A 79 anni, nel 1967, Giuseppe Ungaretti scrisse una lettera alla giovane compagna Bruna Bianco, dicendole tra le altre cose " ...Occorre mostrare come è stata grande, come sarà grande l'Italia dell'arte e del sapere. Non abbiamo altre strade. Sono le strade maestre". Ebbene una tale dichiarazione qualcosa vale e alla Collegiata di San Sebastiano, alcuni giorni fa, in pratica, Anna Bulgaresi sindaco, ha detto cose simili e con lei Jacopo De Grossi Mazzorin, archeozoologo che ha tenuto una conferenza pubblica dal titolo "Da Populonia all'Elba, i possibili sviluppi dell'archeozoologia". Il docente universitario, che insegna tale materia in Puglia, autore di numerose pubblicazioni, è legato all'Elba trascorrendo in ogni estate una vacanza con la famiglia e partecipa talvolta alle escursioni del gruppo "Andar per sentieri" guidato da Renato Giombini. De Grossi ha illustrato, anche con numerose proiezioni, davanti ad un pubblico attento e coinvolto, ogni aspetto dell'era etrusca, quando dall'Elba si portavano a Populonia, sul litorale vicino a Piombino, minerali di ferro poi destinati alla fusione. Con gli studi dell'equipe del docente sono state scoperte le abitudini di quei popoli, grazie al ritrovamento in scavi di resti animali, in quanto l'archeozoologia prevede proprio tale tipo di ricerca e studio, che fa poi capire le abitudini e l'economia dei popoli antichi. De Grossi spera che anche sull'Elba di sviluppino tali attività, anche per studiare episodi relativamente recenti come il medioevo di cui si sa poco. "Da queste indicazioni - ha detto il sindaco - è sempre più forte il messaggio che porto avanti da tempo, su come l'isola d'Elba debba ancora indagare molto sul suo passato, sui popoli che l'hanno abitata. Tutti quanti insieme dobbiamo puntare alla valorizzazione dei nostri tesori artistici, storici e architettonici e tutto quanto esiste ed è legato al nostro territorio". Chissà quindi che il messaggio giunga a destinazione e i vari sindaci dell'isola, magari uniti, inizino a cavalcare tale filone, per dare all'economia turistica dell'isola un forte impulso culturale, creando poi un collegamento con le attività tipiche dell'andar per spiagge o per sentieri, per godersi le bellezze naturali dell'Elba. Un messaggio chiaro quindi, teso a favorire futuri scavi per scoprire le tracce e i tesori lasciati dagli avi.