Prosegue il tentativo, da parte degli oppositori, di mettere in difficoltà Gesù. Questa volta, nel vangelo troviamo il tema della Legge.
Gesù esplicita chiaramente che l'essenza della legge è l'amore per Dio e l'amore del prossimo, e si tratta di un'unica realtà (il secondo è simile al primo).
Per ogni cosa della vita, pertanto, c'è da chiedersi se sia o no concorde con questo principio. Per la visione cristiana, l'esistenza dell'uomo si realizza nell'amore: figli amati da Dio e capaci, perciò, di amare se stessi e di conseguenza il prossimo.
Tutta la vita cristiana è un cammino di crescita nella libertà e nella gioia, superamento di tutto ciò che è difforme da questo amore. Segno della risurrezione, già in questo segmento di vita terrena, è l'amore reciproco. Leggiamo, infatti, nella prima lettera di Giovanni (3,14): “Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte”. E altrove si afferma che c'è più gioia nel dare che nel ricevere.
Certamente, è un cammino non facile, specie all'interno di un contesto caratterizzato da strutture dis-umane che influenzano il cuore dell'uomo alla cui responsabilità (talvolta attenuata) è ricondotto il bene e il male. Sicuramente, non è sufficiente un rapporto episodico o generico con il mistero che abita l'uomo e l'universo. Occorre una disponibilità a divenire consapevoli di Dio che, nello Spirito, si dona totalmente nella nostra interiorità. Fargli spazio con la preghiera (che richiede silenzio e ascolto) perché il centro dell'essere e tutta la persona si espanda nell'amore. In questo modo si scopre progressivamente la propria identità di figlio nel Figlio e si va oltre il proprio ego per sentire e vivere un'Appartenenza assoluta che fa vivere con libertà ogni altra realtà.
Dicevo che si tratta di un cammino semplice ma non facile. Però è un cammino con una direzione, con il costante decentramento da se stesso e dall'avarizia.
Leggevo un testo di padre Giovanni Vannucci che ho trovato molto bello e utile, per come ha stimolato, da una parte, uno sguardo obiettivo su personali incomprensioni, fatiche e limiti, e dall'altra, un tenero incoraggiamento. Rinvio i lettori al testo completo che trovate qui.
(29 ottobre 2023 – 30^ domenica ordinario)
Nunzio Marotti
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