Organizzata all’ultimo momento, con un paio di telefonate e lo spontaneo desiderio di vedere anche l’Elba all’interno della “Staffetta per l’Umanità” promossa da Michele Santoro, stamattina ci siamo ritrovati presso i giardini di Carpani per camminare verso piazza Cavour col simbolo dell’iniziativa (una colomba con ramoscello d’ulivo) e la consueta bandiera arcobaleno. Durante il percorso molti attestati di solidarietà da parte di residenti e turisti.
Nonostante l’incessante propaganda bellicista 24h che da più di un anno dilaga dagli schermi Tv e sulla carta stampata, la grande maggioranza degli italiani sembra ancora orientata verso lo stop all’invio di armi e in favore di una tregua per le trattative, che è stato anche l’obbiettivo della staffetta odierna con gran successo di partecipazione dalla Valle d’Aosta a Lampedusa.
Sebbene la nostra Carta Costituzionale parli chiaro, i guerrafondai nostrali hanno provato a ribaltare il significato delle parole e della logica: armarsi fino ai denti e inviare armi, dicono loro, sarebbe la condizione per ottenere la pace.
Assurdità che ricorda da vicino le “missioni di pace” in medio oriente, dove i nostri soldati sparavano, per uccidere, contro i nemici della NATO: le armi sono costruite per essere usate e gli unici che ci guadagnano sono i fabbricanti di morte.
Siamo delusi e indignati che l’Unione Europea, anziché porsi come soggetto pacificatore, abbia deciso da subito di partecipare attivamente e in modo ipocrita a questa carneficina. Ultima uscita la decisione di rifornire il governo di Kiev con un milione di proiettili (per cannoni da 155 mm) entro il 2023, ricorrendo, per finanziare la guerra con generosa prodigalità, ai fondi del Piano Europeo per la Pace ( European Peace Facility)! Ovvero: stiamo finanziando il proseguimento della macelleria ucraina coi fondi per la pace e col Piano Next Generation… il declino dell’Europa occidentale è nelle sue stesse affermazioni. Infatti, la propaganda di guerra, oltre a capovolgere il senso delle parole, se la prende anche con chi chiede il cessate il fuoco, insultandoci come accadde in altri tempi a chi si opponeva all’entrata in guerra dell’Italia fascista o nel 1914. L’Italia che chiede l’immediata cessazione delle ostilità in Ucraina, e che vede come servile autolesionismo l’invio della nostra nave da guerra più importante (la portaerei Cavour) di fronte alla Cina, s’è desta.
Anche all’Elba.
Tra pochi giorni inizieremo in tutti i paesi dell’isola la raccolta di firme per il referendum contro l’invio di armi ai belligeranti e il ripristino di una minima dignità costituzionale, in questo nostro disgraziato paese che di tutto ha bisogno meno che di investire 14 miliardi in maggiori armamenti e 4 miliardi in meno nella sanità.
Elba Forum per la Pace