Caro Theo, ti scrivo dal 2022 questa lettera che ti arriverà nel 2034, quando avrai 12 anni. È per te il tempo di avventurarti nell’adolescenza, al termine della quale potrai scoprirti adulto, in grado di poter essere il genitore di te stesso e degli altri Esseri. Sarà per te il tempo in cui domandarti sull’identità: “Chi? Chi sono e chi diventerò agendo in questa maniera?”. E infine arriverai a domande sulla spiritualità: “Per chi e per che cosa? Qual è il senso profondo della mia vita? Per quale motivo sto al mondo?”.
Per me è, invece, il tempo di chiederti: “Nel 2034 l’uomo sarà finalmente il dio in se stesso e il protettore della Natura sulla Terra?”. Ti scrivo, dunque, in un modo “più forte” perché sei molto lontano nel tempo.
Ora, nel 2022, l’uomo comune è ancora preda del processo di “alienazione” non solo materiale, “marxiano”, ma anche interiore. Essere “alienati” significa, infatti, che siamo “altro” da noi stessi, che ci siamo venduti alle istituzioni che ci dirigono, che abbiamo delegato all’”Io” delle istituzioni la responsabilità della nostra esistenza. Come interiormente i nostri pensieri rigidamente ripetitivi ci governano opprimendoci, così esteriormente ci governano opprimendoci le nostre istituzioni rigidamente ripetitive. Come nella nostra interiorità c’è bisogno di una rivoluzione pacifica che porti all’identificazione verso un’istanza genitoriale superiore che ci protegga e ci ami, così nella nostra esteriorità c’è bisogno di una rivoluzione pacifica che porti all’evoluzione verso un’istanza superiore di pace.
Al di là della rivalità fraticida, che ora, nel 2022, domina ancora nel mondo attraverso le vecchie ideologie della sopraffazione – l’antropocentrismo, il tecnicismo, l’imperialismo, i colonialismi, il neoliberismo, il comunismo di stato, i fascismi vari, i nazionalismi e i sovranismi, i populismi, le religioni di stato, le democrazie basate sulla disinformazione e sul consenso estorto con la manipolazione – e attraverso lo sfruttamento violento della Terra e le diseguaglianze degli Esseri che l’abitano, soltanto l’evoluzione dell’ONU verso un organismo dei popoli uniti, verso un’istanza superiore di pace, può permettere di oltrepassare la “dualità” attuale verso la “non-dualità” comprensiva di tutti gli Esseri della Terra: in un mondo “globalizzato” non sono più possibili risposte solo “territoriali”! E ti dico questo in armonia con quanto diceva Gesù, che, ben conscio dell’assurdità del Vecchio Testamento, dichiarava: “Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.”
Ora, nel 2022, la sopraffazione delle istituzioni si basa sul fatto che i compiti dei governi dovrebbero essere l’educazione alla pace e al rispetto, la giustizia e l’eguaglianza sociale, la genitorialità responsabile: attraverso questi “doveri” i governi contrasterebbero, fino ad eliminarla, la dipendenza dalla corruzione, dalle mafie, dal narcisismo delle finanze e dei politici, da ogni forma di “droga”, legale o illegale. Soltanto la rifondazione dei vari governi può accompagnare la rifondazione dell’ONU, che deve occuparsi, a livello internazionale e superiore, di tre fondamentali “problemi”: (1) il riscaldamento globale e la necessità della rinuncia alle fonti di energia fossile, (2) l’approvvigionamento di acqua e di cibo, in modo igienico e salutare, in ogni angolo del globo e la protezione delle nicchie ecologiche, (3) la costruzione di un sistema sanitario basato sulla prevenzione, oltre che sulla cura.
La risposta a questi problemi da parte dell’attuale organizzazione mondiale globalizzata è stata banale e a questa banalità corrisponde il potere delle tre più grandi industrie del globo: quella delle armi, quella alimentare e quella farmaceutica.
Per quanto riguarda il primo problema sono state snobbate la via della “decrescita serena” dell’Occidente (a favore dell’implementazione dei mercati e del passaggio “graduale” ad altre forme di energia) e la via della “genitorialità responsabile in tutto il mondo” (che comporti una vita sessuale non violenta come presupposto al contenimento della sovrappopolazione). Questa superficialità delle Nazioni ha, come conseguenza, l’attaccamento all’abuso del servirsi del carbone e del petrolio per troppo tempo; ha come conseguenza la mistificazione che il gas e l’energia nucleare siano “alternative, più green”. È solo l’assunzione di responsabilità dell’ONU, che può disciplinare le Nazioni, troppo attaccate al progresso e al benessere materiale! La decisione della Comunità europea di eliminare, nel giro di due decenni, il consumo di petrolio si è dimostrata velleitaria: ha detto di no alle grandi compagnie petrolifere, a prevalente guida statunitense, che hanno gestito le guerre in Iraq e si è rivolta alla Russia per supplire col gas la dipendenza petrolifera dagli USA. Era anche una risposta alla politica protezionistica ed anti-europea di Trump! Ma questo atto ha avuto conseguenze non previste! Con la vittoria dei democratici è cambiata la politica estera degli USA ed è ricominciata la sinfonia dell’esportazione della democrazia: in un contesto in cui Biden aveva fatto una figura ignominiosa fuggendo dall’Afghanistan la sinfonia del far parte dell’Occidente ha illuso l’Ucraina. È così scoppiata la guerra “per procura” tra i due imperialismi di USA e Russia, mentre l’Europa, compresa l’Ucraina, faceva la figura del vaso di coccio. Si possono facilmente comprendere le conseguenze dei giochi da Risiko degli imperialismi e della sbadataggine europea: lo sfacelo e l’aggravamento dell’effetto-serra, che si voleva evitare!
Per quanto riguarda il secondo problema, la criticità della carenza di acqua, cibo e igiene scoppierà per l’effetto combinato dell’effetto serra e della guerra. I giochi da Risiko hanno dirottato le risorse europee verso le armi piuttosto che su obiettivi di prioritaria importanza, che anche in Italia sono la prevenzione dei disastri idro-geologici e la raccolta delle acque
Per quanto riguarda il terzo problema, la sconfitta nella “guerra” al Covid ci dovrebbe avvertire che la prevenzione è più efficace della cura e dei vaccini (che andrebbero destinati solo a quella parte di popolazione definita “a rischio”), che la ricerca “scientifica” dovrebbe essere disciplinata da principi che non violano i confini della vita e che la prevenzione inizia dall’impedire che gli “scienziati” vadano a manipolare i pipistrelli nei loro habitat!
Rispetto alla guerra “folle” che sta avvenendo, il mio parere di psichiatra, esperto in mediazione in situazioni “folli”, coincide con una consapevolezza emergente: (1) la guerra in Ucraina poteva essere prevenuta dalla Russia, dalla NATO, dagli USA e dall’Europa, (2) la guerra in Ucraina è una guerra “per procura” tra due imperialismi, quello degli USA e quello della Russia, mentre la scena è stata rubata e drammatizzata dal presidente Zelensky, che, basandosi sull’emotività favorita dalla spettacolarizzazione della “guerra momento per momento” ed infiammando le “teste calde” dei media, ha partecipato al Risiko cercando di coinvolgere col suo storytelling tutta l’Europa nel conflitto, (3) la pace può avvenire, quasi subito, se Biden e Putin si siedono al tavolo di pace, ma Biden non lo farà mai, (4) i democratici stanno per perdere le elezioni di medio termine ed il prossimo presidente della Repubblica USA sarà probabilmente Trump, che riprenderà la sua politica protezionistica, anti-Cina ed anti-Europa, (5) con Trump, ancora di più che con Biden, la Comunità Europea dovrà assumersi la responsabilità della pace riconoscendo che la Russia fa parte dell’Europa, proponendo un tavolo di strutturazione di convivenza pacifica delle varie etnie che gravitano attorno alla Russia e la demilitarizzazione complessiva, e favorendo la collaborazione economica tra Comunità Europea e Russia (che è vantaggiosa sia per entrambi, sia per l’Ucraina, che dovrà essere ricostruita probabilmente senza Trump), (6) la Comunità Europea deve porsi il problema di avere una propria politica estera e un esercito indipendente dalla NATO, che, a questo punto, non si sa a che cosa serva, (7) il ruolo dell’ONU è stato finora paralizzato dal veto della Russia nel Consiglio di sicurezza, ma l’ONU potrà avere il suo ruolo di pacificatore se invierà proprie truppe a garantire la pace.
Mi chiederai, caro Theo, che cosa io posso allora fare per il nostro futuro, in una situazione in cui tante “teste calde” soffiano sul fuoco della guerra? Provo a risponderti: (1) la “politica” è pericolosa, perché è fatta da persone con problemi narcisistici e solo la rivoluzione interiore, spiritualmente basata, può favorire lo sviluppo di una “cultura della pace”, che influenzi, in ultima analisi, la rifondazione dell’ONU; è pericolosa perché si basa sulla rigidità istituzionale, sulle vecchie ideologie della sopraffazione – l’antropocentrismo, il tecnicismo, l’imperialismo, i colonialismi, il neoliberismo, il comunismo di stato, i fascismi vari, i nazionalismi e i sovranismi, i populismi, le religioni di stato, le democrazie basate sulla disinformazione e sul consenso estorto con la manipolazione –, sullo sfruttamento violento della Terra e sulle diseguaglianze degli Esseri che l’abitano; (2) ne consegue che è necessario costruire una “rete di una cultura della pace”, che arrivi a permettere il dialogo tra tutti i popoli, al di là della torre di Babele delle loro lingue e delle loro istituzioni, ne consegue l’urgenza del ritorno alla religiosità, alla bontà originale presente in ciascuno di noi, al Gesù che irrideva le istituzioni invitando i suoi seguaci a “costruire una Chiesa sull’acqua”!
Questa consapevolezza emergente si sta già concretizzando nei bagliori di tante iniziative! Te ne cito alcune: (1) “Greenpeace” ricorda che “più armi non significa più sicurezza” e che “il livello della pace nel mondo è costantemente diminuito dal 2008 fino ad ora, parallelamente all’aumento della spesa militare globale”; richiede, inoltre, all’Unione Europea di fermare i finanziamenti per il settore della difesa, stimati in circa 20 miliardi di spesa nel settennato 2021-27, di reindirizzare i fondi per incentivare lo sviluppo delle energie rinnovabili, l’agricoltura ecologica e la protezione della biodiversità; (2) “Podemos” (https://www.youtube.com/c/CirculosPodemos) chiede la pace attraverso un cessate il fuoco immediato, l’abbandono del linguaggio belligerante di media e politici, l’avvio di un negoziato di cui si faccia garante l’ONU, la protezione per i i civili in fuga e per quelli rimasti nelle zone di guerra, la cancellazione del debito dell’Ucraina per permettere la ricostruzione; (3) la “Marcia straordinaria Perugia-Assisi” sta per tenersi domenica 24 aprile; (4) la “Tavola della Pace”; (5) “Un Ponte Per”, già operativa in Iraq; (6) il “Comitato promotore della campagna NO GUERRA NO NATO” (7) “Genova che osa”.
Solo tu, caro Theo del 2034, sai se le “teste calde” avranno trovato la pace dentro di loro. Nel frattempo ti invio questa poesia, “A mio figlio” di Juan Rodolfo Wilcock, che è un modo di augurarti la pace dai tuoi dodici anni in poi:
“Abbi fiducia nella vita e non nelle ideologie;
non ascoltare i missionari di quest’illusione o quell’altra.
Ricorda che c’è una sola cosa affermativa, l’invenzione;
il sistema invece è caratteristico della mancanza d’immaginazione.
Ricorda che tutto accade a caso e che niente dura,
il che non ti vieta di fare un disegno sul vetro appannato,
né di cantare qualche nota semplice quando sei contento;
può darsi che sia un bel disegno, che la canzone sia bella:
ma questo non ha certo importanza, basta che piacciano a te.
Un giorno morrai; non fa niente, poiché saranno gli altri ad accorgersene”.
Adolfo Santoro