Geremia è un profeta d'Israele che racconta di essere stato sedotto da Dio (prima lettura). Contrariamente alle attese dell'uomo religioso, questo non lo preserva dalla persecuzione, dalla derisione e dalla beffa. E' la conseguenza della fedeltà al Dio che lo chiama, lo ama e lo invita a denunciare le ingiustizie. Vive la tentazione di fuggire e di nascondersi per evitare le sofferenze. Ma non gli riesce perché c'è qualcosa di più forte. Infatti, dice, “nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, trattenuto nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo”. Parole che indicano l'esperienza di Dio (le stesse usate dai discepoli di Emmaus dopo l'incontro con il Cristo risorto).
Il vangelo di questa domenica richiama anche la vicenda di Geremia. Gesù, infatti, annuncia la sua sofferenza, fino alla morte, e la risurrezione. Andando a Gerusalemme, centro del potere religioso e politico, è consapevole di andare allo scontro e della sorte di chi è fedele al Dio amante della vita e della libertà dell'uomo. Sa che il potere emargina o uccide chi parla e agisce criticandolo e, soprattutto, proponendo un modo di vivere basato sulla fraternità, combinazione di giustizia e amore. Una realtà dura, alla quale anche Pietro si ribella.
Ci sono due modi di vedere e vivere la realtà: il possesso-dominio e il dono. Gesù indica la seconda modalità come la via per trovare se stessi e la vita. Ai Romani, Paolo (seconda lettura) dice che questo è il “culto spirituale” gradito a Dio: non conformarsi alla mentalità mondana (possesso, dominio), ma lasciarsi trasformare nel modo di pensare, secondo la logica dell'amore.
E anche questa settimana concludo con dei versi, intitolati Vita parallela, tratti sempre dalla mia raccolta “Non ultimo è il male” (Giuliano Ladolfi Editore, 2019).
È storia di uomini
a testa alta in cammino
senza dubbi
chiusi in reti di possesso e sapere.
È vita parallela:
altra è realtà.
Poco basta per smontare
costruzioni e cattedrali
di pietra e di mente.
Tu con franchezza dici Parola
e sveli l’inganno.
Non è umiliazione
ma dono di vita buona,
mentre il tenero sguardo
esorcizza il diabolico
e ci rende a noi stessi.
E il cammino procede
mai soli
con te eterna passione per l’uomo.
(3 settembre 2023 – 22^ domenica ordinario)
Nunzio Marotti
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