Se Elba Book è cresciuto organicamente sino alla decima edizione, lo deve soprattutto alla comunità dell’editoria indipendente italiana che ci ha creduto da principio, riconoscendo allo staff del festival il progetto di ricerca politica e rigenerazione territoriale concepito per l’isola toscana, favorito da un approccio turistico lento e sostenibile. Da martedì 16 a venerdì 19 luglio, dopo il tramonto, nelle piazzette e lungo i vicoli di Rio nell’Elba, scrittori, giornalisti, artisti e operatori culturali si incontreranno per dare corpo a una manifestazione che è diventata il ritrovo culturale dell’estate sul Tirreno, senza tralasciare la vivace distesa di editori che occuperà pacificamente piazza del Popolo per circa una settimana. Quest’anno gli stand saranno ventitré, tra cui Mimesis, Bietti, Le plurali, Edicola Ediciones, Exòrma e La Vita Felice. L’attenzione è il tema del 2024, condiviso con le altre iniziative concertate dalla Rete Pym per promuovere la lettura nelle periferie e difendere la bibliodiversità rispetto a un mercato librario sempre più asservito ai grandi monoliti editoriali. Oltre al supporto immancabile del Comune di Rio, la quattro giorni è stata possibile grazie al main sponsor Moby & Toremar e a diversi partner logistici: Assiprofin Consulting, Ilva, Elba in Scooter, La Locanda del Volterraio, Hotel Rio sul Mare.
FOTOTERAPIA DELL’ATTENZIONE
«In una società in cui la fretta scandisce i tempi e si viene facilmente sopraffatti da una moltitudine di informazioni e immagini, la possibilità di riuscire ancora a prestare attenzione, tema del decennale – esordisce il direttore artistico Marco Belli – permette all’individuo di assicurarsi che un messaggio venga effettivamente ascoltato, letto, guardato. Prestare attenzione significa anche scegliere, interpretare, cogliere l’universale nel particolare, focalizzarsi su un significato non più privato, ma collettivo. È partendo da queste basi che anche quest’anno, si è deciso di legare al festival un percorso più ampio, un progetto di narrazione che coinvolge gli studenti di Portoferraio, e che segna una collaborazione più stretta tra l’istituto scolastico Foresi e il festival». Il laboratorio nasce e si sviluppa a partire dagli archivi fotografici, dalle fotografie della comunità elbana, che reinterpretate e messe al servizio dell’immaginazione degli studenti, sono state utilizzate per raccontare temi, problematiche, storie importanti per i ragazzi e legate al loro territorio, con l’obiettivo di sviluppare uno sguardo diverso sulla propria realtà, lavorare su varie forme di linguaggio, e focalizzarsi su un’economia dell’immagine, su un riutilizzo creativo delle fotografie attraverso la creatività. I lavori verranno raccolti in un’apposita sezione del sito del festival e presentati in occasione della tavola rotonda, che si terrà mercoledì 17, alle 18.
ATTENZIONE AI TRADUTTORI
Martedì 16, alle 18:30, a inaugurare la manifestazione sarà la cerimonia del Premio “Lorenzo Claris Appiani” per la migliore traduzione letteraria dal tedesco, giunto alla nona edizione e vinto da Daria Biagi, con I morti dell'isola di Djal e altre leggende di Anna Seghers (L’Orma). Il concorso organizzato con la famiglia del giovane avvocato scomparso, l’Università per Stranieri di Siena e grazie alla costanza di Ilide Carmignani che accompagnerà la serata dall’inizio alla fine, intende riportare la figura del traduttore in primo piano. Attraverso il medium linguistico, i progetti dell’Unistrasi hanno sempre posto l’attenzione sul nostro patrimonio culturale: «La cultura non deve essere svilita a strumento di propaganda – ribadisce il rettore Tomaso Montanari –, ma deve motivare quella cittadinanza che in sua assenza non sarebbe esercitabile. E questo non ha a che fare con l’erudizione, con l’esercizio mnemonico delle nozioni, bensì con un modo di leggere il mondo e di poterlo giudicare. Nella nostra Costituzione, ad esempio, la cultura non risulta un mezzo di divertimento, di svago, ma di sovranità popolare e democratica per “coltivare l’umanità” di ciascuno che comincia dalla formazione scolastica e prosegue per tutta la vita».
Alle 21:30, si passerà “Alla ricerca di un’attenzione collettiva”, un dibattito con Gianluca Costantini, artista e autore di graphic journalism, Laura Paracini, attivista di Ultima Generazione e il poeta e saggista Niccolò Nisivoccia, moderati dal giornalista Stefano Biolchini. Per festeggiare un decennio di attività consapevole, Costantini ha concepito e donato all’associazione ideatrice un logo ad hoc, che raffigura una martora, il più grande mustelide nonché l’unico arrampicatore formidabile dell’arcipelago toscano, «simbolo di chi – specifica Belli – sebbene non in cima alla catena alimentare, con le proprie risorse e con spirito di osservazione per carpire limiti e potenzialità di un territorio, fa fronte alle diversità e cresce insieme al luogo a cui si appoggia».
ATTENZIONE AI CONTENUTI
Se mercoledì 17, alle 21:30, l’attenzione si sposterà sulla letteratura poliziesca con il dialogo tra gli scrittori Eleonora Carta e Carlo Lucarelli, giovedì 18, alle 18:30, l’incontro tra Dylan Thomas e Luigi Berti che avvenne a Rio Marina, nel 1947, sarà al centro della tavola rotonda “L’attenzione dei poeti per Dylan Thomas”: l’antropologo Francesco Paolo Campione e i critici Tommaso Di Dio e Paolo Fabrizio Iacuzzi si confronteranno con Matteo Bianchi, direttore della rivista “Laboratori critici” (Samuele Editore). «Amo quest’isola, e vorrei non vederla in una delle stagioni infernali», confessava il poeta gallese, riscoprendo il carattere di un paesaggio dai tratti aspri e dai toni ferrosi che è diventato letterario, l’ex versante minerario dell’Elba a centodieci anni dalla sua nascita e a sessanta dalla scomparsa di Berti. Al tramonto, in piazza Matteotti, si terrà un reading in versi proprio dalle ultime raccolte di Di Dio, Iacuzzi e Nisivoccia. Alle 21:30, Roberta Bergamaschi incalzerà la docente universitaria ed esperta di psicologia dell’apprendimento Daniela Lucangeli su “Tu mi stai a cuore: dall’I care di Don Milani ai nuovi paradigmi nello studio delle emozioni”.
ATTENZIONE ALLA LETTERATURA AMBIENTALE
Ogni sera, alle 18, di fianco alla Chiesa dei Santi Giacomo e Quirico, aprirà il bookshop che sovrasta piazza del Popolo, e dalle 20, per tutto il centro storico Maria Lodi svilupperà i laboratori Elbakids per i più piccoli. Alle 21, inoltre, sul palco principale ricorreranno i reading di Martina Evangelisti focalizzati sul tema dell’attenzione e tratti da volumi degli editori ospitati.
Venerdì 19, alle 18:30, concluderà la manifestazione un altro riconoscimento fortemente voluto dal Consorzio Comieco e dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, il Premio Demetra, per sostenere e divulgare la letteratura ambientale indipendente. Alle 21:30, la “Cura dell’ambiente, benessere per le comunità”, infine, sarà il fulcro della quarta serata, con Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola, l’editrice Ilaria Catastini e il saggista Padre Enzo Fortunato, introdotti dal giornalista Lucio Luca.
ATTENZIONE AI COLLATERALI
«La vision di Elba Book risiede nella volontà di “fare luogo” – aggiunge il direttore organizzativo Andrea Lunghi – rifiutando l’affermazione di un’identità o di una cultura che protegge i propri confini da influenze esterne, dall’altro da sé. Fare luogo significa fare spazio, portando il mondo di relazioni propositive su un’isola in mezzo al Tirreno. Il luogo è sia un dato fisico sia una strutturazione dell’interazione sociale, dei sentimenti tra le persone e delle loro voci per produrre un significato condiviso. Voci che spesso contrastano tra loro, ma che ne costruiscono il senso; da ciò scaturisce la nostra attenzione alle rotte migratorie, ospitando esposizioni immersive che favoriscano una contestualizzazione non strumentale delle ondate di migranti, specie nel Mediterraneo». Non a caso, domenica 14, alle 19, nella Chiesa della Pietà sarà allestita la mostra fotografica di Fabiana Cioni. Verso l’angelo Pavone. Viaggio in Kurdistan con le figlie del Sole. Diario per immagini da Shengal e Lalish è il lavoro artistico e di ricerca avviato da Cioni con la comunità Ezida e si pone in dialogo aperto con il festival, le persone in viaggio e la cittadinanza. Tramite le voci delle donne ezide sopravvissute al massacro Daesh del 3 agosto 2014, a dieci anni dall’inizio del settantatreesimo genocidio, i fruitori potranno entrare in contatto con la storia individuale e collettiva della popolazione curda ezida che viveva in Iraq.