Dove si vive la fraternità e si cammina sulla strada della liberazione integrale (di sé, degli altri, del mondo) è presente la forza della risurrezione, della rinascita, della rigenerazione, della vita. Sono luoghi e ambiti dove ciascuno gioca la propria esistenza, dove converge l'energia cosmica, la forza dello Spirito, che irradia lo spirito umano per irradiarsi attorno e sopra e oltre. Luoghi dove le diversità non sono un problema ma una composizione armonica, rispettosa e attenta.
Pensavo a questo, leggendo il vangelo di oggi, mentre sostavo alla Mammoletta, in attesa di incontrare amici, Marta e Stani e don Antonio, il prete di strada, l'ultranovantenne che testimonia con la sua vita la forza rigeneratrice dello Spirito.
In luoghi (famiglie) come questi si sperimenta il “Pace a voi” pronunciato (tre volte!) dal Cristo risorto ai discepoli chiusi e impauriti, smarriti e sfiduciati. E' una pace che non tira fuori dai conflitti e dalle difficoltà, ma è dono di energia per affrontarli con una coscienza rinnovata che si bagna quotidianamente nell'amore divenendo pratica concreta. L'amore, senza cadere in banalità, è dinamismo segnato dalle ferite dei chiodi del passato e del presente, personali e planetarie. L'amore investe sul presente per rinnovarlo-trasfigurarlo, facendo emergere il riflesso della vita e della bellezza. Il Risorto, infatti, non è altro dal Crocifisso. Nell'Apocalisse è usato il simbolo dell'Agnello sgozzato che sta ritto.
In questa seconda domenica di Pasqua viene presentato il riconoscimento di questo amore, tanto largo e alto e profondo da integrare (superare) la morte, costante affermazione della superiorità della vita. Testimoni di risurrezione – quindi, dell'amore risorto – sono quanti credono nella “forza dell'amore” (M.L.King) e scoprono la “forza della verità”, come diceva Gandhi. Il quale, non cristiano essendo fedele alla grande tradizione induista, ammirava il Cristo e, in particolare, il discorso della montagna (vangelo di Matteo, capp. 5-7) che inizia con le beatitudini e culmina nell'amore per il nemico passando per la scelta di resistere e opporsi al male con il bene. Lo Spirito di Dio non si ferma ai confini delle chiese e delle religioni, non ama i recinti e le paure: è apertura, vive ovunque trova coscienze disposte ad accogliere la sua potenza-forza-energia e a lasciarsi trasformare nel profondo, coscienze che si espandono fino a riconoscersi uniti a tutta la realtà e a comprenderla in sé. Allora l'altro è fratello e sorella, le relazioni sono amichevoli e dialogiche, perciò liberanti, ogni realtà del creato (come anche se stesso) è dono del Dio della Vita, da rispettare e lasciar esistere verso il proprio compimento. E' il mondo dei risorti, quella pienezza di gioia alla quale aspira la profondità (cuore, centro, coscienza) di ogni uomo e donna. Ed è lo stesso desiderio divino.
(16 aprile 2023 – 2^ Domenica di Pasqua)
Nunzio Marotti
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.