"In barba alla crisi, ho voluto organizzare una grande mostra! -esordisce così Luciano Regoli parlando dell'esposizione a cui ha dato il titolo "I grandi Dipinti" che verrà inaugurata domani giovedì 1 Agosto alla Torre del Martello a Portoferraio.
Per esorcizzare la crisi economica è necessario innalzare il livello culturale ed è per questo motivo che il pittore di origini elbano/laziali racconta nel suo affascinante studio di via del Carmine di come abbia rinunciato a produrre opere di piccole dimensioni e di facile vendita per preferire i grandi dipinti, appunto, sia per dimensioni che, e soprattutto, per l'importanza dei valori che l'artista ha scelto di trasmettere.
"In periodi di depressione, c'è bisogno di rieducare la gente ai valori antichi, valori robusti come la morte e la malattia, rimettere le persone davanti alle cose importanti e non alle stronzate come oggi si è portati a fare"
Per realizzare questa mostra, Regoli ha chiesto in prestito alcune sue vecchie opere, oggi appartenenti a collezioni private ed ha dipinto una piccola serie di quadri che chiama "i dipinti educativi". Di questi fanno parte "Diogene getta la ciotola dopo aver visto un ragazzo che beve dal cavo della mano" in cui è rappresentato l'asceta nel gesto di gettare l'unico oggetto in suo possesso perché messo davanti all'evidenza di non aver bisogno neanche di quello. "Non è che butta via l'Alfa Romeo o la Maserati -commenta l'artista tra il serio e l'ironico mentre estrae dalle tele il quadro raffigurante "La Morte e la Fanciulla" in cui, spiega Luciano "neanche la bellezza può niente al cospetto della morte".
Il pensiero di Luciano Regoli nei confronti dell'attuale livello culturale all'Elba e non solo, è piuttosto cupo "Non c'è più niente. La pittura non ha più ragione di essere, perché le giovani generazioni non sono più interessate. I quarantenni di oggi, che sono quelli che dovrebero acquistare opere d'arte, non hanno nessuna cultura figurativa. Sono distratti da altre cose che ci porteranno al disastro -Regoli ce l'ha in particolare modo con la tecnologia- sono ubriacati dalla tecnologia che è letale per la cultura, offre solo un'infarinatura e non c'è approfondimento, viene usata superficialmente ed usata così è inutile alla vita"