Curare ed editare “Pisa illustrata nelle Arti del Disegno, Pagine Scelte”, ha il pregio di essere la diretta prosecuzione di “Pisa, l’Alba del Rinascimento”, stampato a Pisa nel 2005. L’ideazione e la cura editoriale che già da tempo avevo progettato occorrevano della qualità grafica di Paolo Radicati, già curatore di “Elba d'Autore”, e il testo affidato ad Antonio Milone, un giovane professore della Scuola Normale di Pisa.
Il pensiero e le parole di Alessandro da Morrona nella sua Trilogia dedicata a Pisa mi davano la netta impressione di guardare dentro uno specchio. Nessuno come lui esprimeva con tanta lucidità e forza la concezione che Pisa rappresenta per molti aspetti la Rinascenza dell’Arte.
Il da Morrona considerava la sua Patria, Pisa “l’Atene d’Italia, in cui le Belle Arti prima che altrove tornarono ad incamminarsi felicemente alla lor perfezione”. Nella Prefazione al primo Tomo scriveva, “Fralle Città che per le produzioni delle Belle Arti si distinsero, quella di Pisa certamente deesi annoverare. Ella ingentilita per l’enunciate prerogative, seppe al valor di Marte accoppiar l’amore pei geniali ed utili oggetti. Conciosiacosache virtù superiore risvegliandosi in seno a lei, e servendo questa di guida alle grandiose idee, nella prim’alba del secolo XI richiamò nelle sue liete contrade le Belle Arti sbandite. Quindi lo smarrito disegno per mezzo di continuate scuole a poco a poco avvivando gustar ne fece il sapore ai vicini e nel resto dell’Italia emulazione ne risvegliò”.
Parafrasando Alessandro da Morrona, questo lavoro tratto di Tomi Primo e Secondo dell’edizione del 1812, è dedicato ai “Leggitori d’istruzione e di cultura forniti e veri intelligenti delle Arti Belle”.
I lavori pubblicati dal Da Morrona sono citati in testi accademici e in molti saggi di Storia dell’Arte, nella descrizione delle Opere e degli Artisti sia del Medioevo sia dell’Età Moderna.
La sua opera principale rimane “Pisa illustrata nelle Arti del disegno”, la cui seconda edizione fu pubblicata presso l’editore Giovanni Marenigh, a Livorno nel 1812, che scriveva: “Le rimetto i fogli stampati del suo Tomo secondo che vanno a meraviglia, e che contengono una compita istoria delle arti pisane antiche e moderne, esatta critica, e benissimo scritta”.
Oltre le parti descrittive degli Artisti e delle Opere sono presenti tre paragrafi di grande validità per comprendere il destino di Pisa secondo la sua visione, con la quale concordo pienamente e da tempo, la Prefazione al Primo Tomo, la Lettera di Guglielmo della Valle, autore delle "Lettere Sanesi" Minore Conventuale del giugno 1787 e l’Appendice, ossia Riflessione sullo Stile delle Tre Grandi Opere d‘Architettura Pisane, cui aggiunse la descrizione del Campo Santo di Pisa.
Si è trattato così di un omaggio a questo straordinario studioso che amò intensamente la sua Patria, Pisa, che non ricambiò appieno il suo grande ed eccezionale lavoro. La mia intenzione era di ricordarlo nel duecentesimo anno dalla sua dipartita, il 1821, ma varie cause non l’hanno permesso.
Il volume di piccolo formato è corredato dai disegni originali tratti dai due primi volumi e da ventidue scatti fotografici realizzati da Cesare Barzacchi negli anni Sessanta del Novecento. Ne sono autore-curatore assieme alla casa editrice StreetLib che pubblica i libri sia nel formato digitale, sia nel formato cartaceo, presenti presso le maggiori case editrici italiane ed estere e in rete.
Alessandro Canestrelli