Il vangelo di questa domenica presenta le tentazioni-prove che affronta Gesù nel deserto. Ne abbiamo parlato altre volte (qui e qui).
Questa settimana desidero dare voce a chi fa esperienza di deserto. Di che si tratta? Esistono diversi modi per “fare deserto”, tutte hanno in comune il fermarsi per mettersi in ascolto di se stesso, in silenzio. E' possibile fare il deserto in ogni luogo, anche in casa purché ci sia almeno un angolo tranquillo, anche se si preferisce immergersi in un pezzo di natura. La Bibbia è ricca di riferimenti, come lo sono altre tradizioni spirituali. Come detto, però, scelgo di dare voce ad adolescenti e giovani della Mammoletta, la sede elbana della Fondazione Exodus, i quali, in un momento di deserto, hanno tematizzato proprio il tema del deserto. E al termine hanno condiviso le proprie riflessioni.
Dalla grande ricchezza dei testi, riprendo alcune frasi senza commentare.
“Il deserto non lo conoscevamo, abbiamo imparato a raggiungerlo col tempo, svincolandoci dalle abitudini frenetiche.”
“Il deserto è un palco da box, è una palestra personale che ci insegna ad aggredire la complessità e a ridurla in pezzi da cui far rinascere la verità più limpida e lineare che si possa desiderare.”
“Abbandonare gli scudi e le corazze ed accogliere i pensieri e le emozioni.”
“Saltarne fuori [dalle situazioni e dalle dipendenze] per circondarsi delle cose semplici, per il piacere di sostare nel “pozzo azzurro” che ognuno porta dentro di se, di ascoltarsi per capirsi, per capire.”
“Nel mio deserto sono contento di poter camminare, nonostante la fatica nel raggiungere le cose importanti, e forse proprio per quella fatica. Camminarsi dentro può essere difficile e a volte può spaventare se non si sa chi siamo e facciamo fatica ad accettarci, ma riscoprirsi dentro significa sapere di cosa abbiamo veramente bisogno per stare bene.”
“Come un albero che succhia la vita dalla terra e trasforma la luce in energia, non dimentico di nutrirmi tanto del cielo quanto della terra.”
“Il deserto è un luogo ma al tempo stesso non lo è. Esso è ovunque e da nessuna parte, il deserto è dentro di me, lo percorro ogni volta che ho bisogno di ritrovare la strada.”
“Occorre fermarsi per ricostruire il percorso, tornare al principio e imparare a leggersi nel passato per poter camminare liberi nel presente e per progettare il futuro”.
Quante cose ci sfilano davanti offrendosi volontarie per riempire i nostri vuoti, ma noi, nonostante le tentazioni, scegliamo di ricomporre noi stessi con i pezzi originari, vogliamo nutrirci di emozioni, di cose belle, di consapevolezza, di quelle paure che ti salvano, di relazioni con coloro che ti amano e ti hanno sempre amato”.
(26 febbraio 2023 – 1^ Domenica Quaresima)
PS – Chiudo con una poesia di D. M. Turoldo che mi sembra possa aiutare a comprendere il vangelo di oggi. “Come hai passato quei giorni e le notti? / Certo a empir di preghiere il deserto! / E udivi il Padre risponderti (…) / L'Altro com'era, e come ha potuto / avvicinarti, cintato com'eri? / E sibilarti sul cuore proposte / tanto sapienti e orrende insieme? / Antiche e gravose proposte / che sono il peso di tutta la terra, / ti sono calate addosso a ondate / come un mare di nere acque, Signore, / e tu a resistere, tu solo a dire di no; / Signore, benché non capiamo, / noi ti crediamo per questo: / perché sei tentato come uno di noi / e tu per noi hai vinto da solo: / Signore, fa che anche noi diciamo di no, / che dica di no almeno la tua chiesa. / Amen.”
Nunzio Marotti
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