La spianata del Ponticello è opera che fa parte integrante del fronte di attacco di terra in quanto inserita tra le “avanzate “di tale fronte. Fu ottenuta, questa spianata, tra la ridotta del Ponticello e l’opera di Santa Fine.
E’ ben visibile nel particolare di un dipinto olio su tela in cui l’Autore, anonimo, fissa una veduta della città di Portoferraio intorno al 1705. Una spianata ottenuta dal declivio della collina di forte Falcone nella parte bassa del fronte di attacco di terra ha portato alla formazione di un piano che si estende dalla ridotta reale del Ponticello fino all’opera di Santa Fine. (Foto di copertina)
La spianata esiste ancora oggi: è tutto quel tratto di terra che partendo da piazza marinai d’Italia va a finire a Santa Fine.
Era stata ottenuta con un lavoro di spianamento della parte terminale della collina del Falcone nella zona bassa verso il fosso del Ponticello.
Un grosso lavoro fu alla base della sua costruzione. Di questo si parla nelle “Annotazioni” di una pianta a china acquerellata databile verso la metà del settecento. La pianta porta il titolo “Disegno nel quale si fa vedere tutto il Fronte Basso della Piazza di Porto Ferrajo, sulla parte dell’Attacco, dall’Opera di Santa Fine, fin all’Opera detta la Tenaglia, sotto Porta di Terra” e nella annotazione 4E si indica la “.. figura del Fosso e del Monte come stava antecedentemente alla riduzione fattasene di tutta questa parte, come dal presente disegno ciò chiaramente si vede; essendo simil travaglio stato difficilissimo, sì per il taglio ben penoso del Monte e per le sorgenti inesplicabili dell’Acque…”
La spianata del Ponticello ottenuta con “taglio ben penoso del Monte e per le sorgenti inesplicabili dell’Acque” fu adibita a piazza d’arme. Non esiste una documentazione archivistica precisa che indichi l’anno di nascita ma sicuramente è opera che prende corpo con i lavori eseguiti alla fine del seicento prima anni del settecento.
Essendo un luogo aperto e piano, di ampie dimensioni, fu adattato ad esercitazioni militari.
La piazza d’arme, così era chiamato questo luogo, poteva anche diventare zona dove la popolazione civile faceva passeggiate come accadeva per ogni spazio sorto con scòpi militari a meno che non fosse interdetto: era questo il caso della piazza d’arme del Ponticello. La piazza militare, altrimenti detta d’arme, è sempre stato elemento costitutivo di una città fortificata.
A Portoferraio ce ne erano varie e di esse parla nel 1877 Leoni:
“Piazze Militari
Oltre al servizio militare servono a quello pubblico come indispensabili alla città eccettuata la piazza dei Mulini, la quale è riservata agli usi del distaccamento acquartierato nella caserma di S. Francesco e quella del Ponticello destinata a piazza d’Armi del presidio”
(Leoni “Descrizione delle opere fortificate e fabbriche di Portoferraio”Manoscritto. Archiviomprivato, 1877)
Sulla spianata del Ponticello, adibita a piazza d’arme era presente la chiesa chiamata “Anime del Purgatorio“.
Era stata costruita sotto il governatorato Attavanti quando, nel 1631, questo sergente generale prese il comando civile e militare di Portoferraio.
“…Dopo la morte d’Orazio Borbone seguita il 12 marzo dell’anno 1631 il Sergente Generale Attavanti successe nel governo di Porto Ferrajo….Fuori della porta di Terra e dentro le fortificazioni esteriori fu poi fabbricata un’altra piccola chiesa col titolo della Anime del Purgatorio. Il primo fondatore fu un capo mastro dei muratori con l’aiuto di altri pii benefattori e dopo la di lui morte volle essere in quella sotterrato...“
(Cfr. pg 135,137 di “Memorie antiche e moderne dell’isola dell’Elba” Sebastiano Lambardi 1791. Copia fotomeccanica Forni editore Bologna 1966)
La chiesa fu poi ampliata con una loggia nel 1689 sotto il governatorato Tornaquinci
“…Chiesa delle anime del Purgatorio. Aggiustata la Chiesa delle Anime del Purgatorio e fattovi di nuovo una loggia d’avanti…”
(“Nota di lavori di fortificazioni, et altri civili fatti da me Mario Tornaquinci nella città Presidio e Fortezze di Porto Ferraio Cominciati l’anno 1688; 89: 90: 91: 92: 93: 94 e 95. Miscellanea Medicea. Filza 464, Archivio di stato Firenze“)
La chiesa con loggia davanti è ben visibile e identificata nel particolare col numero 16.
Sulla spianata del Ponticello vi si progettò pure un nuovo Camposanto pubblico.
Di questo progetto si sofferma a parlare Sebastiano Lambardi nel 1791
“GOVERNO DEL SIGNORE TENENTE COLONNELLO CARLO LANGHEN
Nel 1783 arrivò in Porto Ferrajo il suddetto colonnello il dì 28 settembre e ricevette la consegna dal sig Carlo Filippo Rocchi Maggiore della Piazza, e nativo di Porto Ferrajo,
Sotto il di lui governo fu fatto allora di nuovo il pavimento della chiesa della Pieve e levate dalla medesima tutte le sepolture e in luogo di quelle fu disegnato dall’ingegnere tenente Giovanni Mori un ampio ed spazioso Campo Santo nella spianata del Ponticello ,quale ha il suo ingresso al corpo di guardia e precisamente dove era l’ingresso dell’antica chiesa demolita delle Anime del Purgatorio. Un ampio stradone dall’ingresso conduce fino appresso la Ridotta nominate della Pentola ,situata sulla sponda del fosso del Ponticello ,dove si deve alzare la Chiesa ,con al lato un stanza per depositarvi i cadaveri prima di interrarli e farvi l’anatomia bisognando .e dall’altro lato vero la Pentola una stanzina a terreno e l’altra a palco con sua scala per comodo di abitazione del cappellano del Campo Santo.
Tutto quello spazio che si estende dalla chiesa fino sull’orlo del fosso secco davanti alle fortificazioni di Santa Fine ,deve essere Campo Santo tutto muragliato, fossato e fognato nel suo recinto per lo scolo delle acque”
(Cfr, pg 124 di “Memorie antiche e moderne dell’isola dell’Elba” Sebastiano Lambardi 1791. Copia fotomeccanica Forni editore Bologna 1966)
Di questo nuovo Campo Santo descrive in dettaglio la dimensione e la struttura, un disegno a china acquerellato che è la “PIANTA di tutta la spianata fra l’Opera del Ponticello e quella di Santa Fine ove con il Colore Gallo si dimostra il Progetto di un Pubblico nuovo Campo Santo” ,databile intorno alla metà del settecento.
Dalle “ANNOTAZIONI“ di tale pianta si evince che la chiesa delle anime Purgatorio non esiste più e che al suo posto è presente “Casalone attinente allo Scrittoio delle Reali Fabbriche”, viene individuata la “la spianata o sia Glassis sotto il fronte di attacco di terra” insieme con “Gran Viale formato da una piantata di Gelsi la quale dovrà condurre al nuovo Campo Santo“ e nella parte con colorito giallo si dimostra il progetto di un nuovo cimitero che occupa un’area che va da Santa Fine fino a quasi alla batteria della Pentola, a mezzo fosso. “Camposanto tutto circondato da muro lo sterro del quale ascende a braccia 2944 Sufficientissimo per interrare N 490 cadaveri“: vengono inoltre individuate stanze per il custode, per le sezioni anatomiche e stanze per una cappella.
Marcello Camici
Foto di copertina - Anonimo. Veduta della città di Portoferraio 1705 circa. Olio su tela.PARTICOLARE.
In primo piano la ridotta reale del Ponticello con la muraglia che si congiunge alla controguardia sotto porta di Terra.
Dietro la ridotta del Ponticello e la muraglia si osserva la spianata con la chiesa della Anime del Purgatorio.
Foto 2 - Portoferraio .“Disegno nel quale si fa vedere tutto il Fronte Basso della Piazza di Porto Ferrajo, sulla parte dell’Attacco, dall’Opera di Santa Fine, fin all’Opera detta la Tenaglia, sotto Porta di Terra”. Disegno a china acquerellato. Cartella 15, carta 1038. Istituto storico e di cultura dell’Arma del Genio. Roma.
Foto 3 - Portoferraio. Anonimo. Veduta del fronte di terra 1697. Matita nera, penna e inchiostro, acquerello. Biblioteca moreniana di Firenze fondo Bigazzi, 197.
PARTICOLARE della ridotta reale del Ponticello. Dietro la ridotte è visibile la spianata del Ponticelllo ottenuta dallo spianamento della parte bassa della collina del Falcone. Con il numero 16 sono indicati loggia e chiesa della Anime del Purgatorio.
Foto 4 -“PIANTA di tutta la spianata fra l’Opera del Ponticello e quella di Santa Fine ove con il Colore Gallo si dimostra il Progetto di un Pubblico nuovo Campo Santo”. Disegno a china acquerellato. Carta 15, cartella 1034. Istituto storico e di cultura dell’Arma del Genio, Roma.