Un dramma sociale aumentato di pari passo con la precarietà del lavoro e con l'insufficienza crescente dei controlli sulla sicurezza: 559 ad oggi le persone che hanno perso la vita in Italia mentre lavoravano, quasi tre al giorno.
La mostra fotografica, una quarantina di immagini in grande formato di giovani sorridenti ignari del proprio destino, ha l'effetto di una secchiata d'acqua gelata che spazza dalla mente l'assuefazione che ha preso la forma dei numeri.
No, non sono numeri ma persone, come recita infatti il titolo della mostra itinerante, organizzata dall'"Associazione Nazionale Ruggero Toffolutti" di Piombino, che annovera iscritti anche all'Elba.
Nel saluto di presentazione della mostra, presenti Assessori e Consiglieri del Comune di Portoferraio, gli associati Eraldo Ridi e Guido Provenzali hanno ricordato gli obbiettivi dell'iniziativa, dalla formazione alla informazione, dal monitoraggio dei processi per evitare che si chiudano con un ingiusto nulla fatto ai controlli delle macchine e delle attrezzature nei luoghi di lavoro.
Sullo sfondo un sistema produttivo sempre più orientato al profitto a scapito della sicurezza di chi lavora e governi che riducono gli investimenti per l'ispettorato del lavoro, come ci ricorda la cronaca quotidiana. Una logica, tra l'altro, diseconomica, poiché l'alto numero di infortuni sul lavoro corrisponde ad un meno 3% di pil.
La mostra, grazie all'aiuto della Università del Tempo Libero, resterà aperta fino al 1° novembre (Portoferraio, Sala Telemaco Signorini, ore 10-12 e 16-19).
CR