di fargli grazia possino scorporare da detta Abbondanza mille cinquecento pezze da otto reali,formarne di questo un Monte Pio con il benefizio ed utile di quattro per cento et all’impresto di Monte sia lecito a tutti universalmente delli abitatori e non altrimenti che della Grazia qua DeusS.A. vuole e comanda che degl’effetti che di presente si ritrovano in mano al Camarlingo dell’Abbondanza di Portoferraio, Sighieri, si sborsi dal medesimo pezze millecequecento da otto reali dai Corpi della medesima Abbondanza a tenore degl’Ordini dei Soprassindaci per l’erezione di un Monte Pio secondo il negotio fattone da medesimi Soprassindaci a S.A.S. et approvato per Benigno rescritto dell’A S. del dì medesimo 9 gennaio al quale e devino servire per impegnare agl’Abitanti della Piazza solamente coll’interesse di cinque per cento a ragione di anno, quale Monte vuole S.A.S. resti sottoposto ai medesimi Soprassindaci e che loro invigilino per l’osservanza e buon governo dello medesimo gl’ordini e tutto non ostante
C. Cos;//Francesco Pinciatichi 9 gennaio 1699 Abbondanziere
Collazionato il retroscritto memoriale e susseguente rescritto con l’autentico registrato a 247 del libro giallo dello scrittoio dei Soprassindaci di S.M.I. l’ho trovato concordare. In fede di che ho sottoscritto questo dì 15 di maggio 1747
Ruberto de Ricci Ragioniere
Per i Soprassindaci di S.M.I “
(Filza “Lettere dal Monte Pio, abbondanza et altro” 1755-1767.C19. Carteggio del cancelliere -corrispondenza con Firenze- Senza numero di pagina. Archivio storico comune Portoferraio)
Marcello Camici
Nella foto la prima pagina della Supplica al serenissimo Gran Duca