Con "Feste amori e qualcos’altro. Quando l’Elba parlava francese", Isabella Zolfino ci svela altri particolari, di quei quindici anni di dominio francese sull’isola.
Questo è il suo quarto lavoro dedicato a quel periodo, affrontato mettendo in risalto, di volta in volta aspetti precisi legati alla Sanità Pubblica, all’Istruzione o a fatti poco noti come la deportazione di uomini di colore provenienti dalla colonia francese di Santo Domingo, tutti libri pubblicati da questa Casa editrice, e accuratamente documentati grazie al suo certosino lavoro di ricerca negli Archivi storici nazionali e internazionali.
“In questo lavoro ho voluto raccontare la storia di un paese occupato da un esercito straniero, la storia di quell’Elba che, fin dal primo giorno dell’arrivo dei cosiddetti paladini della libertà e dei diritti civili, ha accettato di subire cambiamenti nelle sue abitudini, nelle sue usanze, nelle convenzioni e persino nella lingua.
Ed è, appunto, per mettere in luce i cambiamenti avvenuti nella vita quotidiana degli elbani durante quel periodo, forse il più sconvolgente e denso di trasformazioni per l’Europa ma, soprattutto, per l’Elba, che è nato questo lavoro: far conoscere il mutamento delle abitudini, le nuove esigenze, i nuovi bisogni e il disagio di chi si era reso conto che il senso morale non era più quello che obbediva ai vecchi principi ormai radicati nella cosiddetta gente perbene ma un altro.
Isola d’Elba, periodo francese 1802-1815.
Ho voluto riportare la vita della gente modesta alle prese con la lotta quotidiana per la sopravvivenza e col desiderio di assicurare un futuro decoroso ai propri figli, raccontare i bisticci con la vicina di casa, le storie delle donne di strada e quelle di ladri e malfattori, ma, anche, gli amori, i matrimoni e le feste per celebrare le ricorrenze più importanti e, fra proibizioni e permessi, anche i divertimenti popolari come il ballo, il teatro o il gioco del pallone per strada.
Ogni occasione era buona per dimenticare miseria e privazioni.
Nonostante tutto, gli uomini e le loro storie restano le stesse in ogni luogo e in ogni tempo e le miserie, le emozioni e i timori provati in quel quindicennio francese continuano ad essere provati anche oggi, quasi allo stesso modo.
Anche questo lavoro è frutto del mio sentimento d’amore per l’Elba e per la sua storia, un’Isola che mi ha accolto con amore e della quale mi sforzo di far conoscere, per quanto mi è possibile, almeno una piccola parte del suo immenso Patrimonio culturale”. L’Autrice