Ultima settimana per visitare la Mostra “Il Ritorno dell’Aquila”, organizzata dall’Assessorato alla cultura del Comune di Portoferraio nell’ambito del Maggio Napoleonico, in collaborazione con la Fondazione Italo Bolano e lo SMArT, Sistema Museale dell’Arcipelago Toscano.
La mostra, allestita al Centro Espositivo per le Arti Visive e Figurative Telemaco Signorini, a Portoferraio, espone opere del ciclo su Napoleone del Maestro Italo Bolano scomparso nel 2020.
Bolano iniziò ad occuparsi di Napoleone e della sua epopea sul finire degli anni ’90, allorché la Regione Toscana gli propose di organizzare una grande esposizione presso l’ultimo quartier generale di Napoleone a Waterloo, in Belgio.
In circa 20 anni Bolano ha realizzato oltre 200 opere sul tema napoleonico, tra tele, carte, ceramiche e anche due installazioni in acciaio e vetro dallas, una esposta all’Open Air Museum di San Martino e l’altra presso il parco dell’Hotel Airone, in attesa di essere collocata sul Porto di Portoferraio, come previsto fin dal 2014 (bicentenario dell’arrivo di Napoleone all’esilio elbano). Molte sono state le mostre su questo tema, in varie località anche storiche come Cherasco, in provincia di Cuneo, sede di una famosa battaglia per la conquista dell’Italia.
“… per quanto riguarda Napoleone – scriveva Bolano – egli mi ha stimolato per il suo pensiero, per la sua fierezza e il senso diabolico e tragico del suo destino”. …
Le opere esposte sono state scelte tra quelle meno note dell’artista elbano.
Figurano, tra le altre, due grandi tele del 2014, un Napoleone circondato da cavalli morenti e una battaglia, mai esposte. Sono presentate anche due tele assolutamente inedite, tra le ultime realizzate dall’artista nel 2018: cavalli morenti rappresentati con ampie e vigorose pennellate policrome e un Napoleone che Alessandra, moglie di Bolano, racconta di aver ritrovato ancora sul cavalletto nello studio dell’artista presso il Museo di San Martino, dopo i due anni di chiusura forzata dovuta alla malattia del Maestro.
“Quando tornai lo scorso anno, dice Alessandra, questa tela mi aspettava nello studio, pronta, finita, completa di firma…aveva pazientato due anni, in attesa di essere riscoperta e presentata al pubblico…”.
All’inaugurazione, avvenuta lo scorso 5 maggio, giorno della morte di Napoleone, l’Assessore alla cultura Nadia Mazzei aveva presentato la mostra anche come “ un doveroso omaggio dell’Amministrazione al Maestro Italo Bolano, uno dei massimi artisti contemporanei, che con generosità ha donato arte ed emozioni alla sua Elba”.
Un altro doveroso personaggio viene qui ricordato, il belga Miguel Moutoy, scomparso tre anni orsono, un vero appassionato della figura dell’Imperatore, che per anni, durante le celebrazioni napoleoniche, ha rappresentato il Generale Bertrand, uno dei più fidati collaboratori di Napoleone che accompagnò fino a Sant’ Elena, all’ultimo esilio.
Moutoy, appassionato collezionista di cimeli napoleonici, negli anni era diventato amico di Italo, tant’è che il Maestro gli aveva anche dedicato uno schizzo che lo raffigurava nelle sue vesti di Bertrand. Italo gli aveva confidato che negli anni ’90 aveva fatto confezionare da una sarta di Portoferraio una bandiera napoleonica con le tre api che per un po’ svettò sul pennone a San Martino. Poi una mattina la bandiera sparì, sottratta da ignoti.
Sul finire dell’estate 2018, l’ultima trascorsa da entrambi sull’Isola, Miguel venne a San Martino con un pacchettino sotto il braccio e lo consegnò a Italo. Avvolto in un sacchettino dello storico Bazar dell’amica Silveria di Marina di Campo (oggi purtroppo chiuso) era avvolta la famosa bandiera. Poche volte il maestro si era commosso fino alle lacrime, e questa fu una di quelle. Alla domanda a Miguel su come ne fosse entrato in possesso egli rispose: “Si dice il peccato ma non il peccatore”.
Chi avrà il piacere di visitare la mostra potrà ammirare anche questo “cimelio” ritrovato, che accompagna l’ultimo Napoleone di Italo Bolano.
Nella foto l’ultimo Napoleone di Italo Bolano con la bandiera ritrovata.