I documenti di archivio sotto integralmente trascritti sono del 1791. L’interesse alla loro lettura nasce dal fatto che siamo in piena rivoluzione francese: il mondo sta cambiando. Sta iniziando un cambiamento radicale dei rapporti tra il popolo con la nobiltà e il clero. Di lì a pochi anni Napoleone Bonaparte sconvolgerà l’Europa portando l’Elba a far parte del territorio francese nei primi anni dell’ottocento. Ma, a Portoferraio, la vita continua con il consueto modo quale si è sviluppato nel corso dei secoli prima con il dominio mediceo ed ora con quello asburgo-lorenese.
Ferdinando III asburgo-lorena il secondo dei quattro granduchi austriaci che, sovrani a Firenze per 122 anni hanno dominato la Toscana e anche Portoferraio, si è appena insediato sul trono succedendo a Pietro Leopoldo. I rappresentanti del popolo di Portoferraio, cioè la magistratura comunitativa, deliberano inviare a Firenze un ambasciatore per “umiliare a S.A.R. nostro Graziosissimo Sovrano il dovuto ossequio e vassallaggio del Popolo di Portoferraio”.
Viene inviato, con questo scòpo, a Firenze in qualità di ambasciatore Tommaso Pezzella.
“A di 2 settembre 1791
Coadunati i SS.ri Gonfalonieri, Priori rappresentanti il Magistrato Comunitativo di Portoferraio in numero di cinque votanti che sono i SS. ri Giuseppe del Bono, Gonfaloniere, Carlo Balestrini, Ciriaco da Montauto, Sigismondo Raffaelli e Giuseppe Antonio Cocchi, Priori.
Dal Sig Ciriaco da Montauto priore fu fatto presente esser cosa necessaria e doverosa di spedire persona proba e capace a Firenze come Ambasciatore della loro comunità per umiliare a S.A.R. nostro Graziosissimo Sovrano il dovuto ossequio e vassallaggio del Popolo di Portoferraio e contestuale l’intima congratulazione e fedeltà al suo avvenimento al Trono della Toscana; come pure di nformarla d’ogni cosa lecita e necessaria con porgere suppliche occorrendo per diversi affari relativi all’interessi di questa Comunità e precisamente per implorare dalla sua clemenza l’esito felice degl’appunti relativi alla soppressione delle Gabelle Comunitative ed altri stati comunicati con lettera dell’ill.mo e clar.mo Sig Sen.re Soprassindaco della Camera delle comunità di Firenze del dì 9 novembre 1789 e finalmente per ricercare il credito che questo Forno Comunitativo tiene con questo Commissariato di Guerra.
Quali S.ri coadunati sentito quanto sopra dopo aver fra di loro confabulato e sembrando ad essi e a ciascuno di loro giustissimo e conveniente la proposizione predetta
Deliberano doversi spedire a spese della loro comunità un ambasciatore affinchè si presenti a S. A. R. umiliandoli il dovuto vassallaggio e fedeltà per il suo avvenimento al trono della Toscana come d’informarlo d’ogni cosa lecita e necessaria con porgere suppliche occorrendo per diversi affari relativi all’interessi di questa Comunità e principalmente per implorare della Sua R. Clemenza l’esito felice degli appunti relativi alla soppressione delle gabelle comunitative et altro stati comunicati come sopra. E finalmente ricercare il credito che questo Forno Comunitativo tiene con questo Commissariato di Guerra con presentarsi tale oggetto a qualunque Regio Ministro o Magistrato ne casi d’occorrenza nominando conforme ciascuno di essi nominò per ambasciatore e con gli incarichi che sopra l’Ecc.mo Sig Dott Giò Tommaso Pezzella di questo luogo dando al medesimo tutte e singole le facoltà opportune e necessarie e fatto girare il partito colla solita dichiarazione che i voti neri approvano e i bianchi escludono tornò vinto per cinque neri favorevoli nessuno bianco contrario
Né altro fu sciolta l’adunanza
Per il Magistrato Comunitativo
Ciriaco da Mantuato
Pasquale Pezzella coad.”
(Filza “Istanze comunitative dal 1790 al 1792”C27-27. Carta senza numero di pagina.Carteggio Magistrale. Archivio comunità di Portoferraio 1554-1800. Archivio storico comune Portoferraio)
Gio. Tommaso Pezzella dopo essere stato a Firenze ad ossequiare il granduca in questi termini avvisa la comunità di Portoferraio di quello che è avvenuto nell’incontro con il granduca.
“Ill.mi SS.ri Gonfaloniere e Priori
Rappresentanti la Comunità di Portoferraio
Ill.mi SS.ri SS.ri Pronendissmi e Colendessimi
Nella mattina del dì 27 settembre prossimo passato a ore undici e mezzo ebbi l’alto onore di inchinare l’Altezza Reale di Ferdinando Terzo Nostro Augusto Sovrano ed umiliarle in nome di codesto Popolo le dovute proteste di congratulazione fedeltà e soggezione per la Sua Inaugurazione felice al trono della Toscana.
Si degnò pertanto la R.A.S. (previe le consuete cerimonie d’etichetta e la presentazione fattale dalla mia persona dal Suo Gran Ciambellano) di graziosamente ricevermi in forma pubblica e rivestito della divisa di Gran Maestro dell’Ordine Militare di Santo Stefano gli omaggi predetti ai quali si compiacque corrispondere con significanti dimostrazioni di gratitudine e sovrano gradimento.
La serietà però degli affari dello stato ha differita fino al dì 4 del corrente la piacevole occasione di trattare col A.S.R. gli affari di codesta comunità per i quali conservo vigorosa tutta la mia attività e zelo. Tutto ciò sono in dovere di significare alle SS. LL. Ill.me nell’atto che col più distinto e rispettoso ossequio passo all’onore di confermarmi
Delle SS.rie LL. Ill.me
Firenze primo ottobre 1791
Dev.mo Obbl.mo Servitore
Dr. Gio. Tommaso Pezzella”
(Filza “Istanze comunitative dal 1790 al 1792”C27-27. Carta senza numero di pagina.Carteggio Magistrale. Archivio comunità di Portoferraio 1554-1800. Archivio storico comune Portoferraio)
Marcello Camici