Chi almeno una volta si è immerso nel mare di Capraia, ha scoperto un mare trasparente e fondali intatti, che nascondono veri e propri tesori archeologici. A farci scoprire la bellezza di questi reperti è la mostra “Capraia lungo le rotte antiche: relitti e reperti sommersi” che verrà inaugurata il prossimo 27 luglio, alle ore 16.00 e proseguirà fino al 3 novembre.
L’esposizione, organizzata negli spazi della ex Chiesa di S. Antonio, è una splendida occasione per riscoprire anche la chiesa che, dopo una decennale opera di restauro, è stata recentemente restituita alla comunità capraiese.
Protagoniste della mostra sono le preziose anfore che risalgono alla Roma tardo repubblicana e all’inizio del periodo imperiale e venivano prodotte anche in Spagna, nelle regioni di Betica e Tarraconense. Un tempo contenevano vino e salsa di pesce (garum) ed erano trasportate lungo le principali rotte del Mediterraneo. Proprio il numero di questi reperti testimonia l’importanza dell’isola di Capraia come scalo commerciale ancora prima che diventasse un insediamento stabile. Per un lunghissimo periodo, che va dall’epoca etrusca fino a quella rinascimentale, lo scalo capraiese era infatti ampiamente utilizzato dal traffico commerciale del Mar Tirreno. Nel porto le navi potevano fare provvista di acqua e ripararsi dalle tempeste, per proseguire verso gli attuali territori della Liguria e del sud della Francia o verso le zone dell’Italia centrale. Parte dei reperti visibili in mostra provengono da recenti scoperte nella zona marina in cui è stato trovato anche il relitto di una nave che risale alla seconda metà del II secolo a.C. e vengono esposti al pubblico per la prima volta.
La mostra, finanziata nell’ambito dei progetti PNRR, è organizzata dall’Associazione APS “Amici della chiesa di S. Antonio”, in collaborazione con il Comune di Capraia Isola e sotto la direzione scientifica della Soprintendenza ABAP di Pisa e Livorno.