Questo il titolo di un libretto scritto dall’ing . F, Le Maire nell’ottobre del 1919 edito da Società Tipografica-Edit. Livorno .
(VEDI FOTO prima di copertina )
Nelle pagine iniziali l’ingegnere illustra che la richiesta di ferrovia sull’isola non è nuova .Nella introduzione scrive che quasi cinquanta anni prima la questione era stata sollevata e studiata dall’ing. livornese Gino Pacho con una memoria a stampa dove si richiedeva un tronco ferroviario limitato al trasporto del minerale ferrosi da Rio Marina a Portoferraio e poi nel 1908 un altro progetto dell’ing Pietro Lanino per una ferrovia elettrica a scartamento ridotto da Portoferraio a Rio Marina passando per Portolongone una linea questa di mt 20730 con uno sviluppo di ml 1765 in galleria di cui la maggior parte fra Portolongone e Rio Marina.
Fatte queste premesse Le Maire continua :
“….è quindi da tempo che l’eccezionale interesse rappresentato da una ferrovia all’Elba è universalmente sentito non solo per lo stato di inferiorità ed ineguaglianza nel quale la sua mancanza viene a porla in confronto di ogni regione continentale i insulare italiana quanto per le necessità della sua vita commerciale ,agricole e industriale. Più volte il problema è stato discusso e prospettato e intorno ad esso si sono raccolti i voti delle varie amministrazioni comunali dell’Elba.Anche recentemente e cioè il 22 marzo corrente anno, ad iniziativa dell’Unione Popolare Elbana fu tenuta un’adunanza plenaria alla quale parteciparono tutti i sindaci e i rappresentanti di moltissime associazioni facenti parte dell’Unione ,deliberando di presentare forma e istanza al ministerro dei L.L. P.P. per la risoluzione dell’importantissimo problema … ”
L’ingegnere passa quindi a parlare dei motIvi per i quali è necessaria una ferrovia all’Elba, motivi che principalmente sono legati 1) al movimento di passeggeri (le automobili postali non riescono a trasportare i cittadini che per vari ragioni di affari affluiscono dai vari centri dell’isola a Portoferraio), 2) movimento delle merci ( molti generi di cui l’Elba è ricca non sono usati perché non è conveniente il trasporto dal luogo di produzione a quello di consumo o di impiego ) ,3) approvvigionamento di viveri e di altri generi che si debbono importare perché non si producono all’Elba(per l’elevatissimo costo dei mezzi trasporto interno ogni comune se non addirittura ogni borgata è costretto a fare acquisti in continente solo per sé a mezzo del piroscafo che settimanalmente fa servizio da Livorno con scalo nei vari paesi elbani )
Tre capitoli dell’intera opera sono dedicati a spiegare bene tali motivi che giustificano la richiesta della presenza di una rete ferroviaria sull’isola.Seguono le conclusioni “…l’Elba che per la sua feracità e per la densità della sua popolazione può considerarsi un’ oasi dell’arcipelago tosano attende quindi dalla ferrovia non solo il mezzo necessario ad una vita migliore dei suoi cittadini – a cui ha diritto anche per i vantaggi che lo Stato ritrae dai prodotti del suo sottosuolo che con diritto o no ha fatto e fa suoi contrariamente a quanto si pratica in tutto il resto della nazione- ma altresì all’incremento delle sua attività industriali ed agricole,le quali prosperano in virtù della fertilità del suolo e per l’ammirevole operosità dei suoi abitanti ..”
L’ultimo capitolo è tutto per la descrizione del tracciato ferroviario che ha uno sviluppo complessivo di Km 46,500.
Attraverso varie gallerie,il tracciato ferroviario ha il precipuo scòpo di unire il capoluogo Portoferraio con i centri di Cavo ,Rio Marina,Rio nell’Elba ,Portolongone,Capoliveri Marina di Campo e Marciana Marina. Consta di una linea principale che direttamente collega Marciana Marina-Portoferraio-Rio Marina-Cavo da cui si dipartono due diramazioni ,una dal bivio di Procchio con fermata La Pila per Marina di Campo ,l’altra, dal bivio di Schiopparello per Portolongone con stazione Lido di Capoliverei,fermata Mola .
Marcello Camici