Desiderio di ogni uomo è la pienezza di vita. Essere non autosufficiente e fragile, si comprende aperto a varie possibilità e nella libertà cerca risposte per realizzare la propria esistenza. Nel cammino sperimenta successi e insuccessi, cadute e ripartenze. Ma il desiderio di pienezza e di gioia non viene meno. La memoria, richiamando i lampi di consapevolezza e di gioia, aiuta a destarsi dal sonno e a rimettersi in cammino.
Il vangelo di questa domenica presenta l'episodio della trasfigurazione del Cristo. Nel linguaggio umano, lo splendore e la luce indicano qualcosa di grande-bello-buono-rivelatore, tanto che le varie religioni si riferiscono a Dio come Luce (la Luce venne nel mondo e le tenebre non lo hanno accolto). L'episodio spinge a considerare quell'Oltre a cui l'uomo sempre tende. Biblicamente, l'uomo è chiamato a tornare al sogno originario, l'essere immagine di Dio. In Cristo, immagine del Dio invisibile, abita tutta la pienezza. Agli abitanti di Colosse, Paolo scrive: “In Cristo abita corporalmente tutta la pienezza della divinità, e voi partecipate della pienezza di lui”. Nel tempo, gradualmente, l'uomo libera la sua umanità nelle relazioni e situazioni, andando sempre oltre, anche oltre quella penultima forma che è la morte, in un'espansione infinita. Nella tradizione cristiana, specie nella patristica, è presente il riferimento alla divinizzazione dell'uomo, quale esito della unione-partecipazione alla “pienezza” divina.
Ma quale strada percorrere? Qui è indicata la “segnaletica”, che è il vangelo, dapprima avvertito come esterno e poi realtà interiore, fino a sentirlo risuonare nella propria coscienza, scoprendo una meravigliosa sintonia. Il vangelo è lo Spirito di Cristo, è la voce da ascoltare (“Questi è il mio figlio: ascoltatelo!”).
Per seguire il Cristo, occorre scoprire dove e come vive, comprenderne il suo stile, condividerne il segreto del suo agire. Chi intende seguirlo non può limitarsi ad un generico riferimento, magari a qualche ricordo: occorre quotidiano nutrimento di mente e spirito, attraverso la frequentazione della testimonianza dei primi discepoli e il confronto con i fratelli di fede. Per questo si dice che “l'ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo” (san Girolamo, IV-V sec,). Realtà richiamata anche da papa Francesco, con la semplicità a cui ci ha abituato (v. il PS).
L'ascolto del vangelo sconvolge le logiche e i criteri dominanti, avvia processi di trasformazione (trasfigurazione?) in favore dell'umano, della ricerca di una pienezza offerta a tutti, senza alcuna distinzione di religione, cultura, nazionalità, sesso, aspetto fisico..., costruendo quella fraternità che tiene unite libertà e giustizia. Per tutti.
(5 marzo2023 – 2^ Domenica Quaresima)
PS -”Durante i quaranta giorni della Quaresima, come cristiani siamo invitati a seguire le orme di Gesù e affrontare il combattimento spirituale contro il Maligno con la forza della Parola di Dio. [...] Per questo bisogna prendere confidenza con la Bibbia: leggerla spesso, meditarla, assimilarla. La Bibbia contiene la Parola di Dio, che è sempre attuale ed efficace. Qualcuno ha detto: cosa succederebbe se trattassimo la Bibbia come trattiamo il nostro telefono cellulare? Se la portassimo sempre con noi [...]; se tornassimo indietro quando la dimentichiamo [...]; se la aprissimo diverse volte al giorno; se leggessimo i messaggi di Dio contenuti nella Bibbia come leggiamo i messaggi del telefonino, cosa succederebbe?” (papa Francesco).
Nunzio Marotti
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