Nelle viscere della collina che abbraccia il borgo di Sant'Ilario, si cela un antro antico, sussurrato dalle leggende come la Grotta delle Streghe. Un'apertura oscura nella roccia, inghiottita dalla vegetazione lussureggiante, che custodisce segreti sussurrati dal vento e tramandati di generazione in generazione.
Secondo la tradizione popolare, questa grotta non era solo un rifugio naturale, ma un passaggio segreto che conduceva al cuore fortificato di Sant'Ilario. Un varco nascosto, conosciuto solo dagli abitanti del paese, che offriva una via di fuga durante i tempi bui, quando guerre e invasioni minacciavano la loro quiete.
Si narra che il tortuoso tunnel sotterraneo, dopo un tragitto avventuroso, si dipanava all'interno della chiesa parrocchiale, sfociando in un'uscita segreta conosciuta come l'Uscetto. Un passaggio invisibile agli occhi indiscreti, che permetteva ai fuggitivi di mescolarsi tra i fedeli in preghiera, trovando rifugio sacro tra le mura consacrate.
La Grotta delle Streghe, avvolta da un'aura di mistero, ha acceso l'immaginazione per secoli. Alcuni sussurravano che fosse dimora di creature fatate, altri di streghe che celebravano i loro riti magici al chiaro di luna. Ma la verità, forse, è molto più semplice: un rifugio nato dalla necessità, un segreto custodito per proteggere la vita e la speranza di un'intera comunità.
Ancora oggi, la Grotta delle Streghe rimane un luogo affascinante, meta di esploratori curiosi e amanti delle leggende. Un monito del passato che ci ricorda l'ingegno e la sopportazione dei nostri antenati, capaci di trasformare l'oscurità in un varco per la salvezza. Un luogo che invita a riflettere sulla forza della comunità e sul potere dei segreti tramandati nel tempo, sussurrati tra le ombre come echi di una storia che non vuole essere dimenticata.
Gian Mario Gentini