Un libro attuale, quello che l'ANPI Isola d'Elba e MardiLibri (in collaborazione con Elbareport e ProLoco) hanno deciso di presentare, con l'Autrice, venerdì 29 settembre alle ore 18,30, alla Gran Guardia.
"IL POTERE SEGRETO, perché vogliono distruggere Julian Assange e WikiLeaks" della giornalista di inchiesta Stefania Maurizi, dal 2010 Media Partner per l'Italia (Repubblica, Espresso e oggi del Fatto Quotidiano) di WikiLeaks.
Il libro, edito da Chiarelettere, è attuale per un duplice motivo: un innocente è privato della libertà da un decennio e rischia fino a 175 anni se estradato negli USA per aver rivelato la verità su guerre e rapporti internazionali ed è attuale perché i 'poteri segreti' ci riguardano, poteri che agiscono impuniti anche quando violano le leggi dei propri Paesi.
Stefania Maurizi racconta quindi un pezzo di mondo che ha vissuto in prima persona per anni, un lavoro enorme "su di una vicenda che tutti hanno abbandonato ma che invece ha molto da raccontarci" (Riccardo Iacona - Presadiretta).
Cose che si immaginavano, argomenti citati da minoranze, con la differenza che, questa volta, ci sono le prove, in migliaia di file riservati, comunicazioni tra gli 'operativi' e il Pentagono o il Dipartimento di Stato. Grazie infatti al 'fattore umano', al coraggio cioè di alcune persone con una coscienza democratica dentro aziende ed istituzioni civili e militari, a cominciare da Chelsea Manning, il giornalista-editore Assange e la sua WikiLeaks, hanno tolto il velo su terribili verità riguardanti le guerre in Afghanistan e Iraq, sulle torture praticate su persone arrestate anche per sbaglio (Guantanamo), mettendo in rete informazioni e filmati dopo averli controllati uno per uno eliminando ciò che poteva mettere in pericolo qualcuno (chiedendo per questo anche la collaborazione - mai data - dello stesso Dipartimento di Stato).
Cablogrammi ed email interessanti anche per comprendere, ad esempio, la reale considerazione (e gli obbiettivi) che hanno avuto dell'Italia o del Vaticano gli ambasciatori nordamericani in carica in quegli anni per conto dei loro Governi.
Campagne pilotate di stampa sulla base di menzogne e imputazioni strumentali poggiare su leggi obsolete anti spionaggio della 1^ guerra mondiale, sono riuscite in questi anni a diminuire l'empatia che Assange, con la sua lotta di verità, aveva suscitato nell'opinione pubblica, con l'obbietto chiaro di seppellirlo per sempre un carcere Usa, a monito di qualunque altro Giornalista che volesse fare fino in fondo il proprio mestiere: andare alla verità dei fatti.
Grazie al lavoro di Stefania Maurizia e di decine di avvocati, sono sempre di più le persone informate che colgono l'assurdità di questa vicenda e l'involuzione della democrazia che rappresenta, tant'è che, oltre al Governo australiano che ha chiesto agli USA di fermarsi sul Assange, si stanno muovendo anche le Istituzioni: è di pochi giorni fa la concessione della cittadinanza onoraria a Julian Assange da parte del Consiglio Comunale di Reggio Emilia e la stessa iniziativa è in calendario in altre città grandi e piccole, tra cui Roma e Napoli; Papa Francesco ha ricevuto la moglie, Stella Moris, e i figli di Assange.
L'ANPI e molti docenti nelle scuole superiori, in tutta Italia, stanno presentando questo testo perché, come scrive l'Autrice in chiusura del proprio libro, "voglio usare il mio lavoro giornalistico per contribuire a smascherare come opera il pugno di ferro nel guanto di velluto, in modo che l'opinione pubblica ne sia consapevole e impari a riconoscerlo. Voglio vivere in una società in cui è possibile rivelare crimini di guerra e torture senza finire in prigione e arrivare tre volte sull'orlo del suicidio com'è successo a Chelsea Manning. Senza scappare in Russia com'è stato costretto a fare Edward Snowden (svelò nel 2013 l'esistenza di un programma di mega controllo dei metadati, in violazione della privacy, ndr). Senza perdere la libertà per oltre dieci anni e rischiare il suicidio com'è accaduto a Julian Assange. Voglio vivere in una società in cui il potere segreto risponde all' opinione pubblica delle sue atrocità. Dove ad andare in galera sono i criminali di guerra e non chi ha la coscienza e il coraggio di denunciarli e i giornalisti che lo rivelano. Oggi una società autenticamente democratica non esiste. E nessuno la creerà per noi. Sta a noi combattere per arrivarci".
Dopo questo brano il libro si conclude prendendo a prestito una frase del comandante partigiano Arrigo Boldrini, che della sua lotta e dei suoi compagni contro il fascismo, disse: "Noi abbiamo combattuto per quelli che c'erano, per quelli che non c'erano e anche per chi era contro".
Appuntamento quindi venerdì 29 settembre, alle 18,30 alla Gran Guardia con l'autrice Stefania Maurizi intervistata dal giornalista di Elbareport Carlo Rizzoli.
Nella foto la scultura itinerante in bronzo di Davide Dormino dal titolo 'Anithing to Say?' con le statue di Assange, Snowden e Manning e la sedia vuota per ognuno di noi perché prendiamo parte.
(Immagine dal sito dello scultore https://davidedormino.com/)