La 26esima edizione del festival “Elba Isola Musicale d’Europa” è ai blocchi di partenza: domenica 28 agosto (ore 18.30) il Festival prende avvio alla Villa Romana della Linguella di Portoferraio con un concerto di musiche di Beethoven (Sonate nn. 4 e 5 per violoncello e pianoforte op. 102), Franck (Preludio, corale e fuga per pianoforte) e Dvořák (Quintetto per pianoforte e archi op. 81) nell’interpretazione del pianista Andrea Lucchesini dei violoncellisti Jing Zhao (Sonate di Beethoven) e Raphael Bell, del violista Georgy Kovalev e dei violinisti Boris Garlitsky e Aki Saulière.
Lunedì 29, sempre a Portoferraio, doppio appuntamento nel solco del jazz e non solo: nella mattinata, al Museo Napoleonico di Villa San Martino (ore 11.30), è previsto l’incontro tra il sassofono di Jacopo Taddei e l’accordion di Samuele Telari, sullo sfondo di un repertorio variegato che va da Vivaldi e Paganini a Richard Galliano e Javier Girotto, in un gioco di rimandi classici e di profumi di tango, mentre in serata, alla Villa Romana della Linguella (ore 21.15) sarà di scena, per uno degli eventi più attesi del Festival, il trombettista Enrico Rava e il suo collaudatissimo ma sempre sorprendente quartetto con Francesco Diodati alla chitarra, Gabriele Evangelista al contrabbasso ed Enrico Morello alla batteria.
Al centro del concerto inaugurale di “Elba Isola Musicale d’Europa” di domenica 28 agosto si pone il Preludio, corale e fuga per pianoforte di César Franck, del quale ricorre quest’anno il bicentenario della nascita. Grande organista e illuminato didatta, César Franck, nato nel 1822 a Liegi ma vissuto sempre a Parigi, era stato assai attivo compositore fin dagli anni della giovinezza, ma la pienezza e l’originalità della sua forza creativa non si affermarono che con la maturità. Il Preludio, corale e fuga per pianoforte scritto nel 1884 ed eseguito per la prima volta l’anno dopo, è tra le sue composizioni più note: è considerata una delle opere pianistiche più importanti dell’Ottocento. Questa composizione venne tra l’altro inserita nella colonna sonora del film di Luchino Visconti “Vaghe stelle dell’orsa”, con Claudia Cardinale e Jean Sorel, premiato col Leone d’oro alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia del 1965.
Le due Sonate op. 102, entrambe scritte da Beethoven nel 1815, nell’evoluzione dello stile e del linguaggio del grande compositore, sono ascrivibili tra i capolavori indiscussi dell’ultimo periodo beethoveniano, superando ogni strettoia formale della tradizione: Beethoven approfondisce e sottilizza il discorso strumentale, anche nell’equilibrio timbrico fra i due strumenti, mediante polifonie di rara elaborazione e risultati armonici inediti o, per allora, rivoluzionari.
Il Quintetto per pianoforte e archi n. 2 op. 81 di Antonín Dvořák venne scritto tra il 18 agosto e l’8 ottobre del 1887 e fu eseguito a Praga il 6 gennaio 1888: oggi, questo Quintetto è riconosciuto come uno dei capolavori accanto ai “confratelli” di Schubert, Schumann, Brahms per questo tipo di formazione.
A oltre 80 anni, Enrico Rava continua ad essere il più carismatico dei jazzisti italiani e a mietere riconoscimenti e successi a livello internazionale, nonché a manifestare il desiderio di coinvolgere nella propria arte nuove generazioni di jazzisti. Lo dimostra proprio il quartetto che ormai guida da diversi anni, una formazione ben amalgamata attorno all’autorevole leader che schiera il chitarrista romano Francesco Diodati, il contrabbassista toscano Gabriele Evangelista al contrabbasso e il batterista, anch’egli romano, Enrico Morello. “Insieme funzionano molto bene e alla base di tutto non c’è solo una profonda fiducia, ma anche la capacità di ascoltarsi reciprocamente”, dice di loro lo stesso trombettista e flicornista, un musicista davvero senza tempo.
Nato il 20 agosto 1939, a Trieste, ma torinese a tutti gli effetti essendo di famiglia piemontese da generazioni, Enrico Rava ha cominciato a suonare da autodidatta in gruppi dixieland. Trasferitosi a Roma nei primi anni Sessanta, ha avuto modo di collaborare con importanti musicisti, in particolare con Gato Barbieri e con Steve Lacy. Con il primo ha registrato nel 1962 la colonna sonora del film di Giuliano Montaldo Una bella grinta; con Steve Lacy ha suonato in un quartetto e si è trasferito in Argentina per qualche tempo, dove ha registrato nel 1966 The Forest and the Zoo, considerato uno dei dischi essenziali del free jazz. Da lì, nel 1967 si è trasferito a New York, dove ha vissuto e lavorato per una decina d'anni collaborando fra gli altri con la Jazz Composer Orchestra e partecipando all'incisione dell'epocale disco Escalator Over the Hill di Carla Bley. Ha successivamente suomato con importanti musicisti come Lee Konitz, Pat Metheny, Michel Petrucciani, John Abercrombie, Joe Henderson, Paul Motian, Richard Galliano, Miroslav Vitous, Joe Lovano, Roswell Rudd e moltissimi atri. Nel 1972 incide il suo primo album da leader, Il giro del giorno in 80 mondi, cui sono seguiti innumerevoli altri dischi registrati con etichette discografiche di prestigio internazionale, prima fra tutte la tedesca ECM, che in autunno darà alle stampe l’album registrato da poco in duo con il pianista statunitense Fred Hersch.
Prezzi biglietti
Concerti del 28 e 29 agosto alla Villa Romana della Linguella da € 20 a € 25. Ridotto (minori di 18 anni, portatori di handicap, convenzioni) – € 15.
Matinée del 29 agosto: posto unico – € 20; ridotto (minori di 18 anni, portatori di handicap, convenzioni) – € 15
Info
Tel. +39 353 4121974
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Biglietteria Festival
Sala Gran Guardia – Porta a Mare – Portoferraio, ore 9.30 – 12.30
Prevendite biglietti online: https://www.vivaticket.com/it/tour/elba-music-festival-2022/2754
www.elba-music.it