Che Italo Bolano fosse un artista eclettico, che passava dal pennello alla ceramica alla creazione di installazioni in acciaio e vetro dallas lo sapevamo tutti.
Che fosse anche un sensibile fotografo questo è un po’ meno noto. E proprio questo aspetto verrà presentato da Giampiero Palmieri venerdi 16 giugno con l’inaugurazione alle ore 18 di una insolita mostra alla Galleria dell’Open Air Museum di San Martino dal titolo: “Bolano fotografo Italo in Marocco - Marocco blu Giampiero Palmieri”.
Si tratta di oltre una ventina di ingrandimenti inediti, di grandi dimensioni, su stampa originale degli inizi degli anni ’70 che Italo conservava gelosamente e riemersi dal suo immenso archivio pratese. Da questo viaggio nella magia del Marocco Italo trasse spunto per una grande mostra di ritratti e figure ieratiche con uno stile ancora espressionista.
Ce le ripropone Giampiero Palmieri affiancandole a suoi scatti realizzati in un viaggio appositamente organizzato nella primavera scorsa a Chefchaouen, più nota come la città blu per il tipico colore dominante delle sue vie e delle sue case.
Questa cittadina del Marocco è capoluogo della provincia omonima, nella regione di Tangeri-Tetouan-Al Hoceima. Da un punto di vista etnico, gli abitanti appartengono alle tribù berbere del Rif, con una minoranza di arabi e di altre etnie.
La città, che si adagia su di una piccola valle del nord ovest del Marocco, fu fondata nel 1471 da Moulay Ali Ben Rachid, che decise di costruire una città fortificata per difendere e proteggere la regione dagli spagnoli e dai portoghesi e si espanse con l’arrivo dei profughi musulmani ed ebrei partiti da Granada nel 1494, che qui hanno convissuto pacificamente per secoli.
Respireremo quindi aria di mistero tra il banco e nero di Italo e il blu di Palmieri, che ha scelto questa meta proprio come omaggio a Bolano, Maestro del blu.
La mostra, che durerà fino al 6 luglio, sarà affiancata giovedì 22 giugno alle ore 21 da una conferenza di Palmieri che presenterà altre immagini inedite e filmati da lui girati in questa affascinante località dove un tempo era proibito l'ingresso agli stranieri, permesso solo in tempi molto recenti.
Furono infatti le truppe spagnole ad aprire la città di Chefchaouen, una volta preso il controllo della zona nord del Marocco per instaurare il loro protettorato e Chefchaouen fu una delle principali basi dell'esercito spagnolo fino al 1956.
Oggi è meta di un certo turismo alla caccia di scorci fantastici immersi nel blu.
La mostra sarà visitabile negli orari di apertura del Museo, fino alla fine di giugno tutti i giorni dalle ore 15 alle 20. Dal primo luglio con il seguente orario: da martedì a domenica ore 10 -13 / 16 – 20. Chiusura il lunedì.
La mostra di Palmieri inaugura così la nuova stagione di “artisti ospiti del Museo” che riserverà quest’anno grandi sorprese.
Fondazione Italo Bolano